IKKITOUSEN: LA BATTAGLIA DELLE SUPER-MAGGIORATE
Titolo originale: Bakunyu Hyper-Battle Ikkitousen
Regia: Takashi Watanabe
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yuji Shiozaki)
Sceneggiatura: Takawo Yoshioka
Character Design: Shinya Hasegawa
Musiche: Hiroshi Motokura, Project Ikki
Studio: J.C. Staff
Formato: serie televisiva di 13 episodi (durata ep. 23 min. circa)
Anno di trasmissione: 2003
Regia: Takashi Watanabe
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yuji Shiozaki)
Sceneggiatura: Takawo Yoshioka
Character Design: Shinya Hasegawa
Musiche: Hiroshi Motokura, Project Ikki
Studio: J.C. Staff
Formato: serie televisiva di 13 episodi (durata ep. 23 min. circa)
Anno di trasmissione: 2003
Nella regione del Kanto sette scuole superiori sono in lotta tra di loro per la supremazia: ognuna di esse è guidata da toushi, esperti di arti marziali, il cui destino è legato alla propria Magatama, un orecchino che contiene lo spirito del corrispondente eroe del periodo storico dei Tre Regni. La giovane e svampita toushi dell'istituto Nanyo, Sonsaku Hakufu, insieme al cugino Kukin, altro toushi, inizia così la sua lotta contro i guerrieri delle altre scuole, quasi tutte ormai conquistate dal malvagio Toutaku Chuuei, reincarnazione dell'imperatore Dong Zhuo - Zhongyngdel e condottiero del liceo Rakuyo. Essendo ogni lottatore accumunato allo stesso destino del suo antenato, anche Hakufu dovrà morire nella sua battaglia?
A molti non piace il capolavoro di Yuji Shiozaki. Chi scrive, invece, lo ama. Nasce nel 2000 sottoforma di manga, spaccando le platee di manga/animefan di tutto il mondo. Chi, da una parte, ne condanna il fanservice ecchi esasperato, trovando ridicoli gli spunti seriosi della trama (amori maledetti, morti e immolazioni ogni dove e quando) quando il contorno si riduce a mille combattimenti tra avvenenti ragazze dove sono la norma inquadrature semi-pornografiche di slip, tette e culi, felice armentario spesso messo a nudo da audaci distruzioni di vestiti (insomma, il culto maschilista dell'ecchi e del catfight aggiornato alla Guerra dei Tre Regni). Poi c'è chi, come me, non solo lo apprezza per queste ragioni, ma trova anche geniali le doti di sceneggiatore di Yuji Shiozaki, a ricordo dei migliori Imagawa e Urasawa nell'ottima gestione di un cast immenso (un'OTTANTINA di personalità) e nel raccontare la vicenda dal punto di vista di numerosissimi gruppi di personaggi. Nulla da ridire sulle caratterizzazioni non memorabili e nella serietà nulla della trama, "martoriata" dal fanservice kitch, ma, che dire, Ikkitousen va benissimo così, una barzelletta/trashata d'autore, scritta e disegnata benissimo, con un gustoso chara design sexy e di una certa importanza storica nel delineare il nuovo genere, tipicamente nipponico, delle storie di arti marziali dove a praticarle sono ragazze hot che spesso e volentieri si ritrovano nude in battaglia.
Scontata una trasposizione animata, che arriva puntualmente, tre anni dopo l'inizio del manga, da parte di J.C. Staff, ottenendo un successo strepitoso che trova addirittura, ad ora, ben quattro seguiti. Piace non solo, ovviamente, la felice riproposizione della formula action+sexy, ma anche la rielaborazione parziale della trama originale per creare una storia che, nei sequel, si evolve in una storyline nuova di zecca. La nota negativa di questa prima serie tv, che si avverte parecchio se si è fan dell'originale, è certo la rimozione degli aspetti più audaci del manga: qualsiasi riferimento esplicito a rapporti e pratiche sessuali è cassato, sono tralasciati gli hobby masochisti dell'inquietante Totaku e sopratutto i generosi davanzali delle ragazze, esibiti in ogni scontro (per ovvie ragioni i vestiti hanno una durata minimale), spesso "oscurati" da insopportabili reggiseni inventati di sana pianta. Limiti da accettare per l'esistenza di Ikkitousen su supporto televisivo. Non mancano, fortunatamente, un gustoso effetto bouncing delle mammelle, l'ossessivo amore per primi piani di mutandine e, sopratutto, un chara basato sulle rotondità e tinte colorate caldissime, espedienti che aumentano notevolmente il sex appeal delle provocanti donzelle. Dal punto di vista narrativo, invece, pur seguendo i primi tre volumi del fumetto Ikkitousen li rielabora facendo sue situazioni e avvenimenti, ma cambiandone l'ordine cronologico e apportando diversi cambiamenti che aprono la strada alla trama inedita che si sviluppa già dal successivo Dragon Destiny. Il risultato finale, pur non mirando certo a essere memorabile, è di ottimo interesse per fan e non, regalando un finale soddisfacente e senza troppi quesiti irrisolti.
Di serietta si parla, impossibile negarlo, ma Ikkitousen anime è spigliato e procede spedito, accattivante, non annoiando mai e prestandosi idealmente a maratone di più e più episodi, grazie al ritmo, al "carisma" delle ragazze (ovviamente!), ai bei disegni (a fronte di animazioni, però, poco più che funzionali). È vero che per la sua natura action-ecchi fallisce miseramente nei suoi sub-plot drammatici, dove anche quando muore qualcuno si è bombardati da tette e biancheria intima, ma siamo sicuri che uno voglia guardare Ikkitousen per la sua drammaticità? Pollice verso, semmai, nei personaggi, dove, escluse icone sexy che entreranno nell'immaginario collettivo (la perversa Ryomo, col suo eccitante occhio bendato, e la divina Kanu) e 2/3 personaggi carismatici oltre ogni limite (Totaku e Saji in primis), il resto sono tutte macchiette fatte col cartoncino, appena funzionali alla storia e per nulla interessanti. La stessa protagonista Hakufu, creata volutamente come una ragazza cretina oltre ogni umano limite, è così irritante che l'attenzione non può che essere interessata ai pochi comprimari "di spessore". In ogni caso la versione animata di Ikkitousen, seppur lontana dai fasti del fumetto, ne rappresenta un gradevole antipasto meritevole di visione da parte degli amanti del genere, ed è forte la curiosità per i vari prosiegui che ne cambieranno la trama originale. Va da sé che chi vuole il vero Ikkitousen deve per forza rivolgersi al fumetto, splendidamente pubblicato in Italia da J-Pop.
Nota: Ikkitousen è stato annunciato eoni fa da Shin Vision, che ne trasmise addirittura il primo episodio sottotitolato nell'MTV Anime Week nel 2005. Il fallimento della casa distributrice ha portato alla perdita dei diritti dell'opera e per questo si fa riferimento, per la visione, al successivo fansub italiano curato dai Bowling Ball.
Voto: 6 su 10
SEQUEL
Ikkitousen: Dragon Destiny (2007; tv)
Ikkitousen: Great Guardians (2008;tv)
Ikkitousen: Xtreme Xecutor (2010; tv)
Ikkitousen: Shūgaku Tōshi Keppu-roku (2011; ova)
Su serie come Ikkitousen devo dirlo, sono speso combattuto nell'atto di darne un giudizio vero e proprio. Da una parte infatti è abbastanza innegabile come la qualità dell'anime sia solo uno sbiadito ricordo di quanto si vede nel manga originale (che al tempo, avvicinandomi dopo aver visto le serie tv, mi sorprese per la sua serietà), tuttavia gettare via il tutto come semplice "insulto" ritengo sarebbe abbastanza esagerato.
RispondiEliminaIkkitousen è un classico ecchi che ha come co-argomento i combattimenti, nulla di più nulla di meno... e questo vuol dire in pratica sacrificare all'altare del fanservice (con lunghi intermezzi di genere "commedia") tutto ciò che può propriamente dirsi "trama" (e se la baracca è ancora ancora salvata nelle prime due serie, dalla terza in poi sotto questo punto di vista è il delirio più totale).
Difficile essere oggettivi avendo visto la consistenza dell'opera originale,ma per me questa serie, pur rasentando la sufficienza, non riesce a raggiungerla appieno U_u (per il colmo trovo più gradevoli seconda e terza serie)
Lo ammetto, non ho mai avvicinato questa serie, spinta dalla più cieca diffidenza nei confronti del fanservice estremo. Non ce la faccio, i fa solo venire il nervoso (a meno che non sia corredato da zombie, in quel caso lo tollero ;-P).
RispondiEliminaInsomma una fan di High School of the Dead :D
RispondiEliminaTenta almeno di seguire il fumetto, che è una cosa bizzarrissima: non si prende minimamente sul serio, ed è più ingarbugliato di un gomitolo di lana nel suo gestire ottanta e passa personaggi. GanzissimoXD
Oh Jacopo!
RispondiEliminaMi guardi 'sta robaccia per pipparoli e poi hai il coraggio di criticarmi le serie super-robotiche degli anni '70???
AAAAAAHHHHHHHHH!!!! XD
Sono un uomo anch'io :P
RispondiEliminaE il fumetto è un capolavoro :P
E' terribile vedervi parlare di capolavoro.
RispondiEliminaPosso capire che abbia una storia che vi piace, ma un'opera del genere andrebbe cassata se non altro per la sua terribile presentazione: il chardes totalmente anonimo (sia per le fisionomie che per gli abiti) e il copione sempre uguale (la scemotta che picchia sempre tutti, anche gli energumeni).
Air Master - che in fondo ha la stessa storia - per me è veramente su tutto un altro livello, basta guardare com'è ben caratterizzata Maki (e altre macchiette tipo Kaori).
Aspe, quando parlo di capolavoro mi riferisco UNICAMENTE al manga di Ikkitousen, che è diversissimo dall'anime e tratta un'altra storia. E sopratutto, "capolavoro" da non intendersi allo stesso livello di un Gundam, un Planetes, un Tokyo Godfathers o cosa, ma come un trash incredibilmente autoriale.
RispondiEliminaIkkitousen (manga) narrativamente è una barzelletta, ma è scritto stra-benissimo, con un invidiabile senso di gestione di un cast immenso ;)