mercoledì 12 maggio 2010

Recensione: Bludgeoning Angel Dokuro-chan

BLUDGEONING ANGEL DOKURO-CHAN
Titolo originale: Bokusatsu Tenshi Dokuro-chan
Regia: Tsutomu Mizushima
Soggetto: (basato sui romanzi originali di Masaki Okayu)
Sceneggiatura: Tsutomu Mizushima
Character Design: Makoto Koga
Studio: Hal Film Maker
Formato: serie televisiva di 8 episodi (durata ep. 13 min. circa)
Anno di trasmissione: 2005

 

Sakura Kusakabe è un ignaro studente delle superiori il cui destino, da adulto, è di diventare il più terribile pedofilo della Storia dell'umanità, inventando una macchina prodigiosa in grado di bloccare la crescita di ogni femmina del pianeta raggiunti i 12 anni di età. Il Paradiso non sta ad aspettare e invia nel passato Dokuro, bellissimo angelo dotato dell'Excalibolg, possente mazza ferrata, col compito di ucciderlo. Peccato che il sicario si innamora inaspettamente del suo obiettivo...

Impregnato di una gustosissima atmosfera splatter, Bludgeoning Angel Dokuro-chan sfrutta letteralmente bacinelle colme di un’esagerazione paradossale, che contengono geyser di sangue, intestini flaccidi, teste che esplodono e arti mozzati, il tutto filtrato da un’irresistibile vena comica, vero punto di forza della miniserie. Quanto più divertente sarebbe L'incantevole Creamy (1983)  se al posto della bacchetta magica la piccola Yuu usasse una letale mazza ferrata, squartando con compiaciuto sadismo il suo Toshio? Prova a farlo immaginare nel 2005 il regista Tsutomu Mizushima, che dopo Haré+Guu (2001) continua a trasporre in animazione la sua dissacrante vena demenziale gettando le fondamenta del suo futuro, quello di legare il nome quasi sempre a opere che mescolano, con raro cattivo gusto e genio, violenza e comicità.

Con gusto maligno recupera dal mondo delle light novel l'adorabile Dokuro-chan, sexy angioletto del futuro dotato di poteri magici: incaricata di tornare nel passato per uccidere il giovanissimo Sakura, impedendogli di creare l'invenzione pedofila definitiva, la piccola ovviamente con l'innamorarsene. Tenterà comunque di adempiere la sua missione impedendogli di trovare l'ispirazione per il "colpo di genio", massacrandolo quando necessario con la sua mazza chiodata nei momenti in cui è sessualmente "ispirato"... L’innocenza e l’ingenuità che convivono nella piccola, procace angelo femminile in casacca studentesca, rientrano di diritto tra le cose più divertenti mai prodotte dall’animazione nipponica. La naturalezza con cui la rabbia si impadronisce di lei e la costringe a usare l’Excalibolg, una mazza ferrata in grado di infliggere torture inimmaginabili, mostra infatti un personaggio che sa essere teneramente odioso e carismatico come pochi altri, e le lacrime agli occhi si versano in più di un’occasione. I suoi esilaranti attacchi di furia, concentrati di grida e piagnistei incontenibili, esplodono assieme agli ormoni di Sakura, ragazzino attratto e respinto dall’entità ultraterrena innamorata di lui. Dokuro-chan, infatti, somma alla sua natura umoristicamente gore robuste iniezioni di erotismo patinato, riscontrabile nelle esplicite allusioni sessuali che l'eroina e le sue colleghe creano involontariamente. E il povero Sakura, nell’età giusta per provare, scoprire, toccare a suo rischio e pericolo, diventa martire inconsapevole del suo amore in un tripudio di violenza e dialoghi brillanti.


Dokuro-chan non è sicuramente una produzione per tutti i gusti, vista la sua compiaciuta iper-violenza e l'ironia nerissima di cui è infarcita, ma chi ama il politicamente scorretto adorerà le avventure della protagonista. Delirante nella vena umoristica, capace di tratteggiare una galleria di personaggi assurdi nella miglior tradizione Lamù/Ranma ½ (l’angelo nudista, il ragazzo-scimmia) e depositario di tante idee cretine quanto esilaranti (cosa succede se si ruba l'aureola a un angelo?), l'opera di Mizushima è in più punti semplicemente irrestibile. Sebbene non ci sia né un vero e proprio inizio né tanto meno una conclusione che si possa chiamare tale, l’intreccio offre un solidissimo reparto dialogico che, per mezzo della sua natura goliardica, fa dimenticare istantaneamente delle incongruenze narrative e dei vari comprimari che sembrano apparire dal nulla. Con due protagonisti splendidamente caratterizzati, in grado di sprigionare risate e tormentoni con soli pochi secondi di apparizione, la serie può permettersi questo e altro, e niente potrebbe scalfire l’ottima impressione che rimane a visione terminata. Sicuramente il chara design mediocre ed essenziale di Makoto Koga e una certa ripetitività di fondo nelle gag rappresentano dei piccoli nei nella visione, ma vista la brevità di quest'ultima, la sua freschezza (grazie anche alle ottime animazioni) e la sua originalità nel raccontare la storia di una spietata e kawaii majokko "dark", il Seal of Approval è comunque meritato e senza troppe riserve. Aggiungiamoci una sigla d'apertura che intona una trascinante filastrocca di sevizie, ed ecco servito l’anime demenziale che tutti dovrebbero vedere.

(scritto da Simone Corà e Jacopo Mistè)

Voto del Corà: 9 su 10
Voto del Mistè: 8 su 10

SEQUEL 
Bludgeoning Angel Dokuro-chan 2 (2007; TV)

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