mercoledì 1 settembre 2010

Recensione: Getter Robot Re-Model

GETTER ROBOT RE-MODEL
Titolo originale: Shin Getter Robo
Regia: Jun Kawagoe
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Ken Ishikawa & Go Nagai)
Sceneggiatura: Fujio Suzuku
Character Design: Fujio Suzuki
Mechanical Design: Ryo Tanaka
Musiche: Kazuo Nobuta, Try Force
Studio: Brain's Base
Formato: serie OVA di 13 episodi (durata ep. 25 min. circa)
Anni di uscita: 2004 - 2006

 
Sono giorni bui per la Terra da quando il pianeta è attaccato dal malvagio impero degli oni. Unica arma di difesa dei terrestri è Shin Getter Robot, potente robot componibile creato dal professor Saotome e alimentato dai misteriosi raggi spaziali Getter da lui stesso scoperti, ma solo tre piloti dalle grandi abilità sono in grado di pilotarlo...

Non saranno mai troppo sprecate le ingiurie verso Dynamic Planning per non aver trasposto in animazione Getter Saga. Ripetendo quanto già scritto in L'ultimo giorno del mondo, quest'opera, disegnata nell'arco di quasi venticinque anni da uno dei massimi collaboratori di Go Nagai, Ken Ishikawa (tragicamente spentosi il 15 novembre 2006), è la raccolta completa delle serie manga Getter da lui disegnate in tutto questo tempo, apocalittica epopea sci-fi/mecha dalle infinite suggestioni visive, colma di personaggi psicopatici, sangue a fiumi e un mecha design aggressivo e imponente, l'apice - non solo cartaceo - del Super Robot "prima maniera". Qualche tentativo di far assaporare il capolavoro di Ken Ishikawa Dynamic Planning lo ha fatto, con quel gioiellino che risponde al nome di L'ultimo giorno del mondo e il mediocre Shin Getter Robot contro Neo Getter Robot, ma si tratta in entrambi i casi di rielaborazioni più che altro. La vera occasione arriva nel 2004 con Getter Robot Re-Model, creato sempre dallo stesso staff dei due predecessori, che si configura, apparentemente, come una trasposizione/remake delle prime due serie della Getter Saga, Getter Robot e Getter Robot G, disegnate tra il 1974 e il '75. E invece nuova delusione, che diventa anche conclusione definitiva degli adattamenti animati dell'universo robotico di Ken Ishikawa.

Il primo approccio, come tutte le grandi occasioni sprecate, è ottimo, con lo spettatore che ascolta entusiasto la consueta, tonante opening rock dei JAM Project (Dragon) e apprezza la fedeltà quasi assoluta con cui l'opera rilegge gran parte delle avventure della prima serie, Getter Robot, limitandosi solo a sostituirne i rettili con gli oni (i cattivi del successivo Getter Robot G) e il pilota Musashi con Benkei. Largo così alle brutali presentazioni originali di Ryoma e Hayato, ben distanti da quelle infantili delle vecchie serie Toei, e largo a scene splatter, violenza selvaggia, caratterizzazioni psicopatiche quasi criminali. Re-Model, più delle precedenti due incursioni animate nell'universo Getter, è di una violenza esasperata, con teste spappolate a sprangate, arti mozzati e ogni genere di efferratezze degne del teatro grand-guignol, quasi tutte a opere dei due esaltissimi e brutali eroi Ryoma e Hayato, maestri di arti marziali ma anche terroristi e karateka violenti. Artifizi che servono a calarsi nella cupa storia narrata e in questi sono decisamente riusciti, così come il chara design oscuro più fedele al manga di quello di Shin contro Neo. Infine, da quest'ultimo sono replicate anche le sue esaltanti, vigorosissime animazioni e la regia "turbolenta" di Kawagoe, illustrando nuovamente il grande comparto action della storia basato su numerosi e potenti scontri tra robot e le innumerevoli acrobazie letali dei due protagonisti. Quello che manca a Re-Model, e che ne decreta il fallimento, è la totale assenza di personalità. Una visione che, dopo un inizio sfavillante, diventa quasi istantaneamente noiosa e pedante.


Tantissima azione e atmosfere lugubri, ma stemperate da una storia basata su uno schema ripetitivo e datato. Sicuramente quel manga Getter Robot che gli funge da riferimento risente del famoso schema tokusatu (mostro della settimana) figlio dell'epoca, ma visto che si è voluto aggiornare l'intreccio agli stilemi odierni, "fondendolo" con quello del seguito Getter Robot G, perché non intervenire anche sulla trama? Come se non bastasse, se almeno la ripetitività del manga originale è ridimensionata da intermezzi horror inquietanti come non mai e uno splendido, tragico finale (ripreso dall'inizio di Shin contro Neo), Re-Model quelle scene spaventose non le trova (tutte concernenti il popolo dei rettili, "cambiato" però con quello degli oni che è un villain insignificante), e proprio al momento di arrivare al suo climax abbandona l'opera di rifacimento per riallacciarsi a un'altra saga dell'autore, quella di Kyomu Senki, ricamandoci sopra una storia inedita e banale che scomoda viaggi nel tempo, scontri tra robottoni nel periodo feudale Heian e la mitologica figura di Seimei Abe. Uno svarione inqualificabile che nega a Re-Model anche quella patente di "remake" che almeno avrebbe avuto il nobile scopo di portare in animazione la prima parte della Getter Saga, per quanto modificata.

Con questi problemi alla fine Re-Model diventa semplicemente inutile: apprezzabile solo per il contorno di combattimenti robotici, veloci e pieni di esplosioni, ma narrativamente, dopo una buona partenza, evolvendosi presenta solo il peggio della primissima parte della Getter Saga: ne elimina i punti di forza, mantiene gli elementi più dimenticabili e ne cambia il bel finale in peggio. Denotando, così, una fastidiosa e finale sensazione di insignificanza.

Voto: 5 su 10

4 commenti:

Anonimo ha detto...

secondo, valido revival del getter robot, denso di atmosfere horror che rendono giustizia all'opera del grande ken ishikawa, mostrando, nel finale, che i raggi getter, più del robot, potrebbero essere una minaccia nelle mani sbagliate e portare l'umanità alla distruzione

Anonimo ha detto...

E' vero che la trama degenera in fretta, ma tenete conto che la serie vuol'essere un riassunto di tutta l'opera di ishikawa (un pò comee the last day), quindi la parte del giappone feudale è chiaramente ispirata a miroku e kyomu senki. Inoltre il mood della serie è quello più fedele al manga.

Jacopo Mistè ha detto...

Oddio è una tua interpretazione o è ufficiale? Perché se l'opera si chiama in un tal modo mi aspetto che *per la maggiore* segua gli sviluppi o le atmosfere del determinato manga, non che nel finale segua quello di un altro che non c'entra nulla. Anche Giant Robot e The Last Day mettono tutto insieme, ma almeno seguono una coerenza di fondo seguendo la trama delle opere di riferimento e "abbellendole" con citazioni di altre. Ma questo Re-Model essenzialmente è Getter Saga per il 70% e il 30%, quello finale e che conta, delle due opere che dici tu... Per me è stata una cazzata trasformarlo in questo senso. >_>

Megas ha detto...

Una serie che mi lascia davvero spiazzato: da una parte il voler andare nella direzione del manga in termini di caratterizzazioni, splatter e, in modo decisamente più efficace di Neo vs Shin, l'impiego dello stupendo stile di Ishikawa. Dall'altra parte le lungaggini pur avendo a disposizione una serie di soli 13 episodi. Una quantità incredibile di materiale della Getter Saga da condensare e invece si perde tempo con altro? Mi aspettavo 13 episodi serratissimi ed invece dopo i primi due episodi che davvero mi han fatto ben sperare è una girandola di alti e bassi, anche a livello tecnico. L'impiego degli oni e di Seimei capisco voglia puntare più all'aspetto "spirituale" (tanto valeva inserire Tahir) ma il tutto davvero allunga il brodo, come l'inutile sezione nel passato, che davvero non aggiunge nulla, idem per il personaggio ibrido Musashibou Benkei. Alcune belle trovate e sequenze nella già citata sezione, come il bello scontro di Ryoma con l'oni samurai, l'uso di silhouette e la sua figura che si staglia contro la luce della luna col rivolo di sangue. Peccato che questa perizia manchi in 3/4 degli scontri ed in generale, per non parlare nella terribile risoluzione con Seimei nel presente, il punto più basso a livello grafico e la summa dell'inutilità del personaggio. Si ricordano poi di pescar a piene mani dal manga di Shin e Go con le restanti puntate ma davvero rimane poco tempo e si finisce poi con uno scontro finale che per quanto concettualmente interessante sembra quasi preludere ad un climax di rivelazione che poi non arriva. Detto ciò, non reputo la serie un qualcosa di inguardabile, per quanto possa sembrare il contrario ma davvero, mi duole veder l'ennesima occasione sprecata per la saga dei Getter. Non la vedo come un omaggio in toto alla produzione di Ishikawa, in tal senso ci riescono di più gli oav dello Shin già solo nelle prime puntate, usando una certa coerenza nelle citazioni e nel rielaborare i ruoli. Di nuovo, un gran peccato

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