venerdì 29 ottobre 2010

Recensione: Captain Tsubasa J (Che campioni Holly e Benji!!!)

CAPTAIN TSUBASA J
Titolo originale: Captain Tsubasa J
Regia: Hiroshi Fukutomi
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yoichi Takahashi)
Character Design: Hiroshi Kanazawa, Tadayoshi Okimura
Musiche: Michihiko Oota
Studio: Studio Comet
Formato: serie televisiva di 47 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 1994 - 1995 


Tsubasa Ozora è un ragazzino di 7 anni con un incredibile talento calcistico come attaccante. Il suo sogno è di vincere i Mondiali di calcio e, vedendo in lui un potenziale enorme, lo aiuta a coltivare il suo sogno Roberto Hongo, ex attaccante della nazionale brasiliana. Giocando con la squadra Nankatsu il nostro eroe stringerà amicizia con diversi altri forti giocatori, arrivando così, dopo qualche anno, a guidare insieme a loro la rappresentativa nazionale giovanile, tentando di vincere i Mondiali under-20. Bisogna prima però superare il torneo di qualificazione asiatico...

Quella di Captain Tsubasa J è, purtroppo, la classica storia di mille e più trasposizioni anime che, dopo aver seguito fedelmente il fumetto di riferimento fino a un certo punto, terminano di punto in bianco lasciando la storia bruscamente interrotta, per mancanza di budget o calo di ascolti. World Youth, il manga, è il primo seguito cartaceo di Captain Tsubasa (dopo lo special autoconclusivo Holland Youth su cui è basato l'omonimo e precedente OVA), disegnato da Yoichi Takahashi sei anni dopo la prima serie. Nasce in occasione dei Mondiali Giovanili di Calcio del 1994, e narra proprio di come la nazionale nipponica under-20 guidata da Tsubasa arriva al mondiale affrontando il Brasile nella finalissima. Storia semplice e dall'esito scontato, ma resa appassionante oltre ogni limite grazie al nugolo di nuovi, fortissimi avversari che gli eroi devono affrontare, tra l'uruguayano Ryoma Hino, l'olandese Bryan Kraifort, lo svedese Stephan Levin, il cinese Shunko Sho e i due fortissimi brasiliani Carlos Santana e Natureza. Senza contare l'arrivo di squadra di un nuovo eroe giapponese, lo scatenato centrocampista Shingo Aoi, che gioca nella vera Inter milanese creando le prime contaminazioni della saga tra il calcio immaginario giocato da Tsubasa e compagni e squadre di calcio e giocatori reali. Sulla carta, le premesse per un nuovo capolavoro in animazione ci sono tutte, peccato che, come da apertura, visti gli sviluppi tronchi della sua storia J è solo una delusione che non vale la pena neanche iniziare.


Nel corso della sua durata segue, infatti, giusto i primi 7 dei 18 volumi che compongono World Youth, trovando conclusione all'inizio della seconda parte del girone di qualificazione asiatico. Traguardo raggiunto utilizzando 33 episodi su 47 per rinarrare buona parte della prima serie animata sotto forma di un riuscito, ma futilissimo remake.

Ora, sprecare quasi tutto il budget in un rifacimento del passato lasciando poi incompleta la parte inedita è un crimine che non va perdonato e il voto è assolutamente politico e punitivo in questo. Rimane comunque un peccato capitale, perchè se completo J avrebbe tranquillamente potuto raggiungere una votazione molto alta: non fosse per la sua natura tronca, infatti, raggiungerebbe tranquillamente il livello dello Shin. Passato il timone da Animate Film a Studio Comet (e, come budget, da quello MOVIC/Sony a quello Nippon Animation), la mitologica creatura di Takahashi scopre un altro dei suoi momenti migliori: tutto, partendo dal character design, passando per le musiche e per infine arrivare alle animazioni, è di ottimo livello se si considera che si parla di una serie televisiva. I match sono brevi, frenetici e accattivanti grazie ad animazioni energiche; i personaggi umanizzati rispetto alle macchiette del manga, con accorgimenti di caratterizzazione che li rende più profondi; i disegni molto fedeli al tratto di Yoichi Takahashi, la soundtrack sempre suggestiva... Un grande passo in avanti rispetto al low budget della classica serie televisiva, e se già prima le avventure calcistiche di Tsubasa e co. erano coinvolgenti, qui si superano di diverse grandezze, con partite estremamente spettacolari come quella tra Giappone e Thailandia. Purtroppo tutto questo non può non venire ridimensionato dalla conclusione finale: così, con oltre metà serie sprecata in un rifacimento (per quanto validissimo) del passato e l'altra parte a costituire un'ottimale trasposizione della semplice parte iniziale del World Youth, ci si ritrova 47 episodi tecnicamente e narrativamente ben fatti, ma dall'utilità pari a zero. Una serie che si guarda e apprezza con gusto dall'inizio alla fine, ma arrivati alla conclusione la domanda sorge spontanea: "E quindi?". Da recuperare imperativamente il manga, edito in Italia da Star Comics, e maledire Group TAC e Mad House, futuri animatori e produttori del seguito Road to 2002, che invece di concludere la storia la rinarrano con un NUOVO remake della prima serie saltando DI NUOVO la parte del Mondiale giovanile.

 

Nota: come nel caso di quasi tutti i prodotti animati legati a Captain Tsubasa, fuori dal Giappone non esistono edizioni ufficiali adattate in modo fedele. In Italia come in altri Paesi del mondo bisogna sorbirsi il fuorviante adattamento internazionale, comprensivo di nomi di calciatori e squadre ridicolarmente americanizzati, qui intitolato Che campioni Holly & Benji!!.

Voto: 5 su 10

PREQUEL
Captain Tsubasa (1983-1986; tv)
New Captain Tsubasa (1989-1990; ova)
Captain Tsubasa: The Most Powerful Opponent! Holland Youth (1994; ova)

SEQUEL
Captain Tsubasa: Road to 2002 (2001-2002; tv)

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