BERSERK
Titolo originale: Berserk-Kenpū Denki
Regia: Naohito Takahashi
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Kentaro Miura)
Sceneggiatura: Atsuhiro Tomioka, Makoto Itakura, Shinzo Fujita, Shoji Yonemura, Yukiyoshi Ohashi
Character Design: Yoshihiko Umakoshi
Musiche: Susumu Hirasawa
Regia: Naohito Takahashi
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Kentaro Miura)
Sceneggiatura: Atsuhiro Tomioka, Makoto Itakura, Shinzo Fujita, Shoji Yonemura, Yukiyoshi Ohashi
Character Design: Yoshihiko Umakoshi
Musiche: Susumu Hirasawa
Studio: Oriental Light and Magic
Formato: serie televisiva di 25 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 1997-1998
Nato dal corpo senza vita di una donna impiccata, Gatsu vive in un’epoca sanguinaria, un medioevo cupo e opprimente dove l’unico modo per sopravvivere è combattere, e uccidere. Cresciuto duramente dal sadico Gambino, a capo di un gruppo di mercenari, Gatsu e la sua gigantesca spada entreranno successivamente a far parte della Squadra dei Falchi, gruppo di soldati di ventura poco più che ragazzini. Con il carismatico comandante Grifis nasce un’amicizia solida e sincera, mentre con l’agguerrita Caska vi è un rapporto di amore/odio che tormenterà entrambi a lungo. Lodati ovunque per le incredibili abilità in battaglia, i Falchi vengono assoldati per sconfiggere il reame di Tuder in una lunghissima guerra che prosegue da oltre cent’anni. Ma quando si trovano ad affrontare il loro guerriero più forte, una creatura infernale, sia toro che uomo, con gigantesche ali di pipistrello, ogni cosa inizia a precipitare. Sembra esista un mondo delle tenebre, popolato da mostri aberranti, che sta per scontrarsi con la realtà...
Formato: serie televisiva di 25 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 1997-1998
Nato dal corpo senza vita di una donna impiccata, Gatsu vive in un’epoca sanguinaria, un medioevo cupo e opprimente dove l’unico modo per sopravvivere è combattere, e uccidere. Cresciuto duramente dal sadico Gambino, a capo di un gruppo di mercenari, Gatsu e la sua gigantesca spada entreranno successivamente a far parte della Squadra dei Falchi, gruppo di soldati di ventura poco più che ragazzini. Con il carismatico comandante Grifis nasce un’amicizia solida e sincera, mentre con l’agguerrita Caska vi è un rapporto di amore/odio che tormenterà entrambi a lungo. Lodati ovunque per le incredibili abilità in battaglia, i Falchi vengono assoldati per sconfiggere il reame di Tuder in una lunghissima guerra che prosegue da oltre cent’anni. Ma quando si trovano ad affrontare il loro guerriero più forte, una creatura infernale, sia toro che uomo, con gigantesche ali di pipistrello, ogni cosa inizia a precipitare. Sembra esista un mondo delle tenebre, popolato da mostri aberranti, che sta per scontrarsi con la realtà...
Siamo nel 1997, Kentaro Miura disegna già da otto anni uno tra i manga allora più truci e innovativi mai sfornati dal Giappone, quel Berserk ancora lontano dalle lente derive fantasy in cui incapperà da lì a poco (preannunciando una spiacevole mancanza di idee e il timore di una probabile conclusione agonizzante). Come tradizione vuole, un manga di successo, per di più se sanguinario, scioccante, provocatorio, deve diventare un anime, ma come spesso accade, il risultato è traumatizzante. Sciaguratamente serializzato fino al momento clou del fumetto (quell’eclissi che offre uno dei colpi di scena più spiazzanti, cattivi, atroci di ogni tempo, trasformando Berserk in qualcosa di indefinibile, un insolito miscuglio di horror, fantasy ed erotismo), l’anime e i suoi 25 episodi costituiscono di fatto un’opera non solo incompleta, ma più che altro inutile, di una sterilità decisamente irritante.
L'Oriental Light and Magic affida ai suoi sceneggiatori (tra di loro troneggia ufficialmente il nome di Yasuhiro Imagawa, ma il grande autore di Giant Robot minimizzerà negli anni il suo contributo definendolo quasi del tutto irrilevante, una sommaria consultazione che i datori di lavoro hanno voluto acclamare1) il compito di ridurre solo una parte del manga, ovvero quel lunghissimo flashback iniziale dalla durata di ben 10 volumi, illustrante la giovinezza di Gatsu e la sua carriera nella Squadra dei Falchi. Scelta assai infelice, inoltre, è l’assenza di personaggi fondamentali come il Cavaliere del Teschio e Pak, il primo indispensabile per il prosieguo della trama mentre il secondo simpatica spalla comica del Guerriero Nero. Si deve pur mangiare e gli scriptwriter fanno quello che possono, ma il soggetto che devono ridurre in animazione, privo com’è di un vero e proprio finale e degli elementi cardine creati da Miura, è già morto in partenza.
La difficile storia d’amore tra Gatsu e Caska, l’attrazione morbosa e la gelosia di quest’ultima verso Grifis, il grande affetto e il rispetto tra il comandante della Squadra dei Falchi e il potente guerriero e la successiva avversità che ne scaturisce, il potere bramato da Grifis, il disprezzo dei regnanti nei confronti del prestigio progressivamente acquisito dai mercenari, per non parlare degli interrogativi sul libero arbitrio, lo studio filosofico del male come presenza indissolubile nell’uomo… Questi sono solo alcuni dei temi squisitamente introspettivi a cui l’anime, per quanto discretamente scritto, non riesce a dare valore, e non bastano sangue, sbudellamenti e battaglie, aspetti comunque assai addolciti rispetto al manga. Miura gestisce splatter e brutalità devastanti equilibrandoli con caratterizzazioni straordinarie e una vicenda sorprendente, imprevedibile (almeno prima del contestato abbraccio al fantasy); nell’anime tutto ciò viene svilito da una mancanza di senso generale, unico esito a cui portano queste 25 puntate. E non parliamo della sconveniente traduzione italiana, che disgraziatamente annacqua e dilunga i dialoghi oltremodo, rendendoli inascoltabili.
Forse si intuiva già allora che Miura non sarebbe mai stato in grado di concludere il manga, e ora, dopo 37 volumi (74 nella prima edizione), decenni di durata e una storia moribonda, troppo incentrata su combattimenti infiniti, possiamo amaramente esserne sicuri, resta però la seccatura per un anime che segue bene o male l’opera originaria, ma essendo orfano degli agganci necessari per dare credibilità al contesto e poter quindi proseguire parallelamente al manga (di certo non si può approvare un simile non-finale, perché non è aperto, non lascia a interpretazioni, è semplicemente tronco), come accaduto in molte altre produzioni, non ha motivo, non uno solo, per essere visto. Una scarsa attenzione realizzativa, inoltre, nonché disegni poco curati e altalenanti, animazioni scadenti e un’impacciata direzione generale di Naohito Takahashi affossano inesorabilmente una delle poche opere che, pur possedendo adeguati, gustosi pregi (personaggi, violenza, mostri, sesso), non doveva diventare una serie tv, distruggendo in questa maniera la parte migliore, la più vera, sentita, genuina del manga.
Voto: 4,5 su 10
FONTI
1 Conferenza del 2002 di Yasuhiro Imagawa all'Università Internazionale della Florida. La sintesi dei suoi interventi è raccolta in un topic del forum Neo Seeker (http://www.neoseeker.com/forums/42/t110743-yasuhiro-imagawa-speaks-so-does-yoshiyuki-tomino-yoko-kanno-tashihiro-kawamotu/#pagetop)
La difficile storia d’amore tra Gatsu e Caska, l’attrazione morbosa e la gelosia di quest’ultima verso Grifis, il grande affetto e il rispetto tra il comandante della Squadra dei Falchi e il potente guerriero e la successiva avversità che ne scaturisce, il potere bramato da Grifis, il disprezzo dei regnanti nei confronti del prestigio progressivamente acquisito dai mercenari, per non parlare degli interrogativi sul libero arbitrio, lo studio filosofico del male come presenza indissolubile nell’uomo… Questi sono solo alcuni dei temi squisitamente introspettivi a cui l’anime, per quanto discretamente scritto, non riesce a dare valore, e non bastano sangue, sbudellamenti e battaglie, aspetti comunque assai addolciti rispetto al manga. Miura gestisce splatter e brutalità devastanti equilibrandoli con caratterizzazioni straordinarie e una vicenda sorprendente, imprevedibile (almeno prima del contestato abbraccio al fantasy); nell’anime tutto ciò viene svilito da una mancanza di senso generale, unico esito a cui portano queste 25 puntate. E non parliamo della sconveniente traduzione italiana, che disgraziatamente annacqua e dilunga i dialoghi oltremodo, rendendoli inascoltabili.
Forse si intuiva già allora che Miura non sarebbe mai stato in grado di concludere il manga, e ora, dopo 37 volumi (74 nella prima edizione), decenni di durata e una storia moribonda, troppo incentrata su combattimenti infiniti, possiamo amaramente esserne sicuri, resta però la seccatura per un anime che segue bene o male l’opera originaria, ma essendo orfano degli agganci necessari per dare credibilità al contesto e poter quindi proseguire parallelamente al manga (di certo non si può approvare un simile non-finale, perché non è aperto, non lascia a interpretazioni, è semplicemente tronco), come accaduto in molte altre produzioni, non ha motivo, non uno solo, per essere visto. Una scarsa attenzione realizzativa, inoltre, nonché disegni poco curati e altalenanti, animazioni scadenti e un’impacciata direzione generale di Naohito Takahashi affossano inesorabilmente una delle poche opere che, pur possedendo adeguati, gustosi pregi (personaggi, violenza, mostri, sesso), non doveva diventare una serie tv, distruggendo in questa maniera la parte migliore, la più vera, sentita, genuina del manga.
Un’ultima nota ancora per l’assurda traduzione italiana che, oltre al già citato sbrodolamento nella stesura dei dialoghi, per il doppiaggio sceglie voci davvero, davvero inadeguate, offrendo un reparto vocale assai smorto e borioso. L'edizione Yamato Video in DVD invece di correggere almeno con sottotitoli fedeli riporta tutto tale e quale, rendendo così futile l'acquisto del Box. Complimenti.
Voto: 4,5 su 10
FONTI
1 Conferenza del 2002 di Yasuhiro Imagawa all'Università Internazionale della Florida. La sintesi dei suoi interventi è raccolta in un topic del forum Neo Seeker (http://www.neoseeker.com/forums/42/t110743-yasuhiro-imagawa-speaks-so-does-yoshiyuki-tomino-yoko-kanno-tashihiro-kawamotu/#pagetop)
12 commenti:
Recentemente ho sentito voci di una nuova trasposizione animata....che sia la volta buona?
Il vampirologo che ride
Già, ne ho letto anch'io, però... mah. Di sicuro non può essere peggiore di questo schifo, ma dipende come vorranno trattare il manga.
Daranno un sequel a questa serie e ripartiranno dall'eclissi?
Faranno un reboot totale?
E il finale, sarà di nuovo tronco in attesa che Miura esca dal letargo o ne creeranno uno appositamente per la serie?
Vedremo, curioso lo sono a prescindere, su ogni cosa. :)
Il progetto per me è un fallimento dichiarato al 90%.
Personalmente ipotizzo un reboot (la serie precedente aveva omesso il Cavaliere del Teschio, imprescindibile per i futuri sviluppi della storia) fedele al manga. E qui casca l'asino: se non si inventano un bel finale inedito seguiranno la stessa strada in discesa del fumetto e verrà fuori un'altra cosa inutile XD
Sembra oltretutto che sarà tutto in CG, personalmente la sola idea mi fa schifo XD
Argh, la CG!
Comunque, non penso sia tanto difficile adattargli un finalozzo inedito: visto gli ultimi, tremendi sviluppi del manga ci starebbero bene tanti elfetti, nanetti, maghetti e magari pure qualche hobbit. XD
Recensione che mi vede perfettamente d'accordo in ogni aspetto,le due musiche di apertura e chiusura si possono sempre ascoltare.
Ne sono felice, perché, vero, sigle a parte il resto... ehm...
C'è da dire però, che questo personaggio ha un mare di fan, è decisamente uno dei più amati e ve lo dico con certezza essendo cosplayer da anni ed anni, ho un mare di amici malati per i manga. Lo vedo pure tra i miei disegni in deviant, ci sono lavori sui quali ho sputato sangue e quello con più condivisioni è una tavoletta minuscola di Gatsu che copiai in pochi minuti da un'originale!
Devo dire inoltre che, se per certi versi inizialmente mi ha ricordato non poco Kenshiro (vorrei ma non posso), il personaggio mi piace. Se mettessero dietro di lui e delle poche buone chiavi della trama (i pg di contorno non sono da buttare), potrebbe venire su una cosa molto bella.
Ultima cosa, tutti quelli che conosco, che lo hanno visto, si sono lamentati di una cosa sola, che non sia mai stato fatto un seguito, ergo non ha fatto poi così schifo. Non sarà mai una pietra miliare, ma ha un potenziale enorme rispetto a quanto espresso.
Un velo pietoso sull'adattamento italiano laddove però i doppiatori sono decisamente bravi.
Non è che non ci sia un seguito, é solo che la serie animata è una trasposizione incompleta del fumetto, che continua per parecchio dopo la faccenda dell'eclissi (che di fatto è soltanto un lungo flshback dell'avventura portante di Gatsu e compari).
Tra l'altro, questa parte è di gran lunga la migliore di tutta la saga, e in animazione sfigura perché priva di alcuni personaggi chiave.
Difficile poi essere positivi verso un prodotto, questo, che non ha un finale, quindi che senso ha la serie animata? Direi meglio il manga, che per lungo tempo è stato un signor fumetto, prima che la storia venissa annacquata e si perdesse in sottotrame inutili e soporifere... :)
brutto, brutto e brutto come da lì a poco sarebbe diventato il fumetto.
Come rovinare un prodotto che avrebbe potuto essere un capolavoro (sia il manga che l'adattamento video)
Vediamo adesso come sarà la trilogia di film... :)
<>
se avete visto i titoli di coda dell'edizione italiana yamato, sapete bene che il nome del protagonista non e' scritto "gaz" bensi' "guts"
e si', e' quello il nome originale corretto del protanigsta. "guts" (ossia "gut" al plurale) puo' essere in gergo colloquile tradotto come "coraggio", nel senso di "fegato". direi che gli si addice, no?
e anche il nome "grifis" e' sbagliato, dato il personaggio si chiama proprio "griffith"
pronunciare il nome del protgonista chiamandolo "gatsU" non ha senso per un italiano. sarebbe come pronunciare "gandamU" (pronuncia corretta "gandam") per "gundam" o "lamU" (pronuncia corretta "lam") per "lum" (la protagonista di urusei yatsura)
ma anche pronunciare il nome del protagonista di one piece chiamandolo "rufy" e' sbagliato (sarebbe "luffy")
volevo solo precisare questa cosa.
e la serie? posso solo dire "belle sigle"
anonimo-senza-nick
Grazie per la precisazione, ricordo a suo tempo di aver letto su wikipedia la questione ma mi sembrava di aver colto due scuole di pensiero... Appena riesco sistemo. :)
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