lunedì 31 maggio 2010

Recensione: The Melanchony of Haruhi Suzumiya (2009)

THE MELANCHONY OF HARUHI SUZUMIYA (2009)
Titolo originale: Suzumiya Haruhi no Yūutsu (2009)
Regia: Tatsuya Ishihara
Soggetto: Nagaru Tanigawa (basato sui suoi romanzi originali)
Sceneggiatura: Haruhi e i suoi amici (Fumihiko Shimo, Joe Ito, Katsuhiko Muramoto, Nagaru Tanigawa, Shoji Gato, Tatsuya Ishihara, Yasuhiro Takemoto)
Character Design: Noizi Ito (originale), Shoko Ikeda
Musiche: Satoru Kosaki
Studio: Kyoto Animation
Formato: serie televisiva di 28 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anno di trasmissione: 2009

 
Haruhi Suzumiya è annoiata: introversa studentessa delle superiori, vive nel suo malinconico mondo in attesa di comunicare con gli alieni. Attira l'attenzione del suo compagno di classe Kyon che, rotto il ghiaccio, la convince a fondare un club per rompere la monotonia di tutti i giorni: nasce la Brigata SOS, che presto si trova coinvolta in tutte le pazze idee della vulcanica ragazza. Non in molti immaginano però che Haruhi è ben lungi dal potersi definire un semplice essere umano; in grado, com'è, di estinguere l'intero universo senza neanche rendersene conto...

Quant'è labile il confine tra genio e presa in giro? Domanda complessa a cui tenta di rispondere Kyoto Animation con la versione 2009 de La malinconia di Haruhi Suzumiya. Sequel? remake? Di tutto e di più: rivoluzionando il concetto di "mungitura", lo studio entra nella Storia del marketing presentando una nuova versione di Haruhi. Per l'occasione l'opera è ritrasmessa da capo, questa volta in ordine di trasmissione cronologico, fusa però con quattordici episodi inseriti qua e là, atti a presentare i capitoli della light novel originale precedentemente inutilizzati. Per gioia di molti la versione "riveduta e corretta" del cult di Kyoto Animation si allunga così a 28 puntate: tanta nuova carne al fuoco varrà la spesa (e l'abbandono, nei rifiuti più vicini, dell'obsoleta edizione in dvd della prima serie)? Bella domanda. Inutile stare a commentare gli episodi della prima stagione, su cui mi sono espresso nell'altra recensione. Sono quelli nuovi che interessano e qui casca l'asino, perchè di questi quattordici solo nove trovano motivo d'esistere, aggiungendo alla storia originale due vicende di particolare interesse. Bocciati senza appello gli altri cinque, atti a illustrare un noioso e inutile "dietro le quinte" del film realizzato dalla Brigata SOS (The Adventures of Mikuru Asahina). Curiosamente, però, bisogna fare un appunto grande come una casa sui cosidetti episodi "valevoli". Nulla da dire sul primo, Bamboo Leaf Rhapsody, che fornisce nuovo background sull'identità e i poteri di Yuki Nagato. Il secondo meriterebbe un trattato e non per nulla sarà considerato, dai fan di Haruhi, o il punto più basso o quello più alto della creatività di Kyoto Animation: Endless Eight.

Endless Eight, ossia l'episodio 12 ripetuto per ben otto volte, nel quale Kyon e Yuki continuano all'infinito a ripetere le vacanze estive per colpa di un loop temporale generato inconsciamente da Haruhi. Una genialata capace di far empatizzare come mai lo spettatore con i due sfigatissimi eroi ("otto volte sono troppe? Pensa a Yuki che lo sta subendo per 15.532esima volta!"), ma anche una sfida ai limiti più estremi della pazienza e della resistenza umana, un tour di autopunizione suprema per quei pochi audaci disposti ad arrivare fino in fondo. Molti fan accuseranno lo studio animato di spudoratezza estrema nel voler risparmiare sulle animazioni, ma questo non è vero perché ogni puntata di questo perverso ciclo, pur raccontando all'infinito la stessa vicenda, lo fa con storyboard, dialoghi e regia sempre diversi: Endless Eight si pone a metà tra genio puro e sciagurata mancanza di limiti.

 
Apprezzabile o meno, rimane da sè che, presa come tutt'uno (episodi vecchi insieme a quelli nuovi), questa nuova versione de La malinconia di Haruhi Suzumiya è sicuramente più pesante della precedente. Tutto sempre animato e doppiato benissimo, ma l'infausto Endless Eight e, sopratutto, le cinque nuove puntate inutili rendendono l'insieme meno spigliato e più inutilmente spiegazionistico, fornendo la classica impressione di brodo allungato. Trasmesso il tutto in ordine lineare, poi, la serie perde ancora una volta parte consistente del suo fascino. Consigliabile per chi non si è mai visto la prima stagione, ma ai fan storici la visione di questa riedizione può fare male.

Nota: la versione sottotitolata di riferimento contempla solo i quattrodici episodi inediti. Per sapere in che ordine guardare tutti e ventotto procuratevi anche quelli della prima stagione e guardate in questo ordine: The Melancholy of Haruhi Suzumiya I, The Melancholy of Haruhi Suzumiya II, The Melancholy of Haruhi Suzumiya III, The Melancholy of Haruhi Suzumiya IV, The Melancholy of Haruhi Suzumiya V, The Melancholy of Haruhi Suzumiya VI, The Boredom of Haruhi Suzumiya, Bamboo Leaf Rhapsody, Mystérique Sign, Remote Island Syndrome I, Remote Island Syndrome II, Endless Eight, Endless Eight, Endless Eight, Endless Eight, Endless Eight, Endless Eight, Endless Eight, Endless Eight, The Sigh of Haruhi Suzumiya I, The Sigh of Haruhi Suzumiya II, The Sigh of Haruhi Suzumiya III, The Sigh of Haruhi Suzumiya IV, The Sigh of Haruhi Suzumiya V, The Adventures of Mikuru Asahina Episode 00, Live Alive, The Day of Sagittarius, Someday in the Rain.

Voto: 6 su 10

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