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lunedì 26 novembre 2012

Recensione: Binbogami!

BINBOGAMI!
Titolo originale: Binbo-gami ga!
Regia: Timoyuki Kawamura
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yoshiaki Sukeno)
Sceneggiatura: Kento Shimoyama
Character Design: Kenji Tanabe
Musiche: Masashi Hamauzu
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 13 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anno di trasmissione: 2012


Ichiko è la ragazza più carina, ricca, chiacchierata, desiderata e corteggiata della scuola, ma non sa che tutto questo è dovuto a una smisurata quantità di fortuna che l'accompagna sin da piccola. Per riequilibrare l'universo, la dea della sfortuna Momiji viene inviata sulla Terra per prelevare l'eccesso di fortuna di Ichiko e ridistribuirlo a chi le sta attorno. Ma è Ichiko non è d'accordo...

L’animazione demenziale poggia i suoi cardini su elementi fissi e conosciuti, la parodia, la distruzione dei cliché, il ribaltamento dei punti di vista, l’estremizzazione urlata e furibonda, e pare impossibile che, con tali paletti che in qualche modo tutti cercano di rispettare, come se uscire dai canoni potesse destabilizzare il risultato finale, si riescano ancora a offrire prodotti freschi, divertenti e pieni di idee come questo Binbogami! La genesi è sempre la stessa dopotutto, un manga ancora in corso di cui viene trasposta soltanto una parte (nella speranza, forse, di un okay dallo studio per una season two), con strutture e modus operandi di un qualsiasi anime comico, eppure Binbogami! funziona e diverte perché riesce, ancora una volta, a scardinare i topoi, a osare di più, a superare il limite demenziale raggiunto precedentemente esplorando, per quanto il termine sia sicuramente troppo azzardato per il prodotto complessivo, territori, idee e sfumature, avvicinandosi orgogliosamente ai migliori parti comici targati GAINAX.

Il gioco in fondo è molto semplice, se di ecchi si parla, se sul sesso si vuole ridere maliziosamente, allora avanti tutta, mettiamo una protagonista esageratamente tettuta che è fiera del proprio davanzale e che non smette un secondo di offendere la sua nemesi piatta come un’asse da stiro, aggiungiamoci comprimari sessualmente deviati che praticano il sadomaso e che non si vergognano di dire che il loro unico scopo è palpare le grazie altrui, spogliamo quindi i personaggi di ogni turbamento e imbarazzo togliendo in questo modo qualsiasi aspetto erotico alla serie ma aumentando la componente comica che, su questi argomenti, raramente è risultata così fresca, simpatica e soprattutto originale (per fare un esempio, sono le ragazze a sanguinare dal naso per l’eccitazione, e sono sempre le ragazze a fantasticare pornograficamente sugli ometti). Dalla superbia di Ichiko alla malvagità di Momiji, le personalità dei protagonisti toccano lati espliciti, palesi e ben studiati, mai subdoli o sadicamente nascosti (niente mutandine, niente stravaganti malintesi, qui i protagonisti, pur sempre in situazioni assurde e idiote, si vedono nudi più volte), e si riesce così a proporre un’opera certamente classica nelle sue parodie e nei suoi meccanismi, ma più di ogni altra cosa onesta, ed è questo che, forse, dà il via a una risata più sincera e sentita. E per quanto lo spunto sia poco più di un pretesto, con la quotidiana strategia di Momiji per rubare la fortuna a Ichiko che viene puntualmente mandata a monte di episodio in episodio, sa svilupparsi discretamente tra amori adolescenziali, rivalse sentimentali, solitudini problematiche e inaspettate amicizie.



Chiaro che, per il resto, Binbogami! non si discosta molto dal genere, proponendo tutto ciò che si può desiderare da un’opera demenziale, largo spazio allora alle caricature più disparate dei grandi classici cartacei e animati, con una particolare predilezione per Dragon Ball, nessun freno alle botte, ai lanci dalla finestra, alle soluzioni grafiche, alle urla, tutto amalgamato da dialoghi attenti e simpatici e da situazioni deliranti create da Kento Shimoyama (mente dietro le trasposizioni anime di Bleach e Naruto) e si apprezza il tentativo, anche se non sempre riuscito, di dare più profondità alle singole storie di ogni personaggio, sfiorando momenti seriosi e vagamente drammatici che, per quanto anomali nel contesto generale, piacciono per la diversità di situazioni offerta.

A piacere meno è il chara design, per volti e corpi i personaggi non hanno grande appeal ed è in fondo difficile accontentarsi pur incontrando continuamente storpiature e deformazioni tipiche del genere, meglio le animazioni, garantite da Sunrise che copre il restante, buon reparto tecnico a partire dalla funambolica regia di Yoichi Fujita e passando per le allegre e ariose musiche di Masashi Hamauzu (ben noto per le OST, non sempre memorabili, di molti giochi targati Squaresoft, come Final Fantasy X e la trilogia del XIII), ben introdotte dall’ottima, irresistibile opening.

Voto: 6,5 su 10

2 commenti:

  1. Forse alla resa dei conti uno dei migliori anime in quest'ultimo periodo... o almeno, questo avrei detto se il secondo "spezzone" della serie fosse stato all'altezza del primo, addirittura fenomenale in certi tratti (come la gag sul travestimento alla ken il guerriero).

    Purtroppo si è passati a voler far sembrare alcune cose ben più serie del necessario... e questo forse in una serie in formato "12-13 ep" è risultato un po' azzardato.

    Si becca comunque un 7/6.5 sia chiaro, ma sinceramente vorrei a questo punto una seconda serie per valutare al meglio se il plot proposto regge, oppure si è trattato solo di un fuoco di paglia

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  2. Mah, guarda, a me le parti più seriose non sono dispiaciute - sì, erano forse un po' fuori fuoco ma non banali, non messe lì giusto per un po' di profondità al tutto, per questo le ho apprezzate. Poi, be', tutta la parte comica è fenomenale, su tutto a me ha fatto morire la puntata sul tennis XD

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