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mercoledì 27 luglio 2016

Recensione: Gundam - Reconguista in G

GUNDAM: RECONGUISTA IN G
Titolo originale: Gundam - G no Reconguista
Regia: Yoshiyuki Tomino
Soggetto: Hajime Yatate, Yoshiyuki Tomino
Sceneggiatura: Yoshiyuki Tomino
Character Design: Kenichi Yoshida
Mechanical Design: Akira Yasuda, Ippei Gyobu, Kimitoshi Yamane
Musiche: Yuugo Kanno
Studio: Sunrise
Formato: serie televisiva di 26 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2014 - 2015


Circa 5000 anni dopo l'Era Spaziale e 500 dopo il Vero Calendario, la Terra è ormai fiaccata dalle infinite guerre dell'uomo, semi-distrutta e rimasta quasi del tutto priva di risorse naturali. La popolazione mondiale muore di fame ed è vicina all'estinzione, tanto che i governanti arrivano pure, disperati, a creare con la clonazione una razza di umani "inferiori", i Kuntala, il cui unico scopo è di fare da nutrimento e sfamare i sopravvissuti (!). Nel nuovo scenario geopolitico che si viene a creare, simboleggiato dall'adozione di un nuovo calendario ancora (l'Era Regild), quattro superpotenze si contendono il globo, di cui solo una, però, il papato di Capital (gli "antichi" Colombia e Venezuela), ha il predominio su tutte le altre, in virtù del possedere, grazie al suo gigantesco ascensore orbitale, l'unico collegamento in tutto il mondo con lo stato lunare di Towasanga e quello venusiano di Venus Globe. Solo in queste colonie spazionoidi sono rimaste le tecnologie del passato, dal nome in codice "Cianografie della Rosa di Elmeth" e bandite sulla Terra dalla religione di Capital (il SU-Cordismo) per evitare il ripetersi di conflitti, ed è perciò grazie a queste ultime se sempre Capital ha il monopolio dell'unica risorsa energetica autorizzata, le Photon Batteries, le batterie a energia solare. Nell'anno 1014, tuttavia, le cose cambieranno: stanca dei soprusi e della povertà, lo stato di Ameria (il "vecchio" Nord America) attacca in modo non ufficiale (per mezzo dei corsari) Capital per conquistare l'ascensore, venendo sconfitto. Tuttavia, il giovane capitoliano Bellri Zenam, venuto in possesso poco prima del misterioso, potentissimo Mobile Suit YG-111 Gundam G-Self costruito in Towasanga, in un modo o nell'altro si unirà alla loro causa, partendo poi con loro per un viaggio spaziale, sia per scoprire se il suo Paese è davvero così crudele come lo si dipinge, sia per capire quali sono i misteriosi piani bellicosi della popolazione lunare, che si sta armando in vista di una imprecisata Reconguista. A inseguire i pirati nella loro epopea, ovviamente per i propri scopi, ci saranno anche Capital e lo stesso stato ufficiale di Ameria, che rispetto ai corsari cerca qualcos'altro. Entrambi utilizzeranno Mobile Suit e avanzate armi tecnologiche che evidentemente il tabù religioso non è riuscito a cancellare..

È un qualcosa di informe e astratto, Gundam - Reconguista in G: qualcuno potrebbe dire che è composto dalla materia di cui sono fatti i sogni. Del resto, nel 2014, neanche David Lynch e Kunihiko Ikuhara potevano aspirare a tanto: una serie televisiva fantascientifica chiaramente NON allegorica e surreale e NON votata all'aperta interpretazione, basata su una narrazione del tutto esplicita e "terrena", ma che nonostante tutto è criptica e quasi incomprensibile, molto più delle loro più oscure visioni.

Il "caos d'autore" di Yoshiyuki Tomino, che, a 73 anni suonati, stupendo tutti, torna a dirigere un Gundam in onore del 35esimo anniversario della saga, con totale carta bianca sul progetto da parte di Bandai e Sunrise - ancora una volta, dopo ∀ Gundam Called Turn "A" Gundam (1999)! - farà impazzire non solo la comunità internazionale di appassionati di animazione, ma anche quella giapponese: il lavoro sarà criticato aspramente (Toshio Okada, storico produttore GAINAX1) e allo stesso tempo lodato da coraggiosi che non ti aspetti (Gen Urobuchi2), ma le parti non metteranno mai in discussione una sua caratteristica primaria, di cui parlare male o addirittura bene a seconda di come la si pensi, che sia voluta o meno: non ci si capisce un cazzo. Puoi seguire Reconguista con tutta l'attenzione di questo mondo, ma a fine visione ti renderai chiaramente conto, nella più ottimistica delle previsioni, di aver colto appena un 70% (come chi scrive) o al massimo un 80% (pochi eletti, ma esistono) di quello che dice: ci saranno sempre punti oscuri nella narrazione, grossi, che rimarranno tali, che tu lo voglia o no. Auguri a chi all'epoca lo ha seguito settimanalmente. Tutto quello che si è riuscito a memorizzare fino a un dato momento, a costo di grandi sacrifici, verrà crudelmente dissipato dal primo episodio che cambia ancora una volta le carte in tavola presentando, in 24 minuti, un'altra masnada di nuovi personaggi, nuovi Mobile Suit, nuove terminologie tecnologiche e nuove reti di alleanza e rapporti interpersonali che rinnegano quelli precedenti e che saranno poi a loro volta nuovamente traditi da quelli successivi.

Tomino non cambia il modo di raccontare le sue storie. In Reconguista non c'è nulla di diverso da tutte le sue opere post-Brain Powerd (1998); da quando, ossia, le sue produzioni, da "mainstream d'autore", sono diventate "d'autore" e basta, riservate a pochi eletti. Siamo sempre schiaffati con violenza dentro a un mondo con un setting politico e tecnologico complesso, che dobbiamo dedurre da soli seguendo con scrupolosa attenzione interazioni anche sin troppo realistiche tra personaggi, che vedono interrotta la loro routine dall'avvenimento che dà il via a tutta la vicenda.  «Linee di dialogo come "ti amo" non vanno bene. È meglio "perché non mi guardi?", "ti sto dicendo di guardarmi!" e così via. [...] Anche senza spiegazioni verbali, i sentimenti dei personaggi possono essere compresi» diceva Tomino3 qualche anno prima. Niente spiegazioni, ma anche niente voce narrante, niente flashback, niente facilitazioni, insomma niente di niente: la storia parte idealmente dando tutto "per scontato", come se chi guarda conoscesse il mondo di cui si parla come gli attori della storia. È un modo di raccontare d'altri tempi, unico ed elegante che oramai solo questo regista adopera, e che incentiva enormemente una seconda visione per far combaciare sempre più pezzi del puzzle.  Queste cose si sanno: è inutile scoprire l'acqua calda oggi, magari come fa quella generazione moderna che ha conosciuto Gundam con la hit mega-commerciale Mobile Suit Gundam SEED (2002). Nessuno però, neanche dei suoi fan storici, si aspettava COSÌ TANTA carne al fuoco in soli 26 episodi, in quella che è comunque la più breve serie televisiva gundamica mai vista. Chi si ricorda Mobile Suit Z Gundam (1985), con le sue 50 puntate di intrighi politici e milioni di fazioni e personaggi? Reconguista è Z Gundam in piccolo (o, da un altro punto di vista, ancora più in grande), ANCORA PIÙ intricato, ma con tutto racchiuso in metà dello spazio.

Con Reconguista si sfondano limiti che nessuno aveva mai avuto il coraggio di superare, e penso che sintetizzarlo con alcuni numeri precisi, che diano perfettamente l'idea di ciò di cui si parla, sia illuminante: in questa storia di guerra lottano QUATTRO Stati, ciascuno diviso in due gruppi (idealmente uno moderato e l'altro bellicoso, a seconda dei propri ideali) per un totale di OTTO fazioni. Nel corso dell'avventura, quindi, in cui Bellri e il gruppo piratesco dell'astronave Megafauna viaggiano nello spazio alla scoperta dei segreti di Venus Globe, dei piani della Reconguista di Towasanga e di quelli oscuri di Cumpa Rusita (capo dell'esercito di Capital), avremo modo di seguire le macchinazioni politiche e militari di ben otto parti in causa. Ognuna appare di punto in bianco con poca presentazione (sta a noi dare un senso a tutto ascoltando i dialoghi-chiave, no?), si allea con un'altra per perseguire i propri scopi e poi è pronta ad abbandonarla dopo aver cambiato idea, per intrecciare i rapporti con la prossima e combattere con quelli che erano i precedenti amici. In questo modo, nel corso della trama, quasi tutte le parti in gioco si alleeranno e riaffronteranno con tutte le altre almeno una volta, a seconda di come gira il vento, in quello che si rivelerà un grottesco, incomprensibile "tutti contro tutti", tant'è che non saranno poche le volte in cui vedremo personaggi fondamentali della vicenda arricchire l'equipaggio della nave che era loro nemica fino a 20 minuti prima, salvo tornare sui propri passi magari la puntata dopo, in una eterna ragnatela di collaborazioni fulminee che si sciolgono come neve al sole, nate per mandare avanti una trama caoticissima che a un certo punto - non scherzo, sono amaramente serio - fa dimenticare gli scopi per cui parecchi di loro combattono, contribuendo alla sensazione di smarrimento e di essere sballottati ovunque da una sceneggiatura schizofrenica che impedisce di immedesimarsi con chiunque. Ironia finale? La serie è impostata fin dal principio per essere così breve, per fare fronte alla salute e all'età avanzata del regista (che pure ammette che se avesse avuto più forze, l'avrebbe fatta da 50)4: i suoi 26 episodi non sono, quindi, certo frutto di bassi ascolti che hanno portato, come in passato, a un accorciamento di puntate.


Raccontare bene le vicende e le motivazioni di così tanti personaggi e fazioni in così poco spazio è impresa semplicemente impossibile, e quel che è peggio è che ai problemi già discussi bisogna aggiungerne anche altri, sempre più grossi. Vogliamo parlare dell'enormità di Mobile Suit sempre più potenti che continuano ad apparire dal nulla, il cui possesso è dato a intendere o affidato a una frasetta buttata lì? Nelle fasi finali c'è da ridere per l'imbarazzante quantità di unità robotiche mai viste prima e che sono usate nelle battaglie conclusive. Vogliamo parlare dello sterminato numero di terminologie tecnologiche che servono non sempre a capire la storia, ma anche solo a identificare le fazioni in campo e i loro rapporti (le numerosissime astronavi che trasportano i gruppi di personaggi, alcune dal nome impronunciabile)? Del sadismo di voler complicare ancora più le cose inserendo doppiogiochisti e traditori nei vari gruppi? Delle milioni di cose proprio MAI DETTE e lasciate al solo intuito, che da un momento all'altro rendono nemici mortali personaggi che prima erano amici o che - ridicolo anche solo scriverlo - cambiano completamente personalità ad alcuni attori, in base a processi mentali a volte accennati e a volte neanche quello? Poi vengono le mazzate finali: il setting politico, enorme e onnipresente, a cui danno forma sempre più precisa eterni scambi dialogici, allo stato pratico non serve quasi a nulla (che ripercussioni hanno tutte queste informazioni da apprendere? I Kuntala? Gondowan? La bizzarra forma della Crescent Ship e della Kashiba Mikoshi al suo interno? Zero assoluto); complica solo, e tanto, la comprensione di un intreccio che, di per sé e senza tutti quei gruppi, sarebbe anche abbastanza lineare, ma così "nascosto" rimane indecifrabile. L'enorme cast, poi, è semplicemente fuori luogo dato che molti dei suoi elementi sono comprimari del tutto trascurabili, messi lì solo per alimentare le battaglie o accrescere il caos mentale (compresi quelli in primissimo piano, anzi specialmente proprio quelli, tra i quali vale la pena citare i più vistosi e al contempo futili in assoluto, Raraiya Monday e Aida Surugan, praticamente quasi dei co-protagonisti visto che hanno lo stesso screentime di Bellri e dividono la scena con lui, eppure con qualche minimo accorgimento si potrebbe raccontare la trama rinunciando a loro in toto!).

Il regista, insomma, infarcisce la narrazione di attori inutili nella trama che parlano tantissimo, tanto da morire, aggiungendo di episodio in episodio tonnellate di dialoghi dalla non facile comprensione (racchiuse in frasi-chiave dette una sola volta, come al solito per il buon vecchio Tomino!), stracolmi di informazioni fondamentali per cogliere nella sua interezza un monolitico setting che alla fine pure non è necessario conoscere, che anzi non serve quasi a niente. Semplicemente terrificante (viene quasi da piangere sangue e applaudire il regista, che in effetti qualche anno prima profetizzava "non creerò mai un lavoro in cui si capirà la storia ascoltando i dialoghi"!5). Questi attori, inevitabilmente, plasmati sui soliti stereotipi-archetipi gundamici che ormai conoscono anche i sassi, sono tutti algidi e freddissimi e non ve ne è uno che ispiri un minimo di empatia o interesse visto che semplicemente non c'è tempo di dare loro colore con così tanta carne al fuoco da gestire. As usual, poi, i loro comportamenti e le loro reazioni psicologiche sono surreali e sopra le righe, anche perché loro per primi, come lo spettatore, sono in balia degli eventi, sballottati da una parte all'altra in una guerra semi-incomprensibile di cui non capiscono niente, quindi spesso e volentieri sembrano andare per i fatti loro o seguire a caso un disegno divino che non tiene conto di un'adeguata analisi comportamentale (sconvolgente la "reazione" di un tale personaggio nell'apprendere di un certo legame familiare con la persona di cui era fino a poco prima innamorato!). C'è da domandarselo? Ovvio che chi seguirà fino in fondo Reconguista non lo farà mai in quanto intrigato dalla storia: è impossibile trovare piacevole l'anime, visto che richiede un'attività mentale impegnativa (quasi da mal di testa!) e addirittura superiore alle prove del già citato Ikuhara per potersi destreggiare in quell'inarrestabile flusso di informazioni che spezzetta le battaglie, attività che non trova un'adeguata retribuzione visto il pathos inesistente del racconto. È più onesto dire che il motivo per guardare Reconguista è giusto per il gusto della sfida, di riuscire a seguire il più possibile una serie così tristemente famigerata senza perdersi. I posteri forse condanneranno con inclemenza il lavoro, dandogli la colpa di essere la prima serie televisiva di un buon numero di episodi interamente scritta in solitario da Tomino, dal primo al ventiseiesimo episodio, da lui che non è affatto uno sceneggiatore professionista e si è sempre contraddistinto per script farragginosi e pieni di salti logici, ma è indubbio che, anche se sicuramente il "merito" di un simile caos spetta in primis alle sue limitate capacità, dubito si sarebbe potuto migliorare chissà quanto le cose con un altro al suo posto, tenendo per buona la complessità disumana della storia e il limitato numero di episodi a disposizione.

Spiace davvero che il testamento artistico del regista sia rappresentato (nello stesso anno in cui Hayao Miyazaki e Isao Takahata chiudono la loro carriera con due ottimi lungometraggi) da questo deludente Reconguista, che rimpiazza così l'ottimo ∀ Gundam come capitolo conclusivo dell'epopea tominiana, anche perché di elementi pregevoli, seppur oscurati dal caos, avrebbe anche da offrirne. Parte benissimo, con tre episodi eleganti che da soli annientano il precedente, superficiale Mobile Suit Gundam AGE (2011) rendendo addirittura interessante l'incipit; offre, come nelle ultime produzioni del regista e nonostante le atmosfere serie e i morti, una simpatica vena solare rappresentata da eyecatch esilaranti, ending "burlona", preview strafottente ("se non guardi il prossimo episodio non capirai niente della storia!"), Mobile Suit tra i più brutti e ridicoli di ogni tempo (compreso il Gundam protagonista dalle orecchie a coniglio!) e un un eroe insolitamente allegro e simpatico, perennemente di buon umore, lontano anni luce dai classici Tomino heroes cinici e introversi che odiano gli adulti (e anche dall'antipatica buffoneria di un Judau Ashta). In aggiunta, Tomino è anche geniale nel criticare l'Era Spaziale in un modo tale che certe considerazioni dei suoi personaggi assumono valenza meta-testuale verso la dubbia coerenza della linea temporale classica, data dall'eccessiva mungitura operata negli anni da Bandai (il finale pieno di comprensione e speranze pacifiste di Mobile Suit Gundam Unicorn, il cui OVA finale esce pochi mesi prima dell'inizio della serie, è praticamente ridicolizzato subito, quando si dice che in quell'epoca e fino alla fine l'uomo continuerà a ripetere gli stessi errori finendo quasi con l'autodistuggersi, decretando il totale fallimento dei Newtype). Il setting politico e tecnologico, anche se una sua buona metà non serve a nulla e rende solo più confusionario tutto, è estremamente interessante e ben sviluppato (aiutano ancora di più gli approfondimenti usciti su riviste di settore che invito a leggere6). Infine, tecnicamente bisognerebbe aprire un capitolo a parte: Reconguista, con le sue animazioni di livello mediamente elevato, mantenute per buona parte della sua durata (fantastici il primo e gli ultimi episodi), i colori caldi e saturissimi e il design enormemente espressivo e ispirato (e per nulla modaiolo) di Kenichi Yoshida, probabilmente il migliore mai uscito dal suo pennino (e pazienza se sprecato per un cast così freddo) e che riflette il suo entusiasmo di poter tornare a lavorare con Tomino dopo Overman King Gainer (2002), serie che ha adorato7, visivamente fa la sua porca figura. Quanto potenziale buttato! La storia, nel suo scheletro, non sarebbe poi affatto male (molto bella l'idea di più fazioni che si scannano per poter essere gli unici a godere delle straordinarie tecnologie di un'epoca remota che noi appassionati di Gundam conosciamo bene, e non mancano neanche alcuni momenti memorabili come la battaglia spaziale "oceanica" di Venus Globe o lo scontro con il Mobile Armor Yggdrasill), ma sviluppata in modo così poco emozionale, così denso di informazioni superflue/confusionarie e con così tanti personaggi-ghiacciolo, è solo una delusione.


Tomino cosa dice? Prima, che il suo lavoro è rivolto ai figli (in età pre-scolare o adolescenti?) di chi ha visto il primissimo Mobile Suit Gundam (nonostante la serie sia trasmessa alle 2 di notte), e che il messaggio che vuole dare lo capiranno solo loro8. Fortemente influenzato dal Disastro di Fukushima nella creazione di Reconguista9, vuole sfruttare il medium del cartone animato per dire ai ragazzi che gli adulti non sono in grado di risolvere i problemi che essi stessi creano10, che le nuove generazioni sono le uniche che possono evitare di compiere gli stessi errori dei loro genitori11 (per questo neanche prova a rivolgersi a questi ultimi, non li ritiene proprio in grado di cambiare mentalità oltre i 30 anni), e che spera l'anime possa far riflettere loro sui problemi che li aspetteranno in futuro, quando dovranno fare i conti con la penuria di risorse energetiche12. Insomma, un aggiornamento degli elementi narrativi e filosofici del cortometraggio Ring of Gundam (2009), con idee assolutamente non di poco conto riprese, ancora una volta dopo ∀ Gundam, dal mai troppo criminalmente trascurato Blue Gale Xabungle del 1982 (praticamente quelle principali, ossia il pianeta arretrato e distrutto governato da un'unica fazione con l'ausilio di tecnologie del passato, la storia del tabù tecnologico da non infrangere mai che rievoca la "regola dei tre giorni" degli Innocent, e addirittura il setting è molto simile, con la civiltà "avanzata" che vive nello spazio). Il mecha designer Akira Yasuda aggiungerà pure, nei primissimi tempi di uscita della serie, che l'entusiasmo che vi profuso dentro Tomino è enorme, addirittura più che in ∀ Gundam13. Tuttavia, una decina di puntate (e settimane) dopo, Tomino ammette per la prima volta che non ha saputo cogliere i problemi di script perché non ha voluto leggere i commenti degli spettatori (temeva di non essere più in grado di lavorare serenamente se teneva conto dei gusti delle persone14). Poi, si rimangerà tutto dicendo che è soddisfatto del risultato e che ha saputo (!) di bambini delle elementari che hanno capito bene la storia (!!)15. E poi cos'altro? Verso le fasi conclusive della storia, accetterà il fatto che Reconguista non lo ha capito quasi nessuno e si scuserà del risultato16, aggiungendo che ha subito perso interesse per uno dei personaggi principali (e questo ha avuto ripercussioni sul suo "impegno" nella sceneggiatura) sin dalle primissime fasi, per colpa di dissapori con il resto dello staff sul fatto che quell'attore voleva mostrarlo andare a letto con una persona molto più adulta di lui17. Finita la serie, prima il regista sfotterà tutti per l'ennesima volta, ammettendo sfrontatamente che quasi tutte le cose incomprensibili sono tali perché così le ha volute18 e che bisogna focalizzarsi sulla trama più che sugli elementi di contorno (che rappresentano il 90% della storia), e infine, per concludere davvero in bellezza, colmo del colmo, rivelerà cinque mesi dopo la conclusione, scioccando davvero tutti (compreso il produttore,  Naohiro Ogata), che Reconguista è ambientato non prima di ∀ Gundam (come sempre scritto sul merchandise ufficiale e lasciato intendere fino a quel momento nell'anime), ma circa 500 anni dopo19. Che dire, Tomino prigioniero del suo personaggio eccentrico e provocatore fino alla fine, peccato che prese in giro di tale portata si confacciano maggiormente a serie riuscite che a progetti così ambiziosi e così deludenti come Reconguista. Purtroppo è andata così, e dubito altamente, per quanto ne dicano lui e Urobuchi, che la sensazione di caos e smarrimento sia una provocazione artisticamente voluta per spiegare ai bambini che non bisogna fidarsi delle guerre e dei disastri provocati dagli adulti, interessati a creare altri problemi ancora invece di cercare soluzioni concrete.

Si può solo sperare che l'annunciato film riassuntivo che Tomino girerà sulla serie riuscirà nel miracolo, quasi impossibile, di eliminare tutto ciò che c'è di inutile nella vicenda (mezzo cast, quasi tutto l'apparato politico e tecnologico, svariate fazioni in guerra), preservando il soggetto che, preso a sé, duro e puro, avrebbe anche qualcosa da dire. Si può quantomeno sperare in un qualche supporto da parte di Bandai, anche dal momento che, nonostante tutti i suoi macroscopici problemi, Reconguista non sarà affatto un flop commerciale: basso share dell'1.80%20, ma vendita di Gunpla non fallimentare (modesta sì21) e più che soddisfacenti vendite di DVD/BD22. Ci vogliamo credere?

Voto: 5,5 su 10

PREQUEL
Mobile Suit Gundam: The Origin (2015-2016; serie OVA)
Mobile Suit Gundam (1979-1980; TV)
Mobile Suit Gundam The Movie I (1981; film)
Mobile Suit Gundam The Movie II: Soldati del dolore (1981; film)
Mobile Suit Gundam The Movie III: Incontro nello spazio (1982; film)
Mobile Suit Gundam MS IGLOO 2: The Gravity Front (2008-2009; serie OVA)
Mobile Suit Gundam MS IGLOO: The Hidden One-Year War (2004; corti)
Mobile Suit Gundam Thunderbolt (2015-2016; serie ONA)
Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky (2016; film)
Mobile Suit Gundam MS IGLOO: Apocalypse 0079 (2006; serie OVA)
Mobile Suit Gundam 0080: War in the Pocket (1989; serie OVA)
Mobile Suit Gundam: The 08TH MS Team (1996-1999; serie OVA)
Gundam Evolve../ 11 RB-79 Ball (2005; OVA)
Mobile Suit Gundam 0083: L'ultima scintilla di Zeon (1992; film)
Mobile Suit Z Gundam (1985-1986; TV)
Gundam Evolve../ 12 RMS-099 Rick Dias (2005; OVA)
Gundam Neo Experience 0087: Green Divers (2001; corto)
Mobile Suit Gundam ZZ (1986-1987; TV)
Mobile Suit Gundam: Il contrattacco di Char (1988; film)
Mobile Suit Gundam Unicorn (2010-2014; serie OVA)
Mobile Suit Gundam Unicorn RE:0096 (2016; TV)
Mobile Suit Gundam Unicorn: One of Seventy Two (2013; corto)
Mobile Suit Gundam F91 (1991; film)
∀ Gundam I: Earth Light (2002; film)
∀ Gundam II: Moonlight Butterfly (2002; film)

SIDE-STORY
Gundam: Reconguista in G - From the Past to the Future (2016; corto)


FONTI
1 Sito web, "Anime News Network", alla pagina http://www.animenewsnetwork.com/interest/2014-10-22/toshio-okada-rips-apart-gundam-reconguista/.80151
2 Intervista a Gen Urobuchi pubblicata sulla rivista giapponese Type-Moon Ace n. 10 dell'agosto 2015, tradotta in inglese alla pagina http://pastebin.com/4R2a6SCn
3 Intervista a Yoshiyuki Tomino proveniente dal secondo DVD americano di "The Wings of Rean", trascritta su 4chan alla pagina http://boards.4chan.org/m/thread/14446408/the-wings-of-rean-tomino-interview-part-2
4 Due fonti. La prima del produttore Naohiro Ogata, in una serata di presentazione della serie con i suoi creatori, che si è svolta a Tokyo il 5 settembre 2014 ed è rissunata alla pagina web http://en.gundam.info/topics/white/36530 del sito ufficiale Gundam.Info. La seconda di Tomino, tratta da un'intervista concessa a Entermix e pubblicata in giapponese sul sito Yaraon (alla pagina http://yaraon.blog109.fc2.com/blog-entry-31447.html), i cui punti-chiave sono poi tradotti in inglese su 4chan (http://4archive.org/board/m/thread/12469483)
5 Vedere punto 3
6 Uno di essi: setting politico (http://www.pluschan.com/index.php?/topic/4115-gundam-reconguista-in-g-aka-tominos-counterattack/?p=316715), tradotto in italiano su Pluschan. A opera di un fan giapponese, invece, l'utilissima mappa delle alleanze e dei rapporti tra le forze in campo (https://i.imgur.com/UbN6qNE.png, rintracciabile nella sua pagina ufficiale http://www.pixiv.net/member.php?id=1375536). Ringrazio l'utente Bunshichi per quest'ultima
7 Servizio su Reconguista (comprensivo di interviste a Tomino e a Kenichi Yoshida) andato in onda sulla TV francese Nolife, riassunto in inglese alla pagina https://nekketsunikki.wordpress.com/2015/08/16/nolifes-tomino-and-yoshida-g-reco-interview/
8 Presentazione ufficiale della serie, tradotta in inglese sul blog Kitakubo.http://www.kitakubu.co/2014/03/tomino-reconguista-is-not-for-the-uc-fans-but-for-children/. Confermato da un'intervista della rivista Spa! a Tomino riassunta in inglese alla pagina web http://en.rocketnews24.com/2014/08/29/gundam-creator-isnt-making-his-new-tv-series-for-you-doesnt-care-if-you-dont-like-it/
9 Pagina web, http://en.rocketnews24.com/2014/08/29/gundam-creator-isnt-making-his-new-tv-series-for-you-doesnt-care-if-you-dont-like-it/
10 Come sopra
11 Intervista a Tomino risalente alla Gundam Exhibition del 2014, tradotta in inglese alla pagina http://pastebin.com/N4LhzhFY
12 Vedere punto 9
13 Vedere il primo link del punto 4
14 Sito web, "Anime News Network", alla pagina http://www.animenewsnetwork.com/interest/2014-11-27/gundam-yoshiyuki-tomino-shares-thoughts-on-working-with-attack-on-titan-tetsuro-araki/.81398
15 Serata in compagnia dei creatori della serie, svoltasi il 28 dicembre 2014. Riassunta in inglese alla pagina http://en.gundam.info/topics/white/40513
16 Intervista a Yoshiyuki Tomino pubblicata sul Perfect Pack Book uscito in allegato a Gundam ACE di aprile 2015, pubblicata sul sito giapponese Yaraon e tradotta in inglese su Anime News Network alla pagina http://www.animenewsnetwork.com/interest/2015-04-24/yoshiyuki-tomino-admits-story-problems-in-gundam-reconguista/.87449
17 Altra intervista a Tomino riportata su Yaraon e tradotta in italiano su Pluschan alla pagina http://www.pluschan.com/index.php?/topic/4115-gundam-reconguista-in-g-aka-tominos-counterattack/?p=341641
18 Sessione di domande e risposte a Tomino trascritte e pubblicate sulla pagina web (giapponese) http://gundamcafe.blog.fc2.com/blog-entry-1885.html. La traduzione di alcune è pubblicata su Pluschan alla pagina http://www.pluschan.com/index.php?/topic/4115-gundam-reconguista-in-g-aka-tominos-counterattack/?p=344967. Garion-Oh (Cristian Giorgi, traduttore GP Publishing/J-Pop/Magic Press e articolista Dynit) sulla stessa pagina di Pluschan scrive: "Ho cominciato a leggerle un po', ma non serve arrivare fino in fondo. Reconguista è trolling di alto livello. Ci sono un sacco di domande sul contesto della storia (e perché Ameria fa questo, e perché Cumpa fa quello), e le risposte di Tomino sono tutte sul tenore 'ma che ne so?' "
19 Conversazione tra Tomino e Naohiro Nagata avvenuta in un Gundam Cafè il 27 agosto 2015, riassunta in inglese alla pagina https://nekketsunikki.wordpress.com/2015/08/27/tomino-said-g-reco-takes-place-around-500-years-after-turn-a/
20 Pubblicato in un post nel forum Pluschan (http://www.pluschan.com/index.php?/topic/3610-mobile-suit-gundam-the-origin-the-animation/?p=373888). La fonte è sconosciuta ma il dato è piuttosto attendibile, visto che tutti gli altri share pubblicati insieme a lui (delle altre serie gundamiche) sono tutti veri, ufficiali e ben conosciuti e letti altrove
21 Consulenza di Garion-Oh
22 Come sopra

9 commenti:

  1. Secondo me esiste una sorta di parallelismo tra Tomino e Stan Lee. E c'é un motivi se, ad un certo punto, la Marvel ha messo Stan Lee in un ruolo puramente onorario e gli ha pagato una casa editrice di comics "ad hoc" per proseguire i suoi "slanci artistici" con fumetti come Stripperella o quant'altro.
    L'età non guarda in faccia nessuno, nemmeno Tomino il quale le idee chiare sulla portata del suo figlio meno amato (ma più di successo) non le ha mai avute...

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  2. Più che mancanza di idee precise su questo Gundam (che per me ci sono, solo sviluppate male), semplicemente Tomino non perde il viziaccio degli ultimi 10/15 anni di inserire una quantità disumana di informazioni, personaggi e avvenimenti in serie brevi. lo abbiamo visto benissimo in Garzey's Wing, Wings of Rean e appunto Reconguista. Sempre troppa troppa roba, maledetto lui...

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    1. In realtà mi riferivo all'idea di cosa é diventato Gundam e di cosa avrebbe potuto essere se lui non lo avesse, ad un certo punto, preso ad odiarlo tanto. Il problema non é solo di G-Reko, insomma: va avanti, a (S)fortune alterne, fin da Z. L'unico Gundam che sembra aver amato al punto da volerci investire impegno e coerenza, oltre il capostipite del '79, é Turn A. Le altre serie di Gundam, brevi o lunghe che fossero, sembra sempre che non si sia applicato il tanto da concertarle adeguatamente e renderle coerenti.

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  3. Sì, piange il cuore a dirlo, ma è un vero casino. Una specie di incrocio fra Z e Turn A, con tutti i difetti e nessuno dei pregi di entrambi.

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  4. In realtà il più grande difetto di Gundam - G no Reconguista è la durata dato che, guardando per intero la serie e l'episodio finale, si comprende che Yoshiyuki Tomino aveva piantato i semi per una seconda stagione e che, a causa dello share basso, è stato costretto a chiudere lasciando troppe cose in sospeso (un discorso è lasciare alcuni enigmi volutamente insoluti, come quello della tecnologia della Rosa di Hermes, chiarito nel breve corto From The Past to The Future, che ci permette di comprendere cosa sia custodito al suo interno, e che supporta l'idea che ciò sarebbe stato chiarito in una second season).
    Una serie valida per fan duri e puri, che tenta di dimostrare la longevità del Mobile Suit Bianco e che dimostra che non esiste solo il successo di Gundam Seed, ma altri titoli di valore, a seconda di come si guardano le cose.

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  5. Mah. Io ho guardato addirittura DUE volte Reconguista con tutta la migliore volontà del mondo (prima volta seguendolo settimanalmente in contemporanea col Giappone, la seconda al ritmo di un ep al giorno per comprenderlo "totalmente") ma non riesco a definirlo un lavoro riuscito o apprezzabile.
    Lodevole per la trama molto intrigante e soprattutto originale, ma deludente per il potenziale enormemente inespresso e per la grande noia data dalla glaciale freddezza di cast e narrazione.
    Altri 26 episodi COSI' imho sarebbero stati la mazzata definitiva. XD

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  6. Concordo con l'anonimo.
    Jacopo mi sa che non hai capito...la vicenda è stata CONDENSATA in 26 episodi, per questo risulta confusionaria. Se fossero stati stabiliti 50 episodi fin dall'inizio, l'autore si sarebbe potuto muovere sicuramente meglio e il risultato probabilmente sarebbe stato differente.
    Tomino generalmente necessita di 50 episodi per raccontare quello che deve raccontare, e di carne al fuoco ce ne era troppa per soli 26 episodi.
    G-reco poteva rappresentare l'inizio del futuro di Gundam UC, devono aver fatto male qualche conto. In questo caso secondo me è stata Sunrise a sbagliare, non Tomino.

    Speriamo facciano meglio con i film compilation di G-Reco e con Crossbone Gundam
    Tanto grazie al "lungimirante progetto Gundam" di Dynit non vedremo mai nulla di tutto cio in italiano...che soddisfazione...

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  7. "la vicenda è stata CONDENSATA in 26 episodi, per questo risulta confusionaria. Se fossero stati stabiliti 50 episodi fin dall'inizio, l'autore si sarebbe potuto muovere sicuramente meglio e il risultato probabilmente sarebbe stato differente. "

    Ho appena sfatato questo rumor con il punto 4 delle fonti, appena integrato dentro la recensione.
    I 26 episodi sono stati impostati fin dall'inizio così e per precisa volontà di Tomino, che ne avrebbe idealmente voluti 50 ma non aveva abbastanza forze fisiche per reggere la mole di lavoro (vista l'età). Niente questione di bassi ascolti e di accorciamento della serie in corso di trasmissione, quindi. Il fallimento è 100% a opera del regista, che non è riuscito a rendere comprensibile ciò che voleva dire.

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  8. Ok la responsabilità allora è' tutta di Tomino il quale però ammette che sarebbero serviti 50 episodi. Comunque visto che si è anche scusato per il risultato finale, speriamo che i film compilation di G-reco che ha promesso siano piu fruibili della serie.

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