CODE GEASS: LELOUCH OF THE REBELLION
Titolo originale: Code Geass - Hangyaku no Lelouch
Regia: Goro Taniguchi
Soggetto: Goro Taniguchi, Ichirou Ohkouchi
Sceneggiatura: Ichirou Ohkouchi, Hiroyuki Yoshino
Character Design: CLAMP (originale), Takahiro Kimura
Mechanical Design: Akira Yasuda, Eiji Nakata, Junichi Akutsu, Kenji Teraoka
Musiche: Kotaro Nakagawa, Hitomi Kuroishi
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 25 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2006 - 2007
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Dynit
Anno 2010, 10 agosto: in un universo alternativo dove gli americani non sono riusciti a liberarsi dal giogo degli inglesi, l'impero di Britannia, con l'ausilio dei potenti robot da guerra Knightmare Frame, conquista il Giappone e lo rinomina Area 11, costringendo poi i giapponesi, ora eleven, a vivere nei ghetti sotto regime di schiavitù. Anni dopo, un liceale di nome Lelouch ottiene un incredibile potere soprannaturale chiamato Geass, attraverso un patto con una misteriosa prigioniera dei britanni da loro considerata strega: con esso, il giovane può impartire qualsiasi ordine a chi lo guarda nell'occhio sinistro. Interessato a una misteriosa vendetta verso la famiglia reale, Lelouch, sotto l'identità fittizia del rivoluzionario Zero, tira su un gruppo partigiano, i Cavalieri Neri, e inizia una guerra di liberazione...
È un talento a lungo non riconosciuto quello del regista Goro Taniguchi, che, dopo la vice-regia del cult Gasaraki e lo straordinario esordio con il drammatico Infinite Ryvius (1999), nell'arco di otto anni dirige poi altri tre lavori di grande spessore senza che il suo nome splenda in mezzo al grande pubblico. Questo almeno fino al 2006, anno del successo di costume di Code Geass, risposta al contemporaneo e acclamatissimo Death Note di studio Mad House.
Dal punto di vista del soggetto, in effetti, le similitudini con la creatura cartacea della Tsugumi Ohba si sprecano, non potrebbe essere altrimenti visto il protagonista tenebroso e machiavellico, visto il suo potere speciale in grado di cambiare il mondo, visti alcuni spunti di riflessione etica sull'idea di esercitare con la forza e con crudeltà un determinato concetto di giustizia. Similitudini che ci sono e sono innegabili, ma il risultato finale, di gran livello, permette di non liquidare il tutto come un semplice clone senz'anima. Concepito inizialmente come opera di 26 episodi ma poi caduto vittima delle logiche marketing Sunrise, che ne impongono una seconda stagione diluendo la storia, Code Geass è senza dubbio l'opera più spiccatamente commerciale diretta dal regista. Ne danno notizia i robotici Knightmare Frame usati in combattimento, più belli che realistici e sempre più potenti e dotati di armi spettacolari; i numerosi personaggi che fisicamente e dal punto di vista delle caratterizzazioni seguono lo stereotipo del "belli e dannati" (il protagonista Lelouch, combattuto interiormente sul peso delle sue azioni); abbondanti spruzzate di fanservice ecchi per i maschietti (le inquadrature semi-pornografiche di Kallen, alleata dell'eroe) e di ambigue frecciatine pseudo-yaoi per il pubblico femminile (il rapporto di amicizia tra Lelouch e Suzaku), il chara design delle famosissime CLAMP, numerosi intermezzi sentimentali, addirittura il marchio Pizza-Hut spiattellato ovunque... Si potrebbe andare avanti ancora citando idee e stereotipi vari (il migliore amico che combatte per la fazione avversa), ma alla fine significherebbe solo rinfacciare all'opera il consueto numero di furbizie con cui qualsiasi studio animato odierno cerca di rendere le sue serie più appetitose al grande pubblico. Eppure, anche se il lavoro può essere liquidato da qualcuno come un banale clone di Death Note, ci sono elementi che a mio parere dimostrano come lo superi in quasi ogni aspetto, a prescindere dalla sua patina commerciale.
Primo fra tutti la natura qualitativa della serie: se Death Note parte bene per affossarsi sempre più inesorabilmente nel prosieguo, i 25 episodi di Code Geass sono di crescendo qualitativo costante e invidiabile. Eccellono grazie a una sceneggiatura tesa che spesso vuole essere anche svalvolata, coniugando con nonchalance mille e più tipi di atmosfere, da intermezzi cupi, seriosi e trascinanti (le strategie con cui Zero organizza le operazioni militari, tesi intermezzi psicologici, violenza e crudeltà, un cliffhanger a ogni episodio...) ad altri di una demenzialità così stupida, cretina e fuori posto da sembrare schizofrenica (le "feste" nell'istituto Ashford dove vive il protagonista). Si tratta del solito, noto stile di racconto di Goro Taniguchi, già visto nell'altrettanto folle (e ugualmente splendido) GUNxSWORD, ripetuto nuovamente nell'ottica di un intrattenimento spesso teatrale e volutamente irrealistico che viaggia tra serio e faceto, ma sempre carismatico, scritto con ingegno e gran senso del pathos in entrambi i tipi di situazioni, dove risalta benissimo una combinazione di elementi stellari. Questi non possono che essere l'indimenticabile eroe byroniano Lelouch, le splendide tracce musicali di Kotaro Nakagawa e la regia di Taniguchi, ma anche l'incredibile spirale di cattiveria che ingloba la trama in più frangenti, fino, nel finale, a un colpo di scena così sadico, spiazzante e incredibile, sia in stupidità che genio, da meritare un posto nella Storia dell'animazione. Ottimo anche il capitolo personaggi: la caratterizzazione di ogni singolo attore del grosso cast va dal buono al perfetto e, a dispetto delle logiche marketing, il chara design delle CLAMP, seppur fuori luogo sulle prime, rivela presto le sue potenzialità. Per una strana alchimia, infatti, le atmosfere fatiscenti di Code Geass risaltano maggiormente dal tratto effeminato del famoso gruppo di disegnatrici: i giovani dall'aspetto gracile e belloccio, con braccia magre come stuzzichini, rendono ancora più inusuale e inquietante la storia, e i villain più psicopatici (l'assurdo Mao e l'esilarante Jeremiah Gottwald, che in Code Geass genera l'archetipo di un nuovo personaggio-tipo negli anime, "l'antagonista che si crede figo ma rimedia le peggiori figuracce") diventano, con i loro assurdi look, ancora più grotteschi.
In quanto produzione miliardaria Sunrise è scontato porre l'attenzione sulla grande realizzazione tecnica e le animazioni da grido. Diretta da Goro Taniguchi, poi, è altrettanto ovvio rimarcare la sua direzione virtuosa, capace di bucare lo schermo nell'azione e trovare raffinatezza negli intermezzi psicologici. Si potrebbe ricitare anche la minacciosa e trascinante colonna sonora di Kotaro Kotogawa, compositore che ha già collaborato in quasi tutte le opere di Taniguchi, o parlare dell'eccellente lavoro vocale dei seiyuu (Jun Fukuyama vincerà in patria un premio importante per la categoria grazie alla istrionica interpretazione di Lelouch), ma è un piacere che lascio scoprire a chi vorrà guardarlo.
Code Geass è un piccolo gioiellino, che trova il suo climax in 3/4 episodi finali da tensione pura, appena rovinato da un certo numero di episodi riempitivi presenti nella parte centrale (di livello, però, eccelso), testimonianza della scelta Sunrise di voler allungare il brodo per produrre una seconda stagione. Peccato per tutti i fili lasciati in sospeso nela conclusione, ma tutto continua e si conclude nel successivo Code Geass R2. Visione caldamente consigliata, presumibilmente con audio originale più sottotitoli: il doppiaggio italiano, come spesso accade, anche a fronte di un adattamento perfetto è svogliato e senza pathos, e Massimiliano Alto, anche se si impegna, non rende di un'unghia il lavoro eccelso di Jun Fukuyama su Lelouch.
Voto: 9 su 10
SEQUEL
Code Geass: Lelouch of the Rebellion Special Edition - Black Rebellion (2009; OVA)
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Code Geass: Lelouch of the Rebellion R2 Special Edition - Zero Requiem (2009; OVA)
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mah.. deluso.. molto puerile. molto poco verosimile. Non ha nulla a che fare con lo stile di planetes. è più un prodotto per adolescenti o pre-ado. imho eh.. però....
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