I CINQUE SAMURAI: MESSAGE
Titolo originale: Yoroiden Samurai Troopers - Message
Regia: Shigeru Ikeda
Soggetto: Hajime Yatate
Sceneggiatura: Shigeru Ikeda
Character Design: Norio Shioyama
Armor Design: Hideo Okamoto
Musiche: Osamu Totsuka
Studio: Sunrise
Formato: serie OVA di 5 episodi (durata ep. 27 min. circa)
Anno di uscita: 1991
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Yamato Video
Regia: Shigeru Ikeda
Soggetto: Hajime Yatate
Sceneggiatura: Shigeru Ikeda
Character Design: Norio Shioyama
Armor Design: Hideo Okamoto
Musiche: Osamu Totsuka
Studio: Sunrise
Formato: serie OVA di 5 episodi (durata ep. 27 min. circa)
Anno di uscita: 1991
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Yamato Video
Molto tempo è ormai passato dalla distruzione delle cinque armature e le strade dei cinque eroi, Nasty e Jun si sono completamente divise. Ci pensa un inquietante manoscritto rinvenuto da Toma a farli riunire: sembra che le loro avventure, le loro battaglie, le loro sofferenze e i loro sacrifici fossero già scritti dal destino, in quanto rappresentati teatralmente secoli prima. Dilaniati dall'angoscia e da dubbi esistenziali, i ragazzi si rinchiudono in se stessi isolandosi completamente, trovando così terreno fertile per gli inquietanti propositi di Suzanagi, misteriosa donna il cui triste passato l'ha portata a voler distruggere il mondo degli umani...
È ben raro trovare un alto voto dato a una produzione fatta con due soldi, addirittura incredibile se tale opera risulta composta per l'80% da immagini di repertorio riciclate dalle precedenti incarnazioni animate de I cinque samurai. Nonostante questo Message esiste, è di un certo livello artistico, e pur fatto al risparmio si rivela la migliore puntata in assoluto della saga, superiore anche all'originale. Impregnato di un'efficace atmosfera malinconica, si riconduce essenzialmente a cinque episodi più o meno identici, dove in ciascuno di essi la bella e misteriosa Suzanagi avvicina uno dei cinque samurai e si mette a rivangarne insieme il passato di combattente (qui l'opera di recap), affrontato dal suo personale punto di vista, per convincerlo attraverso lusinghe, inganni o violenza a risvegliare la sua armatura. A leggere il soggetto, un banale pretesto per rifilare una minestra allungata a dismisura con clip show e questo, da un certo punto di vista, non è distante dalla realtà. A controbilanciare però l'apparente banalità della trama ci pensano uno stuolo di elementi di assoluto valore: Message è in più punti toccante grazie alle tristi atmosfere evocate, addirittura straziante nel climax finale che cambia per sempre la storyline impedendo qualsiasi nuovo, ulteriore spin-off.
Gratifica poi l'abbondante uso di materia grigia che si rende necessario a decifrare la storia, basata com'è su affascinanti sequenze oniriche e condotto su un elevato registro linguistico (toni aulici ed estetizzanti) che sembra fantascienza rispetto ai classici dialoghi spigliati marchio della saga: un'incredibile sorpresa, che rende autoriale quella che è sempre stata un'ordinaria serie di combattimenti con protagonisti banali. Le iterazioni tra Suzanagi e il samurai di turno diventano infatti l'occasione per caratterizzare in modo definitivo gli eroi, che attraverso monologhi esistenziali trovano finalmente quella tridimensionalità da loro sempre ricercata. Ma sopratutto, complice un accompagnamento musicale maestoso e una ending bellissima e poetica (Tsukamaete Ite di Kaori Honma), ci si sente emotivamente coinvolti dal toccante passato del tragico villain, questa sofferente donna che ha vissuto una vita all'insegna del dolore e ora vuole distruggere il mondo per cancellare la sofferenza umana.
La forza espressiva di Message è sbalorditiva: è sicuramente da demonizzare il suo 75% di immagini riciclate da serie tv e OVA precedenti, ma riesce nell'impresa di sfruttarli nel contesto di un soggetto ambizioso e riuscito, una storia essenzialmente drammatica e toccante con sprazzi visionari e onirici. Troppo lungo, in più di un'occasione anche pesante e difficile da seguire, ma indimenticabile nel suo commovente, intenso ed epico finale. Da ricordare ancora l'intensa regia di Masashi Ikeda, il potenziamento grafico del chara design di Norio Shioyama, e sopratutto l'intrigante armor design delle nuove armature. Si potrebbe aver visto solo la serie tv disinteressandosi delle successive divagazioni di continuity, ma sarebbe un errore perdersi proprio Message. Da vedere, potrebbe sorprendere.
Voto: 7 su 10
PREQUEL
I cinque samurai (1988-1989; tv)
I cinque samurai: Incubo a New York (1989; ova)
I cinque samurai: La leggenda dell'Imperatore Splendente (1989-1990; ova)
4 commenti:
Ho appena finito di vederlo, spinto dalla tua recensione e il mio commento è + che negativo.
Chiacchere,chiachere,chiacchere...
Il problema è che le chiacchere sono assolutamente ripetitive,ovvero se sia giusto o no combattere e questo viene ripetuto allo sfinimento per tutti e 5 gli episodi!
Un audio allunga brodo assurdo in sottofondo con immagini riciclate dalla serie TV,dai precedenti OAV e,incredibile,anche dai precedenti episodi dello stesso message!!
Neanche un combattimento in un OAV dei samurai??Ci potrebbe anche stare,ma allora come mai l'idea delle nuove armature?
Risposta:MERCHANDIZE!!
Noi siamo fortunati perchè in quest'era possiamo visionare qualsiasi opera senza dover pagare niente,ma mi immagino i poveri giapponesi che 20 anni fa si sono mangiati i soldi per questa colossale fregatura!
Non so oggi ma 20 anni fa in Giappone i prezzi di VHS o Laser Disc erano incredibilmente alti,un episodio di message sarebbe potuto costare anche 60.000 delle vecchie lire.
Inoltre le parti inedite per me sono in termini di disegno e animazione poco superiori alla serie Tv e inferiori ai precedenti OAV.
In definitiva una super fregatura suddivisa in 5 episodi ma mascherata come opera dall'altro spessore psicologico e introspettivo.
voto 4
Per me Message è bellissimo: ok, la prima parte di ogni episodio con il monologo del samurai di turno e immagine riciclate è alienante, ma tolta quella ( io al saltavo sempre), l'anime si gode che è un piacere.
Ha poi una storia che sembra raccontare una cosa ma invece vuole dire altro ( tipo gli episodi più cervellotici di Eva, con cui ha alcune similitudini).
Non ha caso si svolge all' ombra delle torri di Genzo Tange, che non solo rappresentano il potere dello stato nipponico ( che ha condannato a morte i genitori di Suzanagi )ma è anche il simbolo della decadenza economica di Tokyo ( molti si opposero alla sua costruzione perché in una zona sfavorevole per il feng shui, e una volta completata, Tokyo entrò in una fase di recessione ).
Tanto ci sarebbe da dire su questi OVA, ma scriverei un papiro.
Bella rece, comunque.
Spettacolare
I 5 samurai che analizzano il loro mondo interiore e come è cambiato durante la guerra, le sofferenze che li hanno fiaccati a tal punto di non voler mai più combattere.
Saranno le sofferenze di una bambina a restituire loro la forza e la volontà di affrontare nuovamente il male.
Voto 10 su 10
Ma alla fine muoiono tutti facendo karakiri ?non capisco come fanno a. Morire e accettano al loro sorte così spensierati bah
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