VIOLENCE JACK (TRILOGIA OVA)
Titoli originali: Violence Jack - Harlem Bomber; Violence Jack - Jigoku Gai; Violence Jack - Hell's Wind
Regia: Osamu Kamijo (ep.1), Ichiro Itano (ep.2), Takuya Wada (ep.3)
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Go Nagai)
Sceneggiatura: Mikio Matsushita (ep.1), Shou Aikawa (ep.2), Takuya Wada (ep.3)
Character Design: Takuya Wada
Musiche: Hiroshi Ogasawara (ep.1-2), Kaoru Ohhori (ep.3), Hiroyuki Kozu (ep.3), Takeo Miratsu (ep.3)
Studio: Ashi Productions (ep.1), Studio 88 (ep.2-3)
Formato: serie OVA di 3 episodi (durata ep. 52 min. circa)
Anni di uscita: 1986 - 1990
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Yamato Video
Regia: Osamu Kamijo (ep.1), Ichiro Itano (ep.2), Takuya Wada (ep.3)
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Go Nagai)
Sceneggiatura: Mikio Matsushita (ep.1), Shou Aikawa (ep.2), Takuya Wada (ep.3)
Character Design: Takuya Wada
Musiche: Hiroshi Ogasawara (ep.1-2), Kaoru Ohhori (ep.3), Hiroyuki Kozu (ep.3), Takeo Miratsu (ep.3)
Studio: Ashi Productions (ep.1), Studio 88 (ep.2-3)
Formato: serie OVA di 3 episodi (durata ep. 52 min. circa)
Anni di uscita: 1986 - 1990
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Yamato Video
Un catastrofico terremoto distrugge completamente la grande pianura giapponese del Kanto, trasformandola in una terra desolata e in preda all'anarchia. In quello che è un vero e proprio inferno in terra, abbandonato dal governo nipponico e patria di criminali, si aggira la figura di Violence Jack. Chi è questo colosso di quasi due metri e mezzo, armato di un coltello a scatto lungo 40 cm e spesso 8, che si dice porti morte e distruzione ovunque passi?
Triste destino quello delle trasposizioni animate del cosidetto "ciclo demoniaco" cartaceo di Go Nagai, iniziato con Mao Dante nel lontano 1971 e proseguito coi vari DevilMan, Divina Commedia, DevilLady e, appunto, Violence Jack. La storia di capolavori del fumetto trasposti in produzioni animate di ottima qualità, sempre martoriate però da alcuni difetti che ne impediscono un giudizio veramente eccellente. Mao Dante, originariamente privo di un finale su carta, su celluloide trova finalmente degna conclusione, venendo però ridimensionato dal budget semi-inesistente con cui è animato; DevilMan può contare su una bella serie televisiva, però infantilizzata, e due OVA fedeli di splendida fattura, ma destinati a un finale incompleto che rende la loro visione inutile a chi non ha già letto il fumetto; la versione animata di DevilLady, per quanto dotata di buone idee, prende una strada completamente diversa dall'originale ed è anch'essa penalizzata da un budget men che mediocre. Infine, Violence Jack può contare su tre buoni OVA che, come DevilMan, risultano però inutili a chi non ha letto il manga, rappresentandone giusto un antipasto.
Violence Jack è il manga più lungo e ambizioso mai disegnato da Nagai, iniziato nel 1973, concluso nel 1990 e tutt'ora ridisegnato o rimodificato dall'autore, ricordato sopratutto per essere, viste le ambientazioni apocalittiche e il soggetto (eroe cammina senza meta, si ferma nei villaggi vessati dai criminali e massacra questi ultimi orribilmente), la maggior fonte d'ispirazione per il celeberrimo Ken il guerriero. È probabilmente la summa horror di Go Nagai, una storia pulp oltre ogni limite di sopportazione dove donne stuprate, uomini fatti a pezzi e bambini impiccati in ogni capitolo - per esprimere senza freni inibitori il ritorno allo stato di natura dell'uomo, in una terra senza leggi - diventano pura routine. Al di là della violenza più efferrata la trama affascina per i numerosi episodi ultra-gore semplici e visionari, per il carisma dei personaggi, per la spietata esplorazione degli abissi più bestiali della mente umana e per il tratto di disegno sporco, affascinante ed espressivo. Oltretutto, nella sua lunga serializzazione, Violence Jack si collegherà anche alla saga di DevilMan, trasformandosi a tutti gli effetti in un potenziale seguito (quando sarà chiara a tutti l'identità del mostruoso Violence Jack, la cui personalità è snocciolata poco per volta, avventura dopo avventura). Purtroppo, ma anche per ovvi motivi, trasporre in televisione una serie dai contenuti così eccessivi è impossibile, tanto che alla negli anni 80 Dynamic Planning opta, prevedibilmente, di rivolgersi al formato home video, scevro di paletti in ambito di censura. Sorge però un problema: è realmente fattibile trasporre per intero una saga tanto lunga (36 volumi nell'ultima edizione)? Naturalmente no. Saltano così tutti i riferimenti e i collegamenti a DevilMan, impossibili da inserire in un numero esiguo di episodi, e si decide di portare in animazione giusto tre avventure celebrative come assaggio.
Il primo OVA a uscire nel 1986 è Harlem Bomber: Slum King, diretto da Osamu Kamiju e animato dallo studio Ashi Productions. Lo sceneggiatore Mikio Matsushita opta per un soggetto inedito, un'avventura autoconclusiva assente nel manga, allo scopo di presentare al pubblico il sadico villain Slum King, antagonista principale di Jack. King è uno psicopatico vestito da samurai, dotato di una potenza eccezionale e di una cattiveria senza limiti, e crea nel Kanto un suo personale impero. In quest'avventura costringe col ricatto un giovane scapestrato, Kenichi, a combattere e uccidere Jack, minaccia al suo potere, pena il confinamento della sua ragazza Mari nei suoi bordelli. Un episodio che non convince molto nella sua breve durata di 36 minuti. È una produzione animata al risparmio, datata nelle animazioni e nel chara, con una storia lineare e dimenticabile fondata su personaggi abozzati e tante scene inutili che allungano il brodo. Unico motivo d'interesse risiede nell'alto tasso di scene softcore, nel sangue che scorre copioso e nella OST vintage e gobliniana (certi pezzi ricordano notevolmente il lavoro del famoso gruppo romano nello Zombi di Romero). Bocciata, infine, la trovata di presentare il famoso terremoto del Kanto come una conseguenza di una caduta di meteoriti sulla Terra, artifizio ricavato chissà dove che toglie l'OVA dalla continuity del manga ufficiale. Seppur scarsetto, Harlem Bomber si fa comunque vedere, pur rimanendo distante dai due episodi successivi di ben altra caratura.
Hell City: Evil Town, trasposizione della storia Evil Town presente nei volumi 8 e 9 del manga (si fa riferimento all'edizione italiana d/visual), è una gemma sanguinaria di assoluto valore. Questa volta l'ambientazione è una gigantesca città sotterranea denominata Città dell'Inferno, divisa in tre blocchi abitati rispettivamente da sanguinari teppisti, uomini apparentemente comuni e tante ragazze bellissime. Finalmente c'è modo di tornare tutti in superficie, ma i teppisti intendono fare scorrerie tra gli altri abitanti, portando Violence Jack a schierarsi dalla parte delle giovani donne... Il regista Ichiro Itano, lo sceneggiatore Shou Aikawa e Studio 88 creano nel 1988 il miglior OVA della trilogia di Violence Jack, un monumento grondante sangue all'eccesso più totale. La parola d'ordine è oltrepassare i limiti, e lo scopo è perfettamente adempiuto: intestini e cervella volanti, donne denudate e sanguinosamente stuprate, bambini affettati, pasti di larve e insetti, necrofilia e cannibalismo su un transessuale (!!!) e tanti altri orrori viscerali e mattanze rendono Hell City uno degli anime più estremi mai girati. Le animazioni migliorano nettamente rispetto all'episodio di Kamijo, il chara design di Takuya Wada è meravigliosamente cupo, e sopratutto si respira Go Nagai in ogni fotogramma, nelle metafore animalesche (in più occasioni i criminali, lasciandosi andare ad atrocità assortite, prendono l'aspetto di bestie) e nel tema dell'oscurità del lato umano, visitato ancora una volta mostrando cosa si cela dietro il sorriso rassicurante di quelli che sembrano gli uomini più "normali" della città. Sicuramente, stringando molto Hell City si rivela una semplice storiella sanguinaria che trova interesse nelle scene estreme che mostra, ma il sangue che scorre copioso dall'inizio alla fine, il ritmo trascinante, la bella OST hard-rock di Hiroshi Ogasawara e numerose trovate registiche geniali (lo scontro finale tra Jack e Mad, realizzato attraverso una coinvolgente soluzione visiva che consiste nel colorare di rosso l'intera inquadratura man mano che aumentano gli schizzi di sangue) lo rendono un patto prelibato.
Conclude il trittico Hell's Wind scritto e diretto da Takuya Wada, trasposizione dell'omonima storia del volume 4. Gli Hell's Wind sono un gruppo di teppisti in motocicletta che, guidati dall'inquietante Dante, terrorizzano, saccheggiano e massacrano tutti gli sventurati che finiscono nelle loro mani. In una desolata pianura del Kanto che è diventata il loro regno, a mettersi contro di loro ci pensano Violence Jack e Jun, vecchia loro vittima assetata di vendetta. Al pari di Evil Town, questo terzo atto è una bomba ultragore che manderà in fibrillazione gli amanti dello splatter più estremo con stupri, uomini fatti a pezzi con la motosega, torture sanguinarie col coltello, impiccagioni, viscere volanti e sventurati smembrati. Chi è alla ricerca di una storia di vendetta assurdamente truculenta e dalle emozioni forti, in Hell's Wind trova quello che cerca. Il tenebrosissimo chara design, le ottime animazioni e la violenza a livelli estremi sono infatti i marchi di fabbrica che rendono spettacolare e gustosa quella che a tutti gli effetti è un'ordinaria storia di vendetta, con personaggi anonimi ed esplosioni ripetute di sangue e interiora. Oltre al modesto profilo narrativo manca anche il vero e proprio timbro nagaiano (riconducibile all'autore v'è solo la violenza efferrata), ma tutto sommato Hell's Wind è una barzelletta gore nata per gli amanti più oltranzisti dello splatter, a loro è dedicato e a loro va infine consigliato.
In conclusione la trilogia home video di Violence Jack, fedele alle atmosfere pulp del fumetto, rappresenta una visione imprescindibile per gli amanti dell'ultraviolenza e dell'horror (gli stessi a cui va consigliato il manga, vero e proprio capolavoro di cui l'OVA è un antipasto), gli unici, probabilmente, che riusciranno ad adorarlo. Peccato solo sia assolutamente inutile per chi non ha il coraggio, la disponibilità economica e sopratutto la pazienza - considerati i mille problemi dell'edizione italiana - di leggersi i quasi 40 volumi che compongono uno dei massimi capolavori di Go Nagai.
Nota a parte per l'eccellente edizione dvd, dotata di un adattamento e doppiaggio assolutamente perfetti. Unico neo l'oscuramento pixelloso dei genitali di uomini e donne, durante le scene di stupro nell'episodio Hell City. Yamato Video non ne ha però colpa, in quanto le censure sono presenti anche nella versione originale (la legge nipponica impedisce di filmare o mostrare genitali).
Voto a Violence Jack - Harlem Bomber Slum King: 5 su 10
Voto a Violence Jack - Hell City Evil Town: 8,5 su 10
Voto a Violence Jack - Hell's Wind: 8 su 10
Premetto che io "Violence Jack" non l'ho letto,ma in compenso avevo letto dei collegamenti a "Devilman".Quello che mi lascia perplesso è come può "Violence Jack" essere un proseguo di "Devilman" se nel finale di quest'ultimo Lucifero è l'unico sopravvissuto alla battaglia finale? Non è che Go Nagai con la fissa di collegare molti suoi lavori ha fatto qualche pasticcio?
RispondiEliminaSono un pò confuso.
P.S.Parlando di opere estreme voi che ne pensate del primo "Urotsukidoji"?
Il vampirologo che ride
Tutto ha a che fare con la capacità di un certo personaggio di plasmare e riplasmare la realtà a suo piacimento, quando e come vuole, sempre in un dato momento.
RispondiEliminaQuesto personaggio ovviamente non ti dirò chi è , lo capirai leggendo Violence Jack oppure Devillady, (secondo sequel di Devilman, molto più chiaro a riguardo in questa cosa). Posso dierti comunque che sia in VJ che in DL è assolutamente GENIALE il modo in cui Nagai crea la continuity. Una continuity che contempla anche Mao Dante (per comprendere certi sviluppi di Devillady) :)
Urotsukidoji purtroppo ho letto solo il primo volume, personalmente l'ho trovato un hentai-horror grezzo e incolore. Magari se ti interessa un giudizio guardo e recensisco anche l'anime :)
Grazie per la risposta,cercherò di recuperare sia "Violence Jack" che "Devillady" anche perchè mi hai incuriosito.(Anche se ho qualche sospetto su chi sia questo personaggio ...)
RispondiEliminaRiguardo "Urotsukidoji" intendevo l'anime perchè ha rispetto al manga qualche elemento d'interesse (sul manga la penso anch'io come te)ma non preoccuparti per una recensione,non è necessaria ero solo curioso di sapere la tua opinione.(A meno che una recensione del primo "Urotsukidoji"
non fosse in programma)Continuate cosi!
Il vampirologo che ride
Ma com'è che il Mistè è così buono? Vampirologo, hai appena assistito a una scena rara, credimi, un Mistè generoso e altruista, che addirittura mette una faccina sorridente! :-D
RispondiEliminaTorna a scrivere la recensione di Appleseed film. Entro domenica devo averla nella mia casella e-mail.
RispondiEliminaFinalmente dopo tanti anni son riuscito a vederli!
RispondiEliminaChe dire?come x la maggiorparte delle volte mi trovo pienamente d’accordo con la recensione.
Mi pare veramente anomalo che il character designer del primo episodio sia lo stesso degli altri 2,c’è un abisso di qualità e stile….
Anche per me il migliore è il secondo episodio: pur in quasi 40 anni aver visto un po’ d tutto non pensavo che potesse stupirmi un anime di 25 anni fa.
E non parlo solo di violenza/sesso/cannibalismo : l’autore della recensione ha citato giustamente ken il guerriero che prende spunto da violence jack.
In ken ci son sempre stati gli “uomini buoni” sottomessi dagli “uomini cattivi”, manco fossero di 2 pianeti diversi, con DNA diverso e quant’altro.
Qua finalmente viene mostrato che l’uomo è uomo, sia quello forte che quello debole.
Cioè quello forte sottomette il debole ma questo a sua volta se trova qualcuno + debole di lui si comporta nello stesso identico modo.
Un dettaglio che in ken non mi pare si fosse mai visto o anche in altri anime,dove i protagonisti proteggono i deboli dai forti,cattivi e ingiusti.
Che goduria il character design e la regia,specialmente il combattimento finale che parte in bianco e nero e si conclude in rosso sangue.
Anch’io ho apprezzato gli uomini che si “tramutano in bestie”, non ho letto né devillady né tutto violence jack ma mi ha ricordato gli uomini che assaltano la casa di miki :
in quella situazione go nagai disegna le persone con tratto furioso e aggressivo, traspare tutto quello che l’autore vuole esprimere,capolavoro!
Che lusso sentire pannofino che doppia jack, ma l’attore doppia ancora anime?L’avevo sentito anche in the last day nei panni di schwartz.
Io invece dico che questi tre OAV sono l'apoteosi del trash, tanto volgari e violenti da diventare involontariamente ridicoli .
RispondiEliminaAvrei voluto vederle le facce dei doppiatori mentre recitavano le scene ( e quelle degli animatori mentre le disegnavano! )
Il manga è ancora più ridicolo ed esagerato , tipo quando Jack ammazza Blue ( il trans ) tagliandoli in un colpo solo testa e pene .
Guardatelo per farvi due risate o vomitare.
Voto 5
Evil Town è decisamente il migliore di questi 3 mediometraggi animati dedicati a Violence Jack
RispondiElimina