venerdì 21 settembre 2012

Recensione: Mobile Suit Gundam SEED Destiny

MOBILE SUIT GUNDAM SEED DESTINY
Titolo originale: Kidō Senshi Gundam SEED Destiny
Regia: Mitsuo Fukuda
Soggetto: Hajime Yatate
Sceneggiatura: Chiaki Morosawa
Character Design: Hisashi Hirai
Mechanical Design: Kunio Okawara, Kimitoshi Yamane, Kenji Fujioka
Musiche: Toshihiko Sahashi
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 50 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2004 - 2005


Cosmic Era, anno 73. Due anni dopo la stipulazione del trattato di pace tra Natural e Coordinator, una spaventosa azione terroristica a opera di una cellula indipendente di questi ultimi culmina nello schianto di una vecchia colonia spaziale, Junius Seven, sulla Terra, provocando milioni di vittime e facendo scoppiare una nuova guerra. A questo punto seguiremo le vicissitudini di due fazioni: da una parte vi sono Athrun Zala e Shinn Asuka, assi d'aviazione della LHM-BB01 Minerva, migliore nave di guerra di ZAFT, che combattono l'esercito terrestre; dall'altra Kira Yamato, Lacus Clyne e altri ex componenti dell'equipaggio dell'Archangel, che osservano preoccupati lo svolgersi degli eventi senza sapere bene cosa fare o da che parte schierarsi. La verità che sta dietro alla tragedia è ben più grande di quanto si immagini: nasconde numerosi marionettisti e doppiogiochisti, che si sfruttano a vicenda per i propri scopi.

Nel 2004 ha riscosso il suo bel clamore anche Mobile Suit Gundam SEED Destiny, sequel diretto di quel sorprendente Universo Alternativo che nel 2002 aveva convinto e soddisfatto così tanti fan gundamici della prima e ultima ora, giovani e vecchi. Il seguito viene giustamente affidato alle stesse mani, sempre di Mitsuo Fukuda e della moglie Chiaki Morosawa, che partoriscono così una nuova storia di 50 episodi che farà discutere tantissimo, dilaniata da intuizioni geniali mai viste prima d'ora nella saga e molteplici, disumani harakiri sceneggiativi che distruggono quanto di buono si potesse pensare di tirarne fuori.  Il risultato farà discutere: in Giappone, Gundam SEED Destiny registrerà ancora gran share (5.41%1, notevolissimo se teniamo conto del fatto che parliamo di una serie robotica post-2000) e ancora venderà un enorme numero di DVD (addirittura più del predecessore2), ma in generale conoscerà nel tempo, sia lì che in America (il secondo Paese dal mondo per dimensioni del mercato gundamico home video), un altissimo numero di critiche alla trama, tanto che molti saranno i tiri che regista e sceneggiatrice correggeranno nella consueta Special Edition che esce qualche tempo dopo. Le vendite di Gunpla, infine, saranno ancora più fallimentari del prequel3, in misure così miserevoli (addirittura Bandai imporrà, vanamente, di inserire nella storia Zaku, GOUF e DOM Trooper della linea temporale dell'Era Spaziale rivisitati in nuove forme e colori per attrarre i collezionisti "storici"4, ma non servirà a niente), che è più che lecito pensare che è questo il motivo per cui la più volte annunciata realizzazione di un film cinematografico della serie sarà rinviata infinite volte fino a venire cancellata (le serie animate di Gundam servono in primis a vendere modellini, inutile girarci intorno).

Tutto sommato, è ben facile capire cosa è andato male in questa serie, prendendo per buoni i cosiddetti "rumors" degli appassionati internazionali che, anche senza la conferma di fonti ufficiali (che quasi sicuramente ci sono in databook o fanbook, ma sono attualmente irreperibili per il sottoscritto), sembrano davvero essere le uniche interpretazioni sensate per spiegare la tonnellata di assurdità e idiozie che costellano la trama. "The Bigger the Better" è la massima americana che serve a giustificare, nel mondo di Hollywood, i seguiti di film famosi che portano all'eccesso tutti gli elementi vincenti del primo lungometraggio, supponendo che i fan gradiscano, e penso che il motto si adatti perfettamente al caso dell'opera in questione. In Gundam SEED Destiny, il numero di robottoni è praticamente raddoppiato, e raddoppiati sono i personaggi e le storie d'amore in cui sono coinvolti (non per nulla, similarmente a Mobile Suit Gundam Wing, sarà il pubblico femminile a decretare il trionfo della serie5, ancora più della prima, con gran rabbia di Bandai visto che a loro dei Gunpla non interessa niente). Aumentato è pure il numero delle canzoni J-Pop usate come sigle di apertura/chiusura e insert song (15 contro le 12 precedenti), sempre a opera di rinomatissimi gruppi musicali sulla breccia dell'onda (l'amatissimo Takenori Nishikawa è richiamato a doppiare ancora una volta un personaggio, Heine Westenfluss). La colonna sonora, rifatta da zero, cresce in qualità e quantità (ben 4 CD!), tanto che si può definire la soundtrack gundamica più genuinamente epica mai sentita. Tutti questi eccessi si coniugano malamente col tentativo della Morosawa di improntare sempre più la storia sulla ricerca del colpo di scena a effetto e delle fighetterie, col risultato che il tutto si somma fino a esagerare e superare la soglia del non ritorno, ammazzando la credibilità della Cosmic Era nel nome della spettacolarità di facile effetto.


Come Mobile Suit Gundam SEED rileggeva Mobile Suit Gundam (1979), il sequel tenta di aggiornare Mobile Suit Z Gundam (1985) ai gusti del pubblico del ventunesimo secolo, con una storia massicciamente più intricata, un cast enorme e il rimpiazzo dei protagonisti principali - relegati a guest star - con altri nuovi di zecca. Anche qui vedremo quindi un Char Aznable/Athrun Zala, uno degli eroi principali del prequel, fare da precettore allo scazzoso e ribelle Kamille Bidan/Shinn Asuka, entrambi guidando verso la vittoria la potente astronave Argama/Minerva in epiche battaglie contro la Federazione/Alleanza Terrestre ora diventata "cattiva", e anche qui avremo l'equivalente dei Cyber Newtype, ragazzi-cavie potenziati dal nemico, con, in particolare, una Four Murasame di cui il Kamille di turno si innamorerà (non mancano neppure altri echi, ma è meglio fermarsi qui con le anticipazioni). Tutto sommato, dopo un primo episodio che praticamente è un remake sputato del corrispettivo in Gundam SEED (il trafugamento di 3 nuovi prototipi di Gundam, che dà inizio agli eventi che si concluderanno con una nuova guerra), non ci si può lamentare troppo dello sviluppo iniziale della storia, che fino a metà serie procede molto bene (al di là dell'idea, nuovamente assurda, degli eserciti che mettono adolescenti alla guida dei loro Gundam più potenti): frequenti sono i rimandi a Gundam SEED, ma, fedele ai dettami dell'opera su cui si basa, Z Gundam, anche Gundam SEED Destiny va per la sua strada senza ridursi a riciclare personalità del passato (che si limitano a qualche comparsata e niente di più). Convincono innanzitutto i nuovi protagonisti, sufficientemente approfonditi e carismatici (addirittura magnifici l'arcigno, freddo e truce Shinn Asuka, Gundam Pilot protagonista mai così oscuro e realistico, orfano di guerra incazzato col mondo la cui personalità negativa è davvero ben resa, e il biondo e silenzioso compagni d'armi Rey Za Burrel, che sembra saperla lunga su qualcosa), e l'intreccio è ancora una volta estremamente coinvolgente, basato su misteri intriganti (i reali scopi dell'ambiguo Gilbert Durandal, nuovo presidente di PLANT), riuscitissime interazioni dialogiche e battaglie davvero avvincenti grazie al sontuoso e dettagliato mecha design dei Gundam (trasformabili e componibili a go go) e alle roboanti tracce sonore. L'eccellente e caratteristico chara design di Hisahi Hirai, l'epica nuovamente starwarsiana, le atmosfere sempre oscure e drammatiche, le storie d'amore, le variegate location teatro delle ostilità (dallo spazio si passa spesso e volentieri a località marittime/costiere), l'articolata trama e il bel disegno psicologico dei personaggi convincono pienamente e ben rammentano l'ottimo lavoro fatto su Gundam SEED, ma più o meno a metà della narrazione tutto inizia lentamente a distruggersi.

Desta sorpresa negativa apprendere l'identità segreta del consueto villain mascherato, di fatto una delle più brutte "resurrezioni inspiegabili" di sempre, e non si capisce perché di punto in bianco le vecchie glorie, in precedenza accantonate, ricominciano ad avere spazio fino ad arrivare a spodestare le nuove. L'evoluzione delle new entries (specialmente di Shinn Asuka) viene così uccisa (tenendo conto di quanto mostrato precedentemente), e al contempo regredisce la caratterizzazione di quelle vecchie, che sembra quasi siano state scomodate e messe lì senza essere inizialmente previste e perciò devono venire "adattate" di forza alla storia, anche al costo di snaturare le loro personalità. Avremo quindi forti individui di Gundam SEED che diventano mollaccioni e in balia degli eventi, altri che da né carne né pesce si trasformano in eroi onniscienti, perfetti e moralisti che non sbagliano mai nulla e sanno sempre cosa fare (celebre Kira Yamato, prima ragazzo che aveva un certo equilibrio, e ora divinità infallibile, cui verrà giustamente appioppato il nomignolo Jesus Yamato dai fan, anche a causa del suo amore morigerato e inverosimile, a limiti del platonico, verso la sua donna), un personaggio femminile che prima fa gli occhi dolci a un tipo e poi di punto in bianco passa a un altro, e un povero Shinn che prima è protagonista assoluto e poi contende disperatamente il ruolo a Kira e Athrun. I rumor in questione, estremamente credibili ma ovviamente privi di conferma, vociferano che il tutto dipenda da un grosso litigio avvenuto tra alcuni seiyuu giapponesi (Naomi Shindou e Kenichi Suzumura, le voci di Cagalli e Shinn) e la sceneggiatrice Morosawa, in merito alla regressione della personalità della bella rappresentante di Orb, e questo sembra abbia portato la moglie del regista, con il benestare di quest'ultimo, a ridurre drasticamente il loro ruolo nella storia, prediligendo al posto di Shinn il sempre amatissimo (dai sondaggi di popolarità) Kira. La Shindou se la sarebbe presa così tanto da aver giurato che dopo la fine della serie non avrebbe mai più prestato la voce a Cagalli, e sembrerebbe in effetti che, prima di ripensarci, tra il 2008 e il 2011 abbia mantenuto la sua parola, negando la collaborazione in incarnazioni extra animate della Cosmic Era6. Probabile non si saprà mai quali siano davvero i fatti concreti: si può solo ammettere che la trama, in questo modo, è vistosamente gestita male e dà davvero l'impressione di "cambio di rotta" improvviso, non sembra affatto naturale e voluta. Il bello è che, quale che sia la verità, il soggetto, in questo modo, impostato così o snaturato sotto pressione dai fan, diventa paradossalmente più intrigante che mai: l'opera è davvero quello che di animato più si avvicina in assoluto alla saga di Star Wars, specialmente ai capitoli II (2002) e III (2005) della Nuova Trilogia, quelli che raccontano la discesa nel lato oscuro di Anakin Skywalker. In Gundam SEED Destiny la cosa assume contorni molto simili: alcuni degli eroi della prima parte diventano addirittura villain nella seconda, e questo percorso, con tanto di voltafaccia eclatanti e oscuri disegni dell'Imperatore Palpatine di turno che solo all'ultimo saranno rivelati, è comunque gestito estremamente bene, in modo coerente e credibile, con un gran lavoro di dialoghi e rispettando pienamente le caratteristiche e i modi di pensare dei novelli Sith. La storia diventa così la più originale e imprevedibile dell'intera saga, davvero da applausi. Peccato che i complimenti si fermino alla sola idea di base.

Lo script, malauguratamente, si accortoccia su sé stesso implacabile, dissipa TUTTO il potenziale di una trama così magistrale al punto che, davvero, viene da maledire la sceneggiatrice per quanto indimenticabile sarebbe potuto essere il titolo e con quanta cattiveria, invece, si è affossato ogni suo spunto notevole nel nome dell'intrattenimento modaiolo. Non bastavano le resurrezioni di personaggi che dovevano rimanere morti e lo sputtanamento di quelli che dovevano rimanere vivi (ma isolati dalla trama): Fukuda e consorte proseguono l'opera di dissacramento della Cosmic Era rendendo immortali i piloti di Gundam, facendoli sopravvivere per un elevato numero di volte alla devastante distruzione del proprio mezzo (facile tenere gli spettatori col fiato sospeso grazie a cliffhanger dati dalla morte di individui importanti, tanto poi basta rimangiarsi la cosa!), infarciscono la storia di un numero così abnorme di Mobile Suit e personaggi di quart'ordine - in nome del marketing Gunpla - che viene quasi da ridere a pensare a quanto questi ultimi siano inutili e buttati chissà come in mezzo (i tristissimi piloti di Orb dei DOM Trooper), creano storie d'amore raffazzonatissime e inverosimili che nascono di punto in bianco tra gente che prima non si filava minimamente, e si perdono in buchi, anzi voragini di sceneggiatura davvero epiche pur di tirare fuori l'ennesimo mega Gundam da dare in pasto ai collezionisti (la storia dell'ORB-01 Akatsuki Gundam, unità che non dovrebbe neanche esistere visto un certo avvenimento della prima serie). Che dire poi tecnicamente? Molto più che in precedenza, abbondano ricicli di animazioni durante le scene di battaglia, come se non ci fosse chissà che interesse a curare le coreografie dei combattimenti. E di flashback ed episodi riepilogativi? In Gundam SEED Destiny perfino raddoppiano, influendo nuovamente, in modo ancor più drammatico, sul finale (una super-battaglia giocata sul solo episodio 50, con imbarazzanti combattimenti stringati di due minuti). Animazioni deludenti e recap sono però solo la punta dell'iceberg: la serie è così intricata e ambiziosa da avere bisogno di - altro omaggio a Z Gundam? - molto più spazio per permette agli  avvenimenti di svilupparsi con scioltezza. Questo è riscontrabile dall'impennata che ha più o meno dall'episodio 30, con sviluppi narrativi terribilmente sbrigativi (i rumor parlano di una Morosawa che stava affrontando una bruttissima malattia e non aveva molto aiuto dallo staff a gestire il lavoro, ma chissà se è vero) che culminano nel citato pessimo episodio finale. In tutto questo, quasi a farsi beffe del pubblico che si lagna, Fukuda ha il coraggio di inserire l'ennesimo recap a due puntate dalla fine. La filosofia fukudiana giunge al suo apice distruggendo quel poco di realismo che aveva il predecessore (ormai i Gundam abbattono da soli, in dieci secondi, 25 corazzate da guerra) e una conclusione dove personaggi coerentemente utilizzati fino a quel momento compiono azioni del tutto incompatibili con la loro personalità.


Di queste macerie, che poeticamente segnano la fine di tutto ciò che la Cosmic Era aveva di sensato, si ricorderanno, amaramente rimpianti, solo tanti grandi momenti di pathos (rinnegati dalle "resurrezioni"), il ritmo sempre avvincente, la colonna sonora epicissima, le sigle una più bella dell'altra (a parte, ehm, Wings of Words) e - soprattutto questo, che almeno regala la sufficienza stentata come valutazione finale - il soggetto portentoso, che a pensarci ancora sale la rabbia per quanto male sia stato sfruttato (la rivelazione finale degli ultimi episodi, per quanto affrettata, merita gli applausi per la sua bravura nel capovolgere le convinzioni accumulate fino a quel momento, è davvero fonte di uno spiazzamento genuino). Nel suo cercare di piacere a tutti, Gundam SEED Destiny si spinge troppo esageratamente oltre, pur venendo, se non riabilitato, quantomeno migliorato dalle sue appendici animate successive, il Final Plus (Special televisivo del 2005, di fatto un rifacimento della puntata 50, raddoppiata in minutaggio e comprensiva di epilogo) e l'immancabile Special Edition del 2006 (corregge alcune delle idiozie più eclatanti della trama).

Come Gundam SEED, anche questa serie conosce nel 2013 una versione rimasterizzata in alta definizione, la cosiddetta Gundam SEED Destiny HD Remaster. L'originale è ripresentato in un più spettacolare 16:9 (nonostante le immagini siano croppate), ed è colmo di scene ridisegnate o rifatte, molte di più della Remaster del prequel (per la necessità di tagliare tutti quei numerosissimi ricicli di animazioni, già citati in rece). Purtroppo in questa nuova incarnazione è fusa dentro solo una minima parte delle aggiunte, delle correzioni e dei miglioramenti di Mobile Suit Gundam SEED Destiny: Special Edition (2006), inserti che avrebbero reso narrativamente più riuscita la storia e che purtroppo sono presenti solo in dosi minime, rendendo l'operazione estremamente deludente per quello che avrebbe potuto essere. Tuttavia, l'orripilante sigla di apertura Wings of Words è rimpiazzata dalla bellissima Vestige (T.M. Revolution), e infine una delle originali puntate riepilogative è stata soppressa (il conteggio finale arriva lo stesso a 50 episodi perché è stato inglobato e diviso in due puntate il Final Plus). Meglio di niente.

Voto: 6 su 10

PREQUEL
Mobile Suit Gundam SEED (2002-2003; TV)
Mobile Suit Gundam SEED: Special Edition (2004; serie OVA)
Gundam Evolve../ 08 GAT-X105 Strike Gundam (2004; OVA)
Mobile Suit Gundam SEED Astray: Red & Blue Frame (2004; corti)
Gundam Evolve../ 06 YMF-X000A Dreadnought Gundam (2004; OVA)

SEQUEL
Mobile Suit Gundam SEED Destiny: Final Plus (2005; Special TV)
Mobile Suit Gundam SEED Destiny: Special Edition (2006-2007; serie OVA)
Mobile Suit Gundam SEED C.E.73: Stargazer (2006; serie ONA)


FONTI
1 Sito (in giapponese), http://toro.2ch.net/test/read.cgi/shar/1336141685/
2 Consulenza di Garion-Oh (Cristian Giorgi, traduttore GP Publishing/J-Pop/Magic Press e articolista Dynit)
3 Come sopra
4 Come sopra
5 Come sopra
6 Pagina web, "Seiyuu+", https://seiyuuplus.wordpress.com/category/seiyuu/shindou-naomi/

8 commenti:

Gundamaniaco ha detto...

Facendo volenentieri a meno degli universi alternativi di Gundam, personalmente non ho mai guardato Seed e nemmeno Destiny.
Anche se ormai me ne sono fatto un'idea, a forza di leggerne commenti e recensioni in rete. Certo per giudicarle meglio andrebbero viste entrambe le serie, indubbiamente.

La tua recensione però mi conferma, per l'ennesima volta, che il solo pretesto di creare degli universi alternativi a quello creato dall'autore originale di Gundam (Tomino), serve esclusivamente a battere cassa, senza che alle spalle ci sia una qualsiasi VERA ispirazione. Qualcosa da raccontare.
Cioè, sti registi nuovi, ma ce l'hanno qualcosa da raccontare VERAMENTE, oppure sono solo ed esclusivamente macchine da soldi?
Questo mi domando. E questo fa si che non riesca a provare interesse per queste produzioni ruffiane.
Il fatto che Seed, ma ancor più evidentemente Destiny (senza tirare in ballo il recente Age), siano palesi scopiazzature da Gundam e Z Gundam, senza arte ne parte, magari con qualche pseudo "figata" visiva e narrativa in qua e in la, giusto per mascherare la mancanza di idee, mi lascia abbastanza perplesso sul futuro di Gundam e in generale della fantascienza animata. Quella seria, intendo. Quella alla quale ci ha abituato la primissima serie di Gundam, la corazzata Yamato e altre produzione di 20/30 anni fa.

La domanda nasce spontanea: le idee innovative ce le avevano solo negli anni '70/'80?
Oggi hanno dei mezzi tecnici migliori, ma le idee originali sono andate a farsi benedire?

Riflessione assolutamente personale.

Jacopo Mistè ha detto...

Per me esageri un po'.
Sia SEED, che Destiny, che 00, che lo stesso AGE, rielaborano idee e concetti dalle serie del passato, ma nel contesto di storie nuove di zecca, non sono remake sputati. Alcuni vengono fuori bene, tanto che te li consiglio pure (SEED, 00), altri invece una merda (AGE) :D

Poi sono anche d'accordo siano preferibili storie piene di idee nuove, ma al giorno d'oggi è semplicemente difficile trovarne e, sopratutto, sfruttarle bene. Sia X, che Wing che Age hanno delle intuizioni avveniristiche, ma sono uno peggio dell'altro :( G Gundam imho è l'unico AU davvero "originale" che merita di essere visto.

Anonimo ha detto...

Caro Jacopo, Gundam Wing e After War Gundam X non sono affatto " uno peggio dell'altro".
Wing come subplot presenta un'organizzazione occulta infiltrata nel governo terrestre il cui obbiettivo è tenere in pugno, attraverso la minaccia di una reazione armata, le colonie, negando loro un'indipendenza che indebolirebbe finanziariamente l'economia terrestre.
X presenta uno scenario (la terra distrutta dalla caduta di colonie per mano degli spacenoids per vincere la guerra, e l'anarchia dovuta alla caduta della federazione terrestre) che meriterebbe di essere usato al posto della rielaborazione di
0079-Z-ZZ per dar vita a qualcosa di nuovo e valido (cose che sono state applicate a 00).
G ed AGE sono state, almeno per me, un "errore di percorso" (in particolare AGE, e spero che la Sunrise capisca lo sbaglio e scelga meglio a chi affidare l'ideazione di un progetto su Gundam)

Gundamaniaco ha detto...

Non esagero affatto. Ho solo espresso la mia personale opinione su tali operazioni commerciali. E non mi aspetto che sia condivisa dal mondo degli animefans.

Io non ho detto che Seed e Destiny non siano capaci di intrattenere.
Io ho detto che questi universi alternativi sono solo un esplicito pretesto per sfruttare il brand Gundam. E Seed e Destiny per l'ennesima volta lo dimostrano. Non sono sequels, non sono side stories, non mostrano aspetti collaterali di un universo le cui basi sono state create originalmente.
Pigliano le basi dell'UC e le riciclano, riciclano eventi, characters e situazioni dalla saga principale, infighettendole e rimodernandole.

Per cui anche se sono "scopiazzature" fatte bene e con alcuni aspetti positivi....sono pur sempre scopiazzature!

E io che me ne faccio di 'sta roba? Assolutamente nulla. Non mi interessa e la trovo pure un po' offensiva per il cervello di un fan della saga originale di Gundam.

Ah, tra l'altro mi risulta che Gundam X invece sia una serie tv niente male, una sorta di "what if" dell'Universal Century. Gia solo per questo è sicuramente più ispirata di tutte le altre serie AU che hanno fatto finora.
E G-Gundam...per carità!! Bisogna essere ciechi per non capire che quella serie è il più esplicito degli sfruttamenti commerciali.
Potevano metterci dei Mazinga al posto dei Gundam che non sarebbe cambiato nulla.

Io non vedo perchè dover premiare una serie a tutti i costi solo perchè nel titolo ci sta "Gundam".
Per me quel marchio può essere, al contrario, un deterrente.

E pensare che c'è gente che ha ancora il coraggio di criticare a priori una serie come Gundam ZZ (magari senza averla vista per intero!) che gia solo perchè è un sequel della saga principale, diretto da Tomino, che ne rispetta gli eventi passati e che tratta nuovi avvenimenti molto importanti, spazza via tutte le serie AU. Moralmente parlando, s'ìntende.

Ripeto, questa è una mia opinione dettata da 35 anni di cartoni animati giapponesi (e non). Molti dei quali robotici.

Più che esagerare forse esprimo una opinione un po' forte per l'otakuzoku.
Ma credimi che a volte è meglio cercare di essere meno "otaku" (nel senso di coloro che si sciroppano aprioristicamente anime in quantità) e più "spettatori occidentali" per riuscire a criticare il più oggettivamente possibile un cartone animato giapponese. ;)

Jacopo Mistè ha detto...

Per carità, liberissimo di avere quest'opinione, volevo solo dirti che io non sono d'accordo. :D

A me basta che una serie sia fatta bene per piacere, altrimenti se dovessi sempre confrontare il nuovo col passato, ad esempio, dovrei detestare il Batman di Nolan che è una cosa diversissima da quello di Burton.
Riprendendo il compiantissimo Sergio Bonelli, per me non esistono opere (lui diceva fumetti) popolari o d'autore, esistono solo opere belle e opere brutte ;)

G Gundam e SEED sono sicuramente commercialate, ma fatte bene, con cura, con grandi momenti. Gundam X ha un soggetto notevole, ma è scritto e animato coi piedi, con personaggi di un pressapochismo imbarazzante e villain da burla. Ancora peggio Wing che, a parte l'idea di partenza interessante (ripresa poi da 00, che la sviluppa meglio), è un ammasso informe di trashate una peggio dell'altra (senza contare i Backstreet Boys che pilotano il Gundam). AGE è come sparare sulla croce rossa da quant'è orripilante.

Anche ZZ è sicuramente una serie commerciale (han trasformato Z in uno show per bambini), eppure lo trovo godibile lo stesso visto il carisma del villain e la bontà della storia.

Insomma penso mi hai capito :)

Gundamaniaco ha detto...

"A me basta che una serie sia fatta bene per piacere, altrimenti se dovessi sempre confrontare il nuovo col passato, ad esempio, dovrei detestare il Batman di Nolan che è una cosa diversissima da quello di Burton."

Specifichiamo meglio allora.

Senza nulla toglierei ai gusti personali, che sono sempre soggettivi, trovo che il tuo esempio di Batman non calzi a pennello.
Nolan ha "reinventato" il Batman cinematografico. Lo ha reso un prodotto per adulti, invece di proseguire i capitoli "fumettone" inaugurati da Burton. Lo ha raccontato da un altro punto di vista. Alternativo.
Tanto che i bambini con questo nuovo Batman si annoiano a morte!
Ma resta un modo inedito e interessante di interpretare Batman. Un modo adulto e ispirato.

Lo stesso concetto non si può certo applicare al 98% degli AU di Gundam...

Quindi il discorso "nuovo vs vecchio" non c'entra con quello che ho scritto io, semmai è più da intendersi come "ispirato vs riciclato". ;)


Jacopo Mistè ha detto...

Ok ora ho capito meglio cosa intendi.

Allora, beninteso che i gusti sono ovviamente soggettivi come giustamente dici, posso confermarti ciò che ho scritto prima, ossia che un po' tutti gli AU ^rielaborano^ idee dalle serie storiche di Gundam nel contesto, però, di storie nuove di zecca. ;)

SEED è un caso isolato, nel senso che per metà è un remake quasi sputato di 0079 e nell'altra prende una strada totalmente diversa (molto bella imho, tanto che personalmente te lo consiglio). Ma tutti gli altri recano in sè giusto idee isolate, ognuno di essi ha un intreccio nuovo di zecca. Non ci sono remake di Gundam, più che altro ci sono storie inedite che riprendono qualche idea qua e là ;)

Alcuni AU sono pregevoli, altri no. Tutto qui ;)

Anonimo ha detto...

Il groos problema di Gundam Seed Destiny è la durata, che ha costretto ad allungare il brodo in maniera esagerata; se invece di una serie tv di 50 episodi la Sunrise avesse realizzato una serie OAV di 13 episodi, forse il risultato sarebbe stato migliore (magari affiancando un film che chiude il tutto).

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