mercoledì 16 marzo 2011

Recensione: The Squid Girl - The Invader Comes From the Bottom of the Sea!

THE SQUID GIRL: THE INVADER COMES FROM THE BOTTOM OF THE SEA!
Titolo originale: Shinryaku! Ika Musume
Regia: Tsutomu Mizushima
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Masahiro Anbe)
Sceneggiatura: Michiko Yokote
Character Design: Masakazu Ishikawa
Musiche: Tomoki Kikuya
Studio: Diomedea
Formato: serie televisiva di 12 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anno di trasmissione: 2010

 
Adirata per l'inquinamento umano che rischia di distruggere il regno marino, Squid Girl, ragazza-totano, decide di conquistare la Terra con i suoi micidiali poteri. Distrutto parte di un bar sulla spiaggia come monito agli umani, si trova costretta da Eiko e Chizuru, giovani proprietarie del locale, a ripagare i danni lavorando per loro...

Io stimo il regista Tsutomu Mizushima. Mi ha ucciso dalle risate con le due serie di Dokuro-chan, e diversi altri suoi lavori sono spesso dipinti nell'ambiente come opere di grande comicità (Haré+Guu, Kemeko Deluxe!), o partono quantomeno da ottime premesse (Girls und Panzer). Talvolta lo si è ritrovato sottotono (Punie-chan), ma comunque ai livelli di saper garantire grasse risate in più frangenti, con il suo portentoso e macabro senso di comicità demenzial-splatter e qualche zampata da leone nei dialoghi. Nel 2010 dirige, basato su un manga 4-koma, Squid-Girl, le avventure di una ragazza-totano col pallino di conquistare il mondo, ed è facile esaltarsi pensando ai ben dodici episodi previsti. Se possibile ancora di più al momento dell'ascolto della strepitosa opening Shinryaku no Susume, allegrissima e demenziale canzonetta che ricorda tanto quella dell'adorata Dokuro-chan. Eppure Mizushima delude come mai prima, con una serie mediocre che non riesce in alcun modo a far ridere, un anticipo del risultato altrettanto catastrofico che lo coglie l'anno successivo con il terribile Blood-C. Il regista ha tra le mani una ragazzina che vomita inchiostro, dotata di capelli tentacolosi con cui molestare gli sventurati che le capitano a tiro, insieme a un cast felicemente allucinato (tra folli scienziati del MIT, lesbichette inopportune e bagnini idioti), e tutto quello che riesce a tirar fuori sono sorrisetti stentati qua e là.

In qualche rara occasione, bisogna riconoscerlo, Squid-Girl riesce a far centro, tipo quando il getto d'inchiostro della bizzarra protagonista è usato in modo politicamente scorretto (un paio di volte in tutto però, che amarezza...), in occasione dell'orrorifico episodio delle bambole, o anche in alcune trovate isolate tipo il primo giorno di scuola dell'eroina, le diaboliche invenzioni dei professori del MIT o lo scontro con la grottesca ragazza-totano meccanica, ma è troppo poco per riscattare l'opera. Tira troppo la corda, davvero troppo, Mizushima, con faccine kawaii, gag puerili ripetute all'infinito (gli "assalti" della lesbica Sanae), l'uso marginale dei migliori elementi del cast, e numerose trovate di comicità davvero di lega infantilissima.


È una mediocre opera di sceneggiatura quella dello staff Michiko Yokote, la riproposizione di buona parte degli episodi del manga riportati sottoforma di brevi sketch (5/6 minuti ciascuno) ma senza alcun tentativo di migliorarli, sfruttando la nota vena politically scorrect del regista. Quest'ultimo ha abituato i suoi fan a gag frenetiche, violenza immotivata e dissacrante, disavventure varie con urla disumane ogni tre secondi: qui non c'è nulla, se non una insopportabile donna-calamaro che ripete ogni volta che conquisterà il mondo e si ritrova a ripetere all'infinito le stesse azioni, come meravigliarsi per ogni oggetto umano di cui non conosce il significato, commuoversi quando gli umani si impauriscono di lei, pensare terrorizzata e Chizuru (uno dei suoi datori di lavori, che dietro la facciata tranquillissima nasconde arti marziali assassine), giocare a comandare dei bambini... C'è tanto di quel buonismo che neanche si riconosce più il regista. La sua eroina è fiacca, senz'anima, fuori posto in una produzione scadente per cui ogni episodio fa attendere ansiosamente di giungere al termine. Direi che non c'è altro da dire.

Voto: 5 su 10

SEQUEL
The Squid Girl: The Invader Comes From the Bottom of the Sea 2 (2011; tv)

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