lunedì 1 novembre 2010

Recensione: Captain Tsubasa - Road to 2002 (Holly e Benji Forever)

CAPTAIN TSUBASA: ROAD TO 2002
Titolo originale: Captain Tsubasa - Road to Dream
Regia: Gisaburo Sugii
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yoichi Takahashi)
Sceneggiatura: Kazuhiko Soma, Kaoru Kurosaki
Character Design: Minoru Maeda
Musiche: Akifumi Tada, Yasunori Iwasaki
Studio: Group TAC
Formato: serie televisiva di 52 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2001 - 2002

 
Tsubasa Ozora è un ragazzino di 7 anni con un incredibile talento calcistico come attaccante. Il suo sogno è di vincere i Mondiali di calcio e, vedendo in lui un potenziale enorme, lo aiuta a coltivare il suo sogno Roberto Hongo, ex attaccante della nazionale brasiliana. Giocando con la squadra Nankatsu il nostro eroe stringerà amicizia con diversi altri forti giocatori, arrivando così, dopo qualche anno, a guidare insieme a loro la rappresentativa nazionale giovanile, vincendo anche un torneo parigino. Dopo essersi fatto un nome nella squadra brasiliana del San Paolo, Tsubasa è acquistato dal Barcellona, e qui, nella stagione 2001 - 2002, tenta insieme al compagno Rivaul di vincere la Liga Spagnola...

Road to 2002 è, ad oggi, l'ultima incarnazione animata della popolarissima saga calcistica di Yoichi Takahashi. Il manga di riferimento omonimo è già il secondo seguito cartaceo - dopo World Youth - del Captain Tsubasa classico degli anni 80: iniziato nel 2001 nel pieno dell'enfasi nipponica per i mondiali di calcio, si ricorda non solo per una sconclusionata sceneggiatura (vuole raccontare il campionato tedesco, quello spagnolo, quello giapponese e pure la Champions League, e termina invece con una delle prime giornate della Liga Spagnola perché il match Barcellona-Real Madrid, super sfida tra Tsubasa e il rivale Natureza, occupa da solo 7 volumi sui 15 totali!), ma sopratutto per il suo interessante background a metà tra reale e fantastico, con Tsubasa Ozora, Kojiro Hyuga e Shingo Aoi in Europa a giocare insieme e contro veri campioni del calcio reale, dentro stadi riprodotti in modo fedelissimo e indossando casacche che riproducono pure nomi e stemmi degli sponsor. Un mix che non piace per nulla alla FIFA che, dopo una lunga lotta riguardo ai diritti, ne impedisce ufficialmente la pubblicazione al di fuori della terra del Sol levante. L'adattamento animato, uscendo all'estero grazie a cambi di nomi ovvia al problema, ma qualcosa va comunque storto: sfruttando come specchietto per le allodole un realistico chara design e la presenza dei giocatori reali (almeno dal punto di vista fisico), perpetra però un tal numero di idee pessime da risultare a più riprese inguardabile.

La principale indiziata a sedere sul banco degli imputati è la trama, funestata per i primi 36 episodi dal lunghissimo flashback di Tsubasa che rievoca la giovinezza calcistica. A conti fatti una nuova, insopportabile opera di remake a soli sei anni da Captain Tsubasa J, che rinarra non solo la prima parte del fumetto originale, non solo la seconda (New Captain Tsubasa), ma anche i primi tre volumi del World Youth, tutto raccontato con velocità estrema (41 tankobon resi in 36 puntate!) a discapito della caratterizzazione dei personaggi, e tralasciando pure, con faccia tosta, quel mondiale under-20 già cassato sempre in J. Quello che lascia basiti è che dopo tutto questo il poco che rimane, ossia la parte inedita, è un'ENNESIMA, INCOMPLETA trasposizione dell'opera. Road to 2002 traspone, con diverse modifiche e aggiunte, solo 5 dei 15 volumi del fumetto, parlando giusto dei primi problemi di ambientazione di Tsubasa e Hyuga nelle rispettive squadre, mostrando qualche partita isolata e riuscendo nella mirabile impresa di buttare tutto all'aria lasciando incompiuto in animazione non solo World Youth (di cui si perdono tutti i riferimenti, sopratutto nella figura dei calciatori del Bayern Monaco Stephan Levin e Shunko Sho, trattati come sconosciuti) ma anche Road to 2002.


Si potrebbe dare una modesta insufficienza all'opera se questa fosse almeno ben fatta tecnicamente e graficamente, ma anche queste sono note dolenti. Se inizialmente le velocissime partite da due puntate sembrano una ventata d'aria fresca rispetto agli 8/10 episodi (a volte 20) del passato, ci si inizia presto a rendere conto che rimangono ugualmente inverosimili, visto che ogni singola azione di gioco corrisponde a un gol o a una parata. Deprecabilissime le animazioni, date dall'alternarsi tra immagini statiche e movenze innaturali, plasticose e meccaniche dei giocatori, ma sopratutto demenziali le traiettorie del pallone, quest'ultimo oltremodo realizzato in una pacchiana CG. Come già gli è successo in altre occasioni (ad esempio in Street Fighter II V), anche stavolta un pur valido regista come Gisaburo Sugii non riesce a emergere nella direzione di una serie penalizzata da un basso budget, afflosciandosi su soluzioni visive stantìe e prive di ispirazione. Le sigle sono, al passo coi tempi, orridi brani dance, e coerentemente con questo le epiche soundtrack passate rimpiazzate da motivetti techno. Per concludere, ai fini dell'inutilissima parte di remake, diversi giocatori indimenticabili (come i fratelli Tachibana) sono addirittura eliminati del tutto per riuscire a far stare tutta la mole di roba in soli 36 episodi. Da salvare giusto i disegni, appunto, e l'attualizzazione delle casacche indossate dai personaggi, in linea coi colori e gli stemmi delle attuali nazionali calcistiche. Davvero troppo poco per correre sul resto.

Road to 2002 segna, ad oggi e probabilmente per molto tempo ancora, forse per sempre, la morte di Captain Tsubasa in ambito animato, rappresentando una visione assolutamente superflua, non riuscendo a dire nulla di nuovo nella continuity animata della saga. Si avevano a disposizione soldi per riprendere e concludere in animazione il bel World Youth e non se n'è fatto niente preferendo un ennesimo rifacimento delle serie precedenti. Si poteva trasporre per intero il Road to 2002 (magari aspettando un po' che il manga giungesse a conclusione invece di iniziarlo a serializzazione su rivista appena iniziata), ma si è preferito darne appena un assaggio, col classico finale tronco. Il risultato è una delusione sotto qualsiasi punto di vista, ma anche, dal punto di vista artistico, una seriaccia fatta con pochi soldi e tecnicamente oscena. Ce ne voleva davvero.



Ai fini della reperibilità dell'opera mi piacerebbe consigliare l'acquisto dei dvd italiani editi da Yamato Video col nome Holly & Benji Forever, ma privi come sono, as usual, di sottotitoli fedeli che rendano giustizia a nomi e dialoghi originali stuprati dall'adattamento mediaset, inevitabile aborrirli.

Voto: 4 su 10

PREQUEL
Captain Tsubasa (1983-1986; tv)
New Captain Tsubasa (1989-1990; ova)
Captain Tsubasa: The Most Powerful Opponent! Holland Youth (1994; ova)
Captain Tsubasa J (1994-1995; tv)

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