LE CHEVALIER D'ÈON
Titolo originale: ~Le Chevalier D'Èon~
Regia: Kazuhiro Furuhashi
Soggetto: Tow Ubukata (basato sul suo romanzo originale)
Sceneggiatura: Tow Ubukata, Yasuyuki Muto
Character Design: Tomomi Ozaki
Musiche: Michiru Oshima
Studio: Production I.G
Formato: serie televisiva di 24 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2006 - 2007
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video
Regia: Kazuhiro Furuhashi
Soggetto: Tow Ubukata (basato sul suo romanzo originale)
Sceneggiatura: Tow Ubukata, Yasuyuki Muto
Character Design: Tomomi Ozaki
Musiche: Michiru Oshima
Studio: Production I.G
Formato: serie televisiva di 24 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2006 - 2007
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video
Francia, XVIII secolo. D’Eon de Beaumant, cavaliere alla corte di re Luigi XV, cerca vendetta per la morte della sorella Lia. Con l’aiuto del sovrano stesso, che gli mette a disposizione una squadra formata da due leggendari spadaccini, e dal giovane attendente del piccolo principe, D’Eon parte all’inseguimento del malvagio Voronzoff, ma subito capisce che c’è qualcosa di molto, molto strano… Lo spirito di Lia entra infatti nel suo corpo e ne controlla la volontà durante gli scontri più pericolosi, e altri enigmatici tasselli vengono presto portati alla luce. Sembra che in tutta Europa esistano persone dai singolari poteri che si fanno chiamare Poeti, in grado, recitando i cosiddetti Salmi, di prendere possesso delle menti altrui e di comandarne i corpi. Al centro di tutto questo, un antico manoscritto che tutti bramano…
Uno scenario insolito e suggestivo come quello della Francia pre-Rivoluzione; una lunga serie di cospirazioni che vede coinvolte anche le corone di Russia e Inghilterra, personaggi realmente esistiti come D’Eon de Beaumont, Luigi XV, il Conte di Saint-Germain, Maximilien de Robespierre e molti altri, che assorgono al ruolo di protagonisti, e soprattutto un complesso e curioso background orrorifico fatto di spaventosi poteri soprannaturali capaci di mutare le persone in feroci creature infernali. Ingredienti assai stimolanti, per questa produzione Production I.G 2006, tratta dal manga omonimo di Kiriko Yumeji e dal romanzo storico di Tow Ubukata, scritta da Yasunori Muto.
Opera colta ed elegante, Le Chavalìer D’Eon parte a razzo con una manciata di episodi travolgenti, ricchi di affascinanti duelli di spada e bizzarre intrusioni horror, capaci di spiazzare per l’improvvisa, cupa atmosfera che cala sulla storia. Se si può simbolicamente accettare lo spirito di Lia che entra nel corpo di D’Eon, prendendone possesso durante i duelli (il vero D’Eon fu creduto di sesso femminile per molti anni, e si parla di lui come il primo travestito della storia), non ci si aspetta di certo, per esempio, un teschio parlante o ancor più un assalto di zombie muggenti, e si rimane piacevolmente a bocca aperta per lo stile comunque sobrio con cui il soprannaturale prende gradualmente piede. L’ottima sceneggiatura è sapientemente calibrata, dosata con tocchi raffinati, si nota il gran lavoro per rappresentare con la giusta progressione i poteri dei Poeti e dei Salmi recitati. È davvero intrigante questo affresco orrorifico, dove le parole diventano più pericolose di una pistola e più taglienti di una lama, parole che si muovono nella realtà come fossero entità concrete, fruste che schioccano, serpenti che strisciano, artigli che letteralmente soffocano, accecano, uccidono.
Le Chevalìer D’Eon è una serie lenta, precisa, attenta, l’intreccio è denso e necessitava infatti del giusto spazio per essere narrato, lo studio dei particolari è meticoloso. Il crescendo della narrazione è costante, non sfocia nella prevedibile esplosione finale, ma rimane concentrato, scrupoloso, puntuale per tutti i 24 episodi, anche nei continui, imprevedibili colpi di scena che ben si assestano nella seconda metà. Il contesto storico è estremamente accurato, gli intrighi e i giochi politici sono calibrati al dettaglio tanto negli spunti realistici quanto nelle creazioni soprannaturali, e la mole di personaggi contribuisce alla resa credibile del quadro complessivo – personaggi che, a dirla tutta, soffrono a tratti di un’eccessiva freddezza, non si riesce mai a empatizzare completamente per loro, ma nonostante questo anche i semplici comprimari sono ben sfaccettati e tridimensionali, pregio non da poco.
A una sceneggiatura tanto metodica corrisponde una regia splendida, dinamica, movimentata. Inquadrature inusuali, carrellate rapidissime, zoom vorticosi, caratteristiche che risaltano soprattutto durante i frenetici duelli: brevi, magnifici piano sequenza, spesso visti in prima persona dagli occhi di uno degli spadaccini, in modo da offrire momenti, se possibile, ancora più energici, intensi e vivaci. Resta il neo di passaggi a volte eccessivamente bruschi, che scaraventano da una scena all’altra con esagerata violenza, ma si tratta di istanti isolati, facilmente assorbibili. Tanta sfarzosità narrativa e registica è accompagnata da disegni aggraziati, esaltati da una magnifica, sgargiante scelta dei colori, ma molto semplici, in particolar modo nei visi dei personaggi, forse troppo nitidi e lindi. Il tratto è però discontinuo, e se generalmente è molto buono, capita più di una volta di imbattersi in lineamenti realizzati in una maniera grossolana, direi quasi sgarbata (soprattutto D’Eon, il cui volto delicato e femminile vede spuntare a tratti un naso enorme e inappropriato). Anche le animazioni sono ahimè altalenanti: dalle scene orgamische dei duelli e delle scazzottate si arriva a camminate saltellanti, o eccessive, scattose fissità durante le lunghe sessioni di dialoghi. Altro punto in parte negativo è la costruzione in CG di molti fondali, oggettivamente bellissimi (la reggia di Versailles è da infarto), ma che stridono un po’ quando i personaggi vi camminano sopra.Non si tratta comunque di difetti particolarmente fastidiosi, la potenza della storia, la rigorosità narrativa e lo splendore registico li cancellano presto, confezionando un’opera forse non perfetta – d’altronde quale opera lo è? – ma incantevole.
Voto: 8 su 10
Capolavoro !
RispondiEliminaUno degli anime più belli che ho visto di recente.
E con sigle bellissime, trascinanti, quasi scordavo di dirlo. :)
RispondiEliminaOver night vale l'intera opera.
RispondiEliminaBellissimo ^-^
RispondiEliminanon dovrei ancora dirlo perché lo sto ancora guardando, ma è incredibilmente bello e spero che tutto manterrà un buon ritmo fino alla fine :)
Sì, la qualità rimane costante fino alla fine, vai tranquillo :)
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