lunedì 9 novembre 2009

Recensione: Magical Witch Punie-Chan

AGICAL WITCH PUNIE-CHAN
Titolo originale: Dai Mahou Touge
Regia: Tsutomu Mizushima
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Hideki Ohwada)
Sceneggiatura: Tsutomu Mizushima
Character Design: Satoshi Isono
Musiche: Ryuji Takagi
Studio: Studio Barcelona
Formato: serie OVA di 8 episodi (durata ep. 12 min. circa)
Anno di uscita: 2006

 
Punie è la principessa del Regno Magico, inviata sulla Terra per fare esperienza e maturare prima di assumere il ruolo di regina che le spetta. La ragazza però è inquieta, facilmente irritabile, e usa spesso contro civili la tecnica della Submission, ovvero la capacità di fratturare, slogare e spezzare qualsiasi arto con una brutalità inimmaginabile. Il suo soggiorno, quindi, non solo sarà continuamente ostacolato da un gruppo di teppistelle, ma anche da rivali invidiose provenienti dal Regno Magico che tenteranno di tutto pur di ucciderla.

Anime fotocopia del frizzante Bludgeoning Angel Dokuro-chan (2005), sia per spunto che per intenti e struttura, Magical Witch Punie-chan (2006) vede uno Tsutomu Mizushima ancora una volta alle prese con una demenzialità esagerata e violentemente insensata, priva però dei guizzi che offriva la sua opera precedente. Basato sull'omonimo manga di Hideki Ohwada e parodia delle varie Incantevoli Creamy (1983) e majokko tutte sorrisi e stelline, Magical Witch Punie-chan è un’interessante miscela di comicità e cattiveria, che tenta una carta più sobria rispetto alla serie da cui arraffa l’eredità (via ogni riferimento sessuale e quasi assente la componente splatter) giocando le carte di un umorismo spietato, scorretto, a tratti davvero crudele, ma che non riesce a essere omogeneo in tutti gli otto mini-episodi.

 
Non che manchino risate incontrollabili e momenti di grande inventiva (i vegetali animati dal potere di Punie, fortemente succubi del senso dell’onore, che si suicidano gettandosi nella minestra di verdure quando non adempiono al loro compito; i funghi che crescono sulla fronte degli unicorni; la battaglia durante la competizione sportiva), ma si soffre saltuariamente per via di alcune parentesi che, mostrando un’epica serietà, falliscono nel tentativo di spiazzare lo spettatore, o per altre schiave di una comicità forzata e poco accattivante (la casa degli orrori nel luna-park). Per il resto, come in Dokuro-chan, la serie è colma di personaggi e situazioni irresistibili, che però, in soli otto episodi, non vengono sfruttati a sufficienza, lasciando scontenti per le tante idee a disposizione rimaste inutilizzate. Allo stesso modo la mancanza di una vera e propria storia, che dia quantomeno una conclusione all’anime, scontenta per le ottime basi che, per certi versi, vengono lasciate a se stesse, costruendo attorno a esse episodi autoconclusivi che poco o nulla si collegano l’uno all’altro, e che provocano invece una manciata di buchi in una sceneggiatura che non fa certo della coerenza il suo punto di forza. Magical Witch Punie-chan manca infatti di uniformità, coerenza e semplicemente omogeneità, e una maggiore coesione, anche un minimo tentativo per creare dei legami narrativi più forti tra una puntata e l’altra, l’avrebbe reso più snello e smagliante.

Restano comunque circa 90 minuti piacevoli, che strappano sorrisi e sguardi disgustati (provate a sentire i rumori delle ossa spezzate o delle articolazioni che passano sotto il rullo compressore di Punie), e che, inutile negarlo, comporteranno il continuo fischiettare del ritornello della sigla iniziale, tanto brutale quanto spensierato. "Lyrical Tokarev, kill them all!"

Voto: 6 su 10

8 commenti:

Lisa ha detto...

Sembra davvero carino..
Io per ora ho appena finito di divorare Vampire Knight.. Lo conoscete?

Simone Corà ha detto...

Sì, io lo conosco di fama, ed è sulla lista nera delle millemila cose future da farmi scaricare da amicici con la linea veloce. :-P

E per quanto riguarda Punie-Chan, be', il suo "predecessore" ideologico, "Bokusatsu Tenshi Dokuro-Chan", è cento e ancora cento volte più brillante e spassoso, e anche se, dopotutto, Punie-chan è molto caruccio,
consiglierei a chiunque di partire da quello.

(Rece in arrivo fra non troppo, quindi resta sintonizzata. :-))

Sara ha detto...

Ho visto ieri la prima puntata di Vampire Knight sottotitolata in italiano, perchè il doppiaggio italiano lascia molto a desiderare, infatti i doppiatori sono tutti degli sconosciuti, tranne Patrizio Prata che ha prestato la voce a Kaname. Riprende con qualche aggiunta ciò che si può leggere sul manga, comunque sembra meritare, ma essendo solo alla prima puntata non mi vorrei sbilanciare.

Simone Corà ha detto...

Incaricherò il Mistè di procacciarmelo al più presto.

Lisa ha detto...

Signor Corà mi sento comunque in dovere di avvisarti che Vampire Knight è incentrato sul tipico quasi-triangolo-amoroso :) che naturalmente a me piace tanto :P
Anche se non lo definirei uno shoujo manga, tranquillo!
Uomo avvisato...

ps. certo che resto sintonizzata, ho aggiunto questo blog alla lista dei blog preferiti :P

Per Sara: è vero, con le voci italiane si perde un po', anche se penso che sia tutta questione di abitudine!

Lisa ha detto...

Una considerazione personale del tutto fuori luogo: a me piaceva di piu la foto che avevi prima nel profilo.. Quella con le matite nel naso :D

Jacopo Mistè ha detto...

Ciao Lisa, benvenuta nel blog! Sono felice che sei diventata una lettrice fissa, spero continuerai a seguirci ;)

Vampire Knight non era nelle mie priorità, ma se la mia Saretta me lo consiglia a visione finita direi che si può fare:P

@ignobile: te l'ho già detto che grazie al router di Franco non posso più scaricare decentemente quasi nulla?

Simone Corà ha detto...

Cos'è che ha combinato Franco? XD

@ Lisa: sì, conosco a grandi linee la storia di Vampire Knight, ma credo comunque che, in futuro, ci darò volentieri un'occhiata. :)

E le matite, eh, quelle appartengono a tempi passati... :-P

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