Sergio Bonelli non appartiene al mondo di anime e manga, anzi, a tal riguardo non ha mai nascosto antipatiche polemiche verso il fumetto orientale. In questo era testardo e immaturo, però le sue qualità umane e professionali hanno segnato la mia vita.
Non dimenticherò mai le storie favolose che scrivesti durante il periodo d'oro di Zagor, e neanche quella dozzina di capolavori su Tex. Non ti ho mai conosciuto di persona, ma ho letto e sentito ovunque della grande disponibilità con cui rispondevi privatamente, uno a uno, a tutti i lettori che ti scrivevano, e l'umanità con cui interagivi col prossimo. In 18 anni di lettura di fumetti ho sempre divorato con piacere le tue rubriche di posta su Tex e Zagor dove parlavi dei tuoi trascorsi in Amazzonia o nelle fiere del fumetto nel mondo, apprezzando la tua ironia e sentendoti, a mio modo, vicino, una presenza amichevole e affettuosa che ritrovavo in ogni storia, ogni mese, per tutti questi anni.
Hai fatto la Storia del fumetto italiano, regalando non solo a me, ma a decine di migliaia di lettori l'opportunità di vivere avventure rocambolesche negli scenari più confinati dell'avventura. Sbagli ne hai fatti (una certa vena revisionista durante questi ultimi dieci anni, quando dopo le polemiche di alcuni moralisti ti convincesti a edulcorare linguaggio e scene di alcune storie da te pubblicate), ma le emozioni e i valori che ci hai trasmesso rimarranno per sempre.
Grazie di tutto questi sogni, grazie per quello che ci hai dato. Ora rileggere Libertà o morte, Oceano, Il buono e il cattivo e La marcia della disperazione avrà un sapore agrodolce.
Ciao, Sergio
Ahhhhhyaaaak!
Non dimenticherò mai le storie favolose che scrivesti durante il periodo d'oro di Zagor, e neanche quella dozzina di capolavori su Tex. Non ti ho mai conosciuto di persona, ma ho letto e sentito ovunque della grande disponibilità con cui rispondevi privatamente, uno a uno, a tutti i lettori che ti scrivevano, e l'umanità con cui interagivi col prossimo. In 18 anni di lettura di fumetti ho sempre divorato con piacere le tue rubriche di posta su Tex e Zagor dove parlavi dei tuoi trascorsi in Amazzonia o nelle fiere del fumetto nel mondo, apprezzando la tua ironia e sentendoti, a mio modo, vicino, una presenza amichevole e affettuosa che ritrovavo in ogni storia, ogni mese, per tutti questi anni.
Hai fatto la Storia del fumetto italiano, regalando non solo a me, ma a decine di migliaia di lettori l'opportunità di vivere avventure rocambolesche negli scenari più confinati dell'avventura. Sbagli ne hai fatti (una certa vena revisionista durante questi ultimi dieci anni, quando dopo le polemiche di alcuni moralisti ti convincesti a edulcorare linguaggio e scene di alcune storie da te pubblicate), ma le emozioni e i valori che ci hai trasmesso rimarranno per sempre.
Grazie di tutto questi sogni, grazie per quello che ci hai dato. Ora rileggere Libertà o morte, Oceano, Il buono e il cattivo e La marcia della disperazione avrà un sapore agrodolce.
Ciao, Sergio
Ahhhhhyaaaak!
1 commento:
Un grandissimo, ero e sono un fiero lettore delle sue testate. Un anno fa a Brindisi ho anche visitato la mostra a lui dedicata, un momento davvero emozionante. Speravo di incontrarlo prima o poi, ma la vita non ammette ritardi e stavolta mi resterà il rimpianto.
Grazie per questo ricordo.
Posta un commento