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martedì 21 giugno 2011

Recensione: Ken il guerriero - La leggenda di Julia

KEN IL GUERRIERO: LA LEGGENDA DI JULIA
Titolo originale: Shin Kyuuseishu Densetsu Hokuto no Ken - Yuria-den
Regia: Hidehito Ueda
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Buronson & Tetsuo Hara)
Sceneggiatura: Nobuhiko Horie, Toshiyuki Tabe
Character Design: Tetsuya Ishikawa
Musiche: Yuki Kajiura
Studio: Tokyo Movie Shinsha
Formato: OVA (durata 64 min. circa)
Anno di uscita: 2007
Disponibilità: edizione italiana in DVD & Blu-ray a cura di Yamato Video


Ken il guerriero - La leggenda di Julia (2007) non è un prodotto mediocre come è spesso dipinto. I molti punti critici evidenziati da un qualsiasi fandom di Hokuto no Ken sono condivisibili, ma a mio parere non pregiudicano in modo determinante l'esperienza trasmessa dal primo OVA (ma secondo capitolo) del progetto Shin Kyuuseishu Densetsu - Hokuto no Ken, nato per riaggionare il mito di Kenshiro nel nuovo secolo. Si può però ben dire che rispetto al precedente de La leggenda di Hokuto (2006) quella di Julia neanche prova a porsi come visione autonoma per vecchi e nuovi appassionati: si rivolge solo e unicamente ai primi, dato che i secondi si ritroveranno spaesati dalla sua mole di situazioni e attori mai visti nel primo film e appena accennati di sfuggita. L'OVA, come da titolo, intende narrare la storia di Julia, la donna di Kenshiro, partendo dalla giovinezza nella scuola di Hokuto, attraversando l'adolescenza (la storia d'amore con l'eroe, invidiato dagli altri fratelli, e il rapimento da parte di Shin), il momento in cui la donna diventa segretamente il sesto condottiero della Nanto Seiken e infine andando a ricollegarsi nel finale al lungometraggio precedente, poco prima che la sua identità venga rivelata e abbia inizio il drammatico corso di eventi che verrà raccontato nel successivo La leggenda di Raoul (2007).

È fondamentale, l'opera, nel narrare retroscena mai visti prima nel manga e nell'anime storico, rivelando poteri divinatori della ragazza che si manifestano sin dalla tenera età, l'identità del precedente, sesto guerriero di Nanto e il momento del "passaggio di consegne" tra lui e lei, e infine la figura importantissima (inventata nel film) del suo cagnolino Tobi, portavoce di un messaggio della ragazza per Kenshiro. Queste aggiunte danno decisamente più coerenza al mondo immaginario, correggendo bachi e illogicità del passato, e le sinfonie nuovamente toccanti e melodiche di Yuki Kajiura - già da sole meritevoli dell'acquisto della colonna sonora - regalano pathos praticamente a ogni singola scena elargendo commozione e solennità in larghe dosi. Niente male trovare tutte queste emozioni in una side story legata a quello che è sempre stato il personaggio in assoluto meno realistico del manga, una figura esteticamente bellissima ma altamente e volutamente idealizzata (perché i lettori potessero ammirarla e sognarla) che (uso ancora le parole di Tetsuo Hara) "deve piacere a ogni uomo visto che non si arrabbia, non fa prediche e non si ribella, una figura materna che come una madre ci perdona tutto"1.

Peccato che l'alto pathos della narrazione e l'esaltazione per le "toppe narrative" facciano a pugni con la superficialità con la quale sono malamente gestite figure leggendarie come Shin, Rei, Jagi, Ryuga e le Nanto Goshasei. Anche se la storia è quella di Julia, il punto di vista della narrazione è infatti assunto dai più svariati e diversi attori, uno dopo l'altro, sequenza dopo sequenza, per raccontare cosa succede sullo sfondo  della crescita della ragazza, non importa se con essa queste cose c'entrino poco o nulla. Praticamente l'intera storia raccontata ha luogo prima de La leggenda di Hokuto, solo che lo fa attraverso una sintesi piuttosto frettolosa di un po' troppe cose per le nuove leve. Vero che alcuni attori-chiave nell'evoluzione del personaggio non si poteva proprio non inserirli, ma se gli altri c'entrano zero, perché scomodarli solo per un discorso di celebrazione, col rischio di spaesare i nuovi spettatori, creare contraddizioni e gestire male il cast? È infatti questo che succede (originando le numerose e giustificate critiche al prodotto) nel contesto di più di una sequenza, come quella che dipinge un insolito rapporto tra Julia e Rei generando grandi contraddizioni tra quello che si instaurerà tra l'Uccello D'Acqua di Nanto e Kenshiro, o mostrando sempre Rei fare un certo discorso a Toki in un momento che non può esistere nella continuity ufficiale. Al di là delle smagliature, convince poco la cura altamente discontinua nella realizzazione tecnica, precisamente sul capitolo disegni che segna un sensibile aggravamento nella resa discontinua. I moderni e particolareggiati volti dei personaggi variano dal bellissimo all'inguardabile (a tratti indegno di un OVA per approssimazione e bruttezza), le proporzioni spesso e volentieri vanno a farsi benedire con risultati quasi comici (la "stretta di mignolo" tra Julia e il suo mentore Dharma nelle sequenze iniziali) e le animazioni sono anch'esse estremamente altalenanti, viaggiando dall'ottimo all'indifferente. Inaspettatamente più coinvolta ed emotiva è la regia, molto più che ne La leggenda di Hokuto, sia nei momenti emozionali che nelle sequenze di combattimento, peccato queste ultime siano brevissime e tocchino sempre scontri basilari e di piccola entità non andando mai a toccare quelli epici della storia.


Nonostante questo La leggenda di Julia è apprezzabile. Quelle che gli si sono rivolte sono tutte critiche negative accettabili e spesso condivisibili, ma che non riescono a infangare eccessivamente il valore dell'opera, che è doverosamente commemorativo e riservato (per come è stato palesemente concepito) ai fan, gli unici che capiranno interamente la vicenda raccontata apprezzando gli approfondimenti e le novità. Sarà realizzato senza particolari meriti tecnici e con una cura visiva discontinua, ma sa dare e risvegliare emozioni anche a fronte della confezione mediocre. Sicuramente tra le peggiori delle cinque produzioni della pentalogia, ma a suo modo ha delle frecce al suo arco che le fanno comunque ben meritare e apprezzare la visione.

Sull'edizione italiana Yamato Video non c'è da aggiungere altro rispetto a quanto già detto ne La leggenda di Hokuto: doppiaggio e adattamento di alto livello, copertina semplicemente obbrobriosa.

Voto: 7 su 10

PREQUEL
Ken il guerriero: Le origini del mito (2006-2007; TV)
Ken il guerriero (1984-1987; TV)

SEQUEL


FONTI
1 Intervista a Tetsuo Hara e Yuriko Ishida (voce giapponese di Julia nel film) pubblicata come extra nel DVD/Blu-ray di "Ken il guerriero - La leggenda di Julia" (Yamato  Video, 2008)

1 commento:

  1. non si può trattare così uno dei personaggi più amati dal pubblico (Rei), tutto il suo carisma e la sua forza non sono minimamente resi...e Mamiya? Per me il peggiore dei 5 troppe incongruenze e poi visivamente è orrendo

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