mercoledì 13 aprile 2011

Recensione: My-Otome 0 ~S.ifr~

MY-OTOME 0 ~S.IFR~
Titolo originale: My-Z-Hime 0 ~S.ifr~
Regia: Hirokazu Hisayuki
Soggetto: Hajime Yatate
Sceneggiatura: Tatsuto Higuchi
Character Design: Hirokazu Hisayuki
Mechanical Design: Hiroyuki Taiga
Musiche: Kuniaki Haishima
Studio: Sunrise
Formato: serie OVA di 3 episodi (durata ep. 28 min. circa)
Anno di uscita: 2008

 
Ambientato anni prima degli aventi di My-Otome, 0~S.ifr~ racconta i retroscena sulla vita di Lena Sayers, futura madre di Arika e una delle più potenti Otome che il pianeta Earl abbia mai conosciuto. Sapremo come ebbe modo di conoscere il suo futuro marito, ma sopratutto di rievocare la sua lotta per difendere Sifr, giovane erede al trono di Windloom, dalle mire degli Schwarz e della stessa accademia Garderobe...

Nel 2008 Sifr parte da premesse tutt'altro che allettanti: terza incarnazione di My-Otome alla distanza di appena un anno dal pessimo Zwei; avventura di un personaggio di cui non si sa praticamente niente, e riproposta, con qualche variazione e cambio di personaggi, del soggetto della serie originale. Elementi che sembrano denotare una nuova opera di lucraggio senz'anima, ma fortunatamente, anche a fronte di qualche perplessità, alla fine funziona, rappresentando una serie spigliata che vale la pena vedere.

Distante dall'azione incessante e caciarona di Zwei, Sifr torna allo spirito di My-Otome premendo il pedale su caratterizzazione dei personaggi, gag e demenzialità, sfruttando dialoghi e il morbido chara design di Hirokazu Hisayuki (anche alla regia, rimpiazzo del regista "classico" della serie Masakazu Obara) per dare simpatia al nutrito cast di nuove guerriere. Ingredienti ben dosati che rendono scanzonate le atmosfere, pur non rovinando la seriosa storia portante: si tratta di un'opera molto piacevole, con giusti tempi dedicati a caratterizzarne le atmosfere e gli spunti di trama. Visione sicuramente inutile ai fini di storyline e che, come già accennato, non gode certo della trama più originale del mondo, ma quello di Lena è un personaggio di spessore, attraente, semplice e profondo, e ne viene fornito un bel ritratto. Da dimenticare invece i consueti clichè che buona parte di prequel si portano dietro e che anche Sifr ripropone senza fantasia: la voglia di stupire facendo conoscere per caso, durante la giovinezza e secondo la legge filosofica de "il mondo è proprio piccolo", personaggi che poi si incontreranno da adulti nella serie principale. Astuzie abusate un po' ovunque per aumentare il fascino della storyline celebrando i personaggi, ma che, usate senza prestare cura al mosaico narrativo, generano solo incoerenze. Si viaggia in questo caso nella seconda categoria, trovando come futuro cognato di Lena un chibi-Raito. Peccato che, come si apprende su My-Otome dallo stesso ragazzo cresciuto, il suo rapporto con la ragazza era solo di rivalità in tempo di guerra, nessun accenno a vincoli familiari... Desta stesse perplessità anche il cameo del re di Artai, futuro padre del maligno Nagi, anche lui interessato a usare i poteri dell'Harmonium per la conquista del mondo: personaggio minimale, schiaffato dentro per la durata di mezzo minuto tanto per fare figo e che contribuisce a generare confusione in una storia il cui unico, grande difetto, è di presentare troppa carne al fuoco.

 
Sifr soffre non poco dei suoi troppi personaggi (addirittura 18 tra new entry e personaggi storici in fase di giovinezza), caratterizzati in modo sufficiente, ma comunque abbastanza relativo per farli stare in sole tre puntate. Si assiste così, un po' come succede nella prima serie, all'intrecciarsi di più vicende da parte di più punti di vista, ma in ciascuna non ci sono personalità sufficientemente forti per reggere le ambizioni della storia. Unico elemento davvero di spessore rimane Lena, irresistibilmente sexy in corpo, semplicità e simpatia, protagonista ideale di qualsiasi storia. Ottimo l'aspetto tecnico, con animazioni veloci, briose e fisiche. Di tutt'altro capitolo purtroppo il comparto sonoro, che vede l'abbandono della compositrice storica della serie Yuki Kajiura a favore di un'anonima Kuniaki Haishima, fautrice di sonorità molto generiche che non ricordano per nulla i motivetti classicheggianti di My-Otome.

Troppo ambizioso o meno, dopo Zwei in pochi avrebbero retto un'altra aggiunta inutile al marchio, ma Sifr rimane colorato e divertente, con un'ottima eroina e una storia già vista ma ben confezionata, degno di essere accostato, come anima, a My-Hime e My-Otome. Niente di trascendentale, ma visti i più catastrofici presupposti ci si può accontentare di quella che rimane, ad oggi, l'ultima incarnazione del franchise.

Voto: 6,5 su 10

SEQUEL
My-Otome (2005-2006; tv)
My-Otome Zwei (2006-2007; ova)

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