giovedì 9 agosto 2012

Recensione: Dracula

DRACULA
Titolo originale: Yami no Teiō - Kyūketsuki Dracula
Regia: Minoru Okazaki
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Mary Wolfman & Gene Colan)
Sceneggiatura: Tadaaki Yamazaki
Character Design: Hiroshi Wagatsuma
Musiche: Seiji Yokoyama
Studio: Toei Animation
Formato: Special televisivo (durata 90 min. circa)
Anno di trasmissione: 1980


Durante una inquietante serata di Boston, una malvagia setta di adoratori del demonio evoca il Signore delle tenebre, Satana, per ottenere fama e ricchezza, offrendogli in cambio, come sposa, una loro adepta. Peccato che il conte Dracula volasse da quelle parti e, assistito alla scena, decide di spacciarsi per il diavolo per prendere la donna. Invece di succhiarle il sangue, tuttavia, il vampiro se ne innamora, concependo con lei addirittura un figlio (non è un non-morto? Ehm...). Il re dell'inferno, comprensibilmente incazzato, ordina ai suoi uomini di punire il barone, uccidendogli il pargolo. Tuttavia le preghiere della madre, ora improvvisatisi devota cristiana, commuovono Dio, che fa resuscitare il bambino dandogli le fattezze di un biondo culturista con costumino da super eroe, incaricandogli di uccidere papà Dracula... e non è ancora finita! Nel mentre, un gruppo di ammazzavampiri segue l'una e l'altra parte, incapaci di capire cosa fare.

È facile per chi ama Dracula, la più coinvolgente corrispondenza letteraria di sempre, apprezzare le trasposizioni filmiche hollywoodiane dell'amato conte senza però condividerne le reinterpretazioni, passando dalle rivisitazioni con Bela Lugosi a Christopher Lee per arrivare alla rilettura harmony di Francis Ford Coppola. Si sente a tutt'oggi la mancanza di un vero adattamento fedele al libro, lacuna che porta a cercarlo, speranzosi, nelle opere vampiriche meno conosciute, come avviene scoprendo il dimenticato Special TV Toei degli anni '80, uno di quei film d'animazione per il piccolo schermo nati sull'onda del successo riscosso da quelli della Tezuka Production. Recuperato dall'oblio, il Dracula di Minoru Okazaki del 1980 è a suo modo una perla, ma non in senso propriamente qualitativo: anticipando di 30 anni Heroman (2010) e le successive produzioni Mad House del decennio del nuovo secolo (Wolverine, X-Men, Blade), è il titolo che rappresenta la prima, storica collaborazione tra l'industria d'animazione nipponica e quella fumettistica americana (tra Toei Animation e Marvel Comics, basata sul comic americano Tomb of Dracula che ha la fama di dare i natali all'eroe Blade); la prima, mitica dissacrazione comica del vampiro (prima degli emo e i lanciatori di baseball di Twilight) e uno dei pochi anime dalle così squisite dimensioni trash da sembrare scritto dal nostro compianto Bruno Mattei. Dracula è un anime così involontariamente esilarante da assurgere ai vertici della concezione del "So Bad It's Good", una di quelle storiacce che più si va avanti a guardare e più ci si stupisce di quanto riescano a rinnovare di volta in volta il senso di ridicolo, rappresentando a loro modo dei capolavori inversi. Di quelli che, come Genesis Climber Mospeada (1983), viene voglia di affibbiargli un voto a tema.


Se già lo spunto di partenza è così grottesco da non sembrare concepito da mano terrestre, gli amanti del trash si commuoveranno nel constatare che rappresenta solo una parte minima della storia complessiva, quasi il solo incipit di un intreccio impossibile dove convivono protagonisti principali così orribili e marginali (l'eroe Frank Drake e il team di ammazzavampiri) che a un certo punto spariscono dalle scene, figli di Dracula riportati assurdamente in vita per sghiribizzo di Dio e il cui apporto alla trama è ZERO, nomi improbabili e tante, tantissime immagini cult da custodire gelosamente tra i ricordi. Il Dracula di Okazaki è sublime e rappresenta, con la sua mole di squisitezze weird, un ipse dixit urlato e pieno di invidia. Horror malinconico e crepuscolare siffatto capolavoro, che stringe il cuore nella figura miltoniana di un conte Dracula odiato dal demonio, odiato dagli ammazzavampiri, odiato dalla sua gente, odiato dalla sua stessa famiglia umana e che, senza più poteri, vaga per New York a derubare innocenti per potersi permettere un hamburger al McDonald's. Ma è anche un film sulla fedeltà del migliore amico dell'uomo, addestrato in chiave anti-vampiro dalla chiesa ed equipaggiato con moderni collari-crocifisso; sulla forza d'animo di chi non combatte contro il fato avverso che gli ha tolto la possibilità di camminare (e che costringe la nipote a spingere in velocità la carrozzella nei combattimenti, salvo poi scoprirsi, nel finale, un finto disabile); sullo scontro generazionale tra vecchio e nuovo (Frank Drake affonta Dracula con le sue presuntuose arti marziali ed è asfaltato in meno di cinque secondi); sulla facciata più dolorosa dell'amore (Lucifero che continua a inveire contro Dracula perché gli ha fregato la moglie) e via così, un ottovolante di scene commoventi che fanno schiattare d'ilarità gli insensibili come chi scrive e che, e questo è quello che rende irresistibile il film, nelle intenzioni del regista vorrebbero essere seriose, addirittura spettacolari.

A tal proposito, non si spiegherebbero, altrimenti, i "dolorosi" flashback di Dracula sulla sua esistenza umana, il (risibile) tentativo di trasformarlo in un antieroe sullo stile del vampiro di Coppola, le atmosfere malinconiche evocate dalla solenne colonna sonora di Seiji Yokoyama (inspiegabile come un professionista di tale livello sia finito nella produzione di una simile buffonata). Chara design americaneggiante di Hiroshi Wagatsuma semplicemente orribile (anche quello!), capace di rendere cozze anche quelle che definisce "belle ragazze", mentre anche nell'aspetto grafico generale sproporzioni varie condiscono il prodotto accrescendone con epicità il livello sCult (come i mastodontici crocifissi indossati al collo dai tre bambini rumeni nel finale). Effetti sonori da console NES e animazioni accettabili chiudono l'analisi.


Inguardabile da chiunque pretenda un minimo di decenza artistica, il Dracula Toei rimarrà alla Storia come un Vaso di Pandora per chi ama ridere in compagnia con visioni orripilanti. Bram Stoker si rigira inquieto nella tomba, ma il divertimento non manca. Distribuito in Italia in DVD da Mondo Home Video, ovviamente senza la traccia di sottotitoli fedeli per godersi (yuk!) i dialoghi originali.

Voto: 2 su 10

9 commenti:

Gundamaniaco ha detto...

"Inguardabile da chiunque pretenda un minimo di decenza artistica"

Oh matto! Che esagerazione! :D
E' trash perchè è stato fatto negli anni '80, quando l'horror era soprattutto trash!
Ha scarse animazioni perchè è uno special tv, ovvero di una qualità in linea mediamente con un episodio di qualsiasi serie tv dell'epoca.
Perchè non contestualizzi mai le opere nel periodo in cui sono state prodotte, Jacopo?
Ti limiti a guardare (molti) anime vintage con gli occhi "tecnologici" del fan di oggi. E' un errore di valutazione che fai spesso, a mio avviso.

Questo Dracula non sarà un capolavoro ma a me (e a tanti altri) nel suo piccolo non dispiaque...
In fondo intrattiene, che sarebbe poi il suo fine.

Altrimenti dovremmo buttare nel cesso anche il 70% dei film horror degli anni '80, e tu mi insegni che sarebbe un vero delitto nei confronti del genere! :)

Jacopo Mistè ha detto...

Chiedo scusa se rispondo ora, ma in questi giorni ero assente e sopratutto parto oggi per andare in vacanza, quindi se tu dovessi rispondermi di nuovo dovrai aspettare una settimana prima che ti abiliti il messaggio ;)

Detto questo, sarò breve.

Mi sembra di aver adeguatamente contestualizzato un po' tutte le serie che ho analizzato, spesso usando, per produzioni di un certo periodo inguardabili per il pubblico odierno (come Toriton), valutazioni neutrali come s.v., ossia "non giudicabile". E a riprova di questo, proprio per provare come gli anni 80 rimangono i miei preferiti in assoluto dell'animazione, posso invitarti a guardare i voti che ho dato (o che darò quando ne pubblicherò la rece) a buona parte dei Gundam classici, a Ideon, Dougram, Votoms, Megazone 23, Maison Ikkoku, Layzner, Dangaio, Legend of the Galactic Heroes, Do you remember Love etc. Ho pure già recensito con un voto buono addirittura Ryu delle caverne (anche se la rece arriverà a settembre).

E proprio a riprova che io amo quegli anni, posso dire che a mio parere Dracula è una chiavica pazzesca :D Un simile livello di trash non l'ho visto in NESSUNA delle produzioni che ho visionato di quegli anni, giusto Mospeada e basta. E il suo appartenere all'horror imho non c'entra, anche nel suo genere lo trovo terribile. A riprova di questo reputo un'ottima e inquietante serie Bem il mostro umano, che addirittura è uscito a fine anni 60. E degli Eighties di horror c'erano diverse buone cose, come gli OVA di DevilMan, di Violence Jack, la saga di Inczer...

Haranban ha detto...

Ricordo ancora con piacere quando Junior Tv trasmetteva i lungometraggi il sabato pomeriggio... ci fu Dracula, ci fu Frankenstein (se non sbaglio, stessa produzione di Dracula), per non parlare di Quando Vivevano i dinosauri e Andromeda Galassia Perduta (re-importato da Yamato col titolo Andromeda Stories). Insomma, il sabato per me era il momento del filmone Toei. Immagino che riguardare certe perle con gli occhi da adulto faccia crollare molti miti (tutti questi film sono parcheggiati sul mio HD, ma ho paura a rivederli), ma è impossibile, per chi ai tempi li guardò, non ripensare a loro con un misto di nostalgia e piacere. ;)

Gundamaniaco ha detto...

"Immagino che riguardare certe perle con gli occhi da adulto faccia crollare molti miti (tutti questi film sono parcheggiati sul mio HD, ma ho paura a rivederli), ma è impossibile, per chi ai tempi li guardò, non ripensare a loro con un misto di nostalgia e piacere. ;) "

Hai colto in pieno la questione, e così rispondo anche a Jacopo.

A volte è NECESSARIO aver vissuto un periodo storico dell'animazione (o quantomeno conoscerlo e amarlo per quello che era) anche per poterlo comprendere a pieno.
Cioè per capire che bisogna essenzialmente prendere certi prodotti, che allora erano considerate "seri" mentre oggi li vediamo come "trash", con molta consapevolezza e autoironia. Trovo inutile seguire titoli come Dracula con il cipiglio del critico cinematografico perfezionista che fa continuamente le pulci a questo e quell'aspetto.
Non si prestano affatto ad un approccio eccessivamente critico.
Certi prodotti vanno presi ed apprezzati per quello che sono.


Anche perchè è impossibile paragonare la produzione animata di allora a quella odierna. Quello che abbiamo oggi deve la sua esistenza a quello che è stato fatto allora, Dracula compreso.
Per questo motivo suggerisco a Jacopo di evitare direttamente di recensire gran parte delle produzioni commerciali degli anni '70 fino alla prima metà degli '80. Non ti vedo emotivamente preparato. O almeno prova ad appassionarti a QUEL periodo se vuoi recensirlo senza denigrare il 90% delle produzioni.

E' un consiglio affettuoso, non vorrei assolutamente offenderti. ;)



Jacopo Mistè ha detto...

Guarda, ti ringrazio come sempre della cortesia delle tue critiche costruttive, devo dire però che in questo particolare caso ho le mie idee sull'argomento, contrarie alle tue, e le manterrò anche in futuro ;)

Ritengo che ogni epoca abbia i suoi capolavori e le sue merde, e non è che solo perché una produzione è vecchia e diversa dal modo inteso oggi di dirigere e sceneggiare allora non posso giudicarla perché non ho vissuto quell'epoca. Può essere bella o anche brutta.

Come già scritto, ritengo personalmente di saper contestualizzare adeguatamente le opere, non a caso amo tantissimi film che vanno dagli anni 10 agli anni 80, così come ho recensito numerosissimi anime "antichi" dandogli voti alti, anche se in alcuni casi infantili (Cutie Honey, Ryu il ragazzo delle caverne, lo stesso Bem quando arriverà il suo turno etc.). Gli anni 80 sono stati una fucina di capolavori che fanno la loro porca figura anche oggi, e proprio per questo reputo Dracula una regressione non indifferente rispetto alla qualità media delle produzioni di quegli anni.

Jacopo Mistè ha detto...

Per dire, ho recentemente visto pure Bryger, anime notoriamente schifato in Italia dai robofan nostrani, trovandolo addirittura trovato dignitoso. Ma Dracula cacchio... :D

Sam ha detto...

Dracula ha sicuramente i difetti che dici, che per altro sono accentuati dal doppiaggio italiano della ITB, fatto al risparmio e con 4 gatti ( 3 uomini e una donna ) che coprono tutti i ruoli.
Quello che però ti fa rimpiangere i tempi in cui i giappi sfornavano "perle" come Dracula rispetto ad oggi, e la ricchezza di idee e d eventi : tra cacciatori di vampiri, cani santi, vampiri, satana, figli trasformati in supereroi da Dio, ci sono idee e spunti da riempire una serie tv, altro che un film di 1 ora e venti ( se penso che tanti film odierni hanno storie e idee che potrebbero coprire al massimo 20 minuti e poi durano come Dracula...).
E' bene ricordare che la parte di storia da cui è tratto l'anime si può leggere anche in italiano, nei 6 numeri del "la Tomba di Dracula" pubblicata da Star comics nel 1992.
La storia originale è ovviamente molto più bella ed articolata e si capiscono molti punti della vicenda mal adattati nell' anime ( ad esempio, perché Dracula si brucia quando stringe la croce se è umano ? Accade perché nel fumetto era già tornato vampiro da un pò).
Se si compra anche lo speciale la Tomba di Dracula n 2 ( grande formato in B/N) si scopre pure cosa succede dopo il finale dell' anime.
La cosa curiosa è che parte della storia era già stata pubblicata dalla Corno poco prima di chiudere.
Chissà come saranno rimasti stupiti i lettori che avranno potuto vedere il finale della serie in tv...

Anonimo ha detto...

Graficamente sembra un cartone di Hanna & Barbera (tipo Scrappy Doo, per intenderci), e in generale io amo la loro animazione quasi alla pari di quella giapponese....film terribile comunque

Anonimo ha detto...

"E' trash perchè è stato fatto negli anni '80, quando l'horror era soprattutto trash!"
Solita stronzata di chi non capisce una mazza di Cinema o persino Televisione, vabbè... per voi il """""""""cinema""""""""" si limita ad un mucchio di pixel deformi, e talmente colorati da generare diabete alla sola vista, gettativi in faccia senza arte ne parte.

Che poi dimmi quyali sarebbbero 'sti "bellissimi" horror moderni?! Questa special è assurdo tanto oggi quanto lo era allora, l'annata non c'entra!

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