venerdì 8 aprile 2011

Recensione: My-Otome

MY-OTOME
Titolo originale: My-Z-Hime
Regia: Masakazu Obara
Soggetto: Hajime Yatate
Sceneggiatura: Hiroyuki Yoshino
Character Design: Hirokazu Hisayuki
Musiche: Yuki Kajiura
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 26 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2005 - 2006
 
In un lontano futuro l'ordine mondiale del pianeta Earl è garantito dalle Otome, ragazze vergini che, in virtù delle nanomacchine presenti nel loro corpo, sono dotate di super poteri devastanti e il cui destino è combattere al servizio del regnante a cui giurano fedeltà. La nostra storia prende il via quando Arika Yumemiya, ingenua ragazzina dal passato misterioso che sogna di diventare Otome, entra nel Garderobe, accademia del regno di Windbloom che prepara le donzelle a tal senso, trovandosi ad affrontare, con le sue "colleghe", sia la minaccia degli Aswald, potente gruppo ribelle all'ordine costituito, che le macchinazioni politiche riguardo alla leggendaria arma da guerra Harmonium, creata dalla primissima Otome...

Sicuramente Sunrise starà ancora ringraziando Hiroyuki Yoshino dopo che nel 2002, alla prima vera esperienza di sceneggiatura, inventa e scrive il fortunatissimo My-Hime, primo capitolo di uno dei più fruttuosi e recenti franchise dello studio. Serie frizzante My-Hime, Sailor Moon moderno e ben scritto che si districa facilmente tra umorismo, dramma, intermezzi romantici e atmosfere magiche, insieme a disegni semplici e intriganti (Hirokazu Hisayuki) e musiche sublimi (Yuki Kajiura). Un successone che, logicamente, già l'anno dopo origina un seguito, che coglie però tutti di sorpresa: stupendo tutti My-Otome non ha alcun punto in contatto con il fortunato predecessore. Stessi identici personaggi e doppiatori; creato, animato e scritto dallo stesso staff, ma ambientato in un altro pianeta, con i protagonisti in ruoli diversi (per quanto mantengano gli stessi rapporti interpersonali). Il cast è accresciuto notevolmente con svariate new entries e, infine, la bella Mai, protagonista di My-Hime, è rimpiazzata dalla nuova Arika Yumemiya, svampitissima ragazzina petulante.

Il primo approccio non può che essere pessimo: la nuova irritante eroina non regge il paragone con la bella, dolce e formosa Mai, è difficile abituarsi al background sci-fi/fantasy dopo quello realistico di My-Hime, e sopratutto i carismatici personaggi "storici" hanno un peso minimale e relativo nella trama, oscurati da quelli nuovi, piatti e privi di interesse. Tanto più My-Otome viene accostato al predecessore, tanto più ne esce con le ossa rotte. Dimostra le proprie potenzialità quando si riuscirà finalmente a guardarlo in modo autonomo e senza guardare al passato. La sua grande forza, frutto di un nuovamente strepitoso lavoro di Yoshino alla sceneggiatura, è di raccontare una storia estremamente articolata e zeppa di personaggi, colpi di scena, rovesciamenti di posizione/fazione, cliffhanger e atmosfere drammatiche, senza disperdere in giro le sue numerosissime sottotrame. Gli attori sono veramente molti, e anche se la maggior parte di loro è puramente funzionale alle scene clou dell'intreccio, per merito di dialoghi mirati risultano approfonditi quel che basta per ispirare stati emozionali.

 
Non bisogna comunque omettere che la decina (!) di eroi principali è invece caratterizzata veramente bene: a dispetto delle apparenze Arika evolve divenendo presto quantomeno simpatica, così come la sua amica Nina Wong, importantissima ai fini della trama e alla cui presentazione anch'essa almeno inizialmente non convince (sia, ovviamente, per l'antipatico raffronto con i personaggi storici, che per la classica, abusata caratterizzazione della ragazzina tsundere). Infine, a Yoshino va dato il grandissimo merito di "riciclare" alcuni irritanti o incorporei attori di My-Hime, Shiho e Mashiro Kazahana, rendendoli molto più simpatici e profondi: la prima diventa l'esilarante elemento di comicità della serie (grazie al mitico tormentone del "maki maki"), mentre Mashiro, nelle vesti dell'infantile principessa del regno di Windbloom, conosce una toccante maturazione, grazie all'amicizia con Arika, a sovrana adulta e responsabile.

Come in My-Hime la storia, per almeno metà della sua durata, viaggia su binari leggeri, tratteggiando con lentezza i vari subplot. Tratta delle divertenti disavventure di Arika, Nina e Mashiro all'interno del Garderobe, tra intrighi di corte, gag varie e la costruzione degli immancabili intermezzi sentimentali (non mancano neanche qui storie a tematica lesbica, sempre affrontate con leggerezza ma senza scadere nel cattivo gusto). La storia portante ha luogo, preannunciato dalla nuova tonante opening, dall'episodio 15, quando come in My-Hime atmosfere tragiche, momenti commoventi, morti a profusione e addirittura amore incestuoso (!) la fanno da padrone, distruggendo tutta la solarità precedente e costruendo la premessa per la spettacolare e apocalittica seconda parte. È qui che My-Otome raggiunge il suo apice, districandosi e mettendo in correlazione le vicissitudini di almeno 4/5 gruppi differenti di personaggi fino a farle convergere insieme. Una trama corale talmente ambiziosa e satura, il cui unico difetto a essa riconducibile è che per farci stare tutto dentro, senza perderci in approssimazioni, le parti di azione e combattimento sono impietosamente soppresse o ricondotte a poco più di 10/20 secondi l'una. Un peccato, ma in effetti l'unica soluzione percorribile per compattare gli avvenimenti. Il pathos generale fortunatamente rimane ben presente grazie alle solite, ottime animazioni Sunrise e, sopratutto, ancora una volta alla compositrice Yuki Kajiura, che rinnova il suo talento elaborando nuovi brani magniloquenti, ora riflessivi, ora potenti, con una speciale predilizione, come sempre, per il cantato in latino.


L'unica nota stonata, che impedisce a My-Otome di prendersi quel voto maggiore di My-Hime che le spetterebbe di diritto, risiede nella fastidiosa vena politically correct che purtroppo è diventata un punto fermo della saga. Se in My-Hime fa storcere il naso solamente il "volemose bene" conclusivo, in My-Otome la sopravvivenza di più personaggi a quella che sembra una morte tragica o doverosa, giusto per ridurre il body count finale, irrita e indispettisce come non mai, al punto da abbassare il gradimento globale di addirittura un intero voto. Rimane da sé che, nonostante il buonismo disgustoso, la visione di My-Otome, per la bontà della sua trama e della sceneggiatura, rimane caldamente consigliata e non indispettirà troppo chi è emotivamente legato all'originale del 2002.

Voto: 7,5 su 10

PREQUEL
My-Otome 0 ~S.ifr~ (2008; ova)

SEQUEL
My-Otome Zwei (2006-2007; ova)

8 commenti:

魔法少女 ha detto...

Concordo abbastanza, anche se forse trovo il voto un pelo elevato, per quanto abbia apprezzato Mai Otome.
Trovo comunque che, alla fine dei conti, Mai Hime resti superiore per alcuni aspetti, anche se le caratteristiche negative maggiori le condividono (e le hai anche ottimamente evidenziate, e sono d'accordo con te).
Le musiche della Kajiura sono qualcosa di divino (come qualsiasi cosa che lei componga, d'altronde), ma anche su questo ho preferito l'OST di Mai Hime, che ha pezzi davvero memorabili, mentre di Mai Otome non ricordo nulla XD
Comunque sia ottima recensione come sempre :)
E mi fa piacere notare che hai gusti interessanti in fatto di Anime!

Jacopo Mistè ha detto...

Per me Mai Otome sarebbe pure superiore e di parecchio a Mai Hime, anche solo per la sua storia intricata e vissuta dal punto di vista di tutti quei personaggi (rispetto alla linearità di Mai Hime, che intendiamoci, m'è piaciuto molto a parte il finale XD), ma però dai, quei personaggi che muoiono e che poi scopriamo essersi salvati inaspettatamente... Mi sentivo preso per il culo >_>

Alla prima visione avevo trovato My-Otome addirittura incomprensibile, fortuna che a rivederlo recentemente ho saputo rivalutarlo meglio. Lo Zwei in compenso m'ha fatto schifo ugualmente, se possibile ancora più della prima volta XD

Anche per me la Kajiura è divina in ogni cosa che fa, anche se ho una spiccata preferenza per le musiche composte nella pentalogia cinematografica di Ken il guerriero, non so se hai presente :)

魔法少女 ha detto...

Beh, a livello di potenziale anche secondo me Mai Otome potrebbe essere superiore a Mai Hime, la struttura narrativa è effettivamente più complessa e interessante.
E poi quanto ti capisco, anche io non sopporto i finali che passano dal megatragico al "ma no, sono di nuovo tutti vivi" x°D
In questi casi, qualora si fosse rimasti toccati dalle vicende tragiche, vien voglia di riprendersi indietro quelle emozioni perché si è stati fregati XD
Poi per carità, i finali positivi mi piacciono, ma se una cosa dev'essere drammatica, che lo sia, per giuda o almeno non buggeri lo spettatore COSI clamorosamente!!
Per dire, anche il finale di El Cazador de la Bruja (te lo consiglio, anche qui musiche della Kajiura, per altro XD) è un po' happy forzato, ma non lascia questo senso di fregatura così profondo XD

Ps: di Ken il Guerriero so meno di zero :) Vidi qualcosa da bambina ma me ne tenni alla larga X°D

Jacopo Mistè ha detto...

Come si può vivere senza aver visto Ken il guerriero? XD È una visione obbligatoria! Anche solo per poter vedere la pentalogia e sentirsi la migliore Kajiura *_*

Grazie per le info su El Cazador de la Bruja, ma prima di quello devo assolutamente rimediare Utena, Rahxephon e Skull Man, sennò poi El Barto non scrive più XD

魔法少女 ha detto...

Eh lo so che è un opera che non può mancare, ma non è molto nelle mie corde ._.
Magari quando avrò più tempo cercherò di ovviare alla mancanza :)

Ohhh, Utena, attento che è un capolavoro e cogliere il massimo alla prima visione è davvero difficile se non impossibile.
Ma vale la pena, un'ottima rivisitazione dei classici elementi degli Shoujo.
Guarda anche il film, mi raccomando :)

El Barto ha detto...

>>devo assolutamente rimediare Utena, Rahxephon e Skull Man, sennò poi El Barto non scrive più XD

Questa me l'ero persa XDDD
BTW, se al posto di Skull Man ci metti Haibane, quella frase non è poi così tanto irrealistica :D

Comunque grazie per la reviù, almeno ho capito una volta per tutte che Mai-Otome posso pure continuare ad ignorarlo fino a quando mi sarà passata del tutto la rabbia per la conclusione di Mai-Hime, diciamo quindi un altro paio d'annetti :)

Anonimo ha detto...

Personalmente mi trovo in parziale disaccordo con la recensione. Avendole viste entrambe, mi viene da dire che My-Otome stia sopra a My-HiME, se non altro perchè propone uno scenario differente dal classico ambiente scolastico nipponico (certo, Garderobe è pur sempre su quello stile, ma comunque l'idea di un mondo technofantasy chissà quanto in là nel futuro è a mio avviso piacevole).

Sarà poi che vedere i "vecchi" personaggi avere ruoli molto più rilevanti, per quanto meno in primo piano, sarà che ho apprezzato le nuove protagoniste (e sì, concordo che bisogna sopportare un po' Arika prima che questa inizi a far lavorare quel che ha dentro la testa), ma resta il fatto che, personalmente, darei anche a My-Otome un 8 come voto.

Mi permetto poi di chiedermi, in riferimento all'"amore incestuoso" citato nella recensione: ho letto diverse review su questa serie, e TUTTE sbandierano questo dettaglio come una oscenità scandalosa. Non voglio sembrare un saccente, ma ce lo ricordiamo che, di fatto, Nina e Sergay NON SONO padre e figlia naturali? Potrà sta disgraziata avere la cotta per l'uomo che le ha salvato la vita? Boh.

Comunque sia, colgo l'occasione per fare i complimenti sul sito, è piacevole leggere recensioni in italiano di anime magari mai usciti in Italia (vedi la gran parte delle serie di Gundam).

Jacopo Mistè ha detto...

Ciao Anonimo (non potete usare un qualsiasi nick? :( ), grazie per il commento e i complimenti ;)
Riguardo a My-Otome, posso dire che narrativamente, nel complesso, l'ho preferito pure di molto a My-Hime: se il voto è più basso è colpa unicamente di quel ca**o di buonismo che se già stonava di parecchio in My-Hime, e che in Otome diventa addirittura rivoltante togliendo molta serietà alla storia (mi reiferisco a quei personaggi dati per morti e che nel finale scopriamo essere vivi e sorridenti, giusto per fare un bel happy ending). Tutto qui.

Riguardo alla questione incestuosa, che dire... Vero che non sono padre e figlia naturali, ma rimane comunque una cosa schifosa e del tutto assurda e priva di senso, perché i giapponesi proprio non riescono a fare a meno di amori proibiti e rivoltanti >_> Quante belle storie sono state mandate in vacca per colpa di queste stronzate (ogni riferimento a Usagi Drop è puramente casuale)?

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