martedì 8 dicembre 2009

Recensione: Mobile Suit Gundam MS IGLOO - The Hidden One-Year War

MOBILE SUIT GUNDAM MS IGLOO: THE HIDDEN ONE-YEAR WAR
Titolo originale: Kidō Senshi Gundam MS IGLOO - Ichinen Sensou Hiwa
Regia: Takashi Imanishi
Soggetto: Hajime Yatate
Sceneggiatura: Takashi Imanishi, Hiroshi Ohnogi
Mehanical Design: Kunio Okawara (originale), Hajime Katoki, Kenki Fujioka, Kimitoshi Yamane, Shinji Aramaki, Yutaka Izubuchi
Musiche: Megumi Ohashi
Studio: Sunrise
Formato: serie di 3 cortometraggi (durata ep. 28 min. circa)
Anno di uscita: 2004


Non si scappa, dall'Era Spaziale (o Universal Century, com'è più comunemente conosciuta all'estero nella sua dicitura internazionale). Tantissimi sono stati i tentativi di Bandai di andare oltre con gli Universi Alternativi, creando nuove linee di modellini, manga e merchandising vario che avessero potuto conquistare nuove generazioni di clienti, in grado così di dare "il cambio" a quelle vecchie (principalmente adulti e otaku cresciuti con il mito della serie del 1979), ma alla fine sempre lì si ritorna, sempre alla Federazione Terrestre, al Principato di Zeon, e a tutte le guerre conosciute e (ancora) sconosciute che li riguardano, perché decenni di fidelizzazione attraverso decine di anime e miliardi di Gunpla e modellini non si cancellano facilmente, e non è quindi un caso se ancora oggi, quando ormai gli Alternate Universe continuano a fioccare in televisione (con risultati alterni), i veri successoni economici continuano a ottenerli le serie OVA ambientate nella timeline gundamica per eccellenza. Fanno un po' eccezione le tre serie home video di Mobile Suit Gundam MS IGLOO, interamente realizzate in computer grafica e senza grossi dispiegamenti di mezzi, che venderanno solo discretamente1 negli anni in cui l'attenzione maggiore di Bandai si concentrava in Mobile Suit Gundam SEED (2002) e nel suo seguito Mobile Suit Gundam SEED Destiny (2004), ma confermano comunque la regola che l'Era Spaziale  non si può cancellare in alcun modo e deve essere sempre tenuta in vita, che lo "zoccolo duro" dei fan (che economicamente fa la differenza) è sempre lì concentrato.

MS IGLOO nasce originariamente come una trilogia di corti, proiettati in esclusiva al Bandai Museum di Matsuda2 (primi due il 19 luglio 2004, il terzo il 3 novembre) diretti da Takashi Imanishi, fino a quel momento regista del celeberrimo Mobile Suit Gundam 0083: Stardust Memory (1991) e degli episodi 3 e 4 di Gundam Evolve. I tre IGLOO riscuotono un grande successo presso i visitatori3, e così si decide di raccoglierli in DVD da rilasciare direttamente come OVA. Visti, quindi, i buoni introiti, Bandai farà realizzare negli anni a seguire altre due miniserie, queste ultime destinate alla vendita diretta e immediata. A dispetto di una CG non impeccabile (disegni particolareggiati e realistici ma animazioni, posture e mimiche facciali abbastanza ingessate e "da videogioco"), non è tuttavia difficile immaginare il perché MS IGLOO sia piaciuto: è la terza incarnazione home video della saga a raccontare retroscena della solita, abusatissima - ma sempre, evidentemente, amata dai giapponesi - Guerra Di Un Anno, e nei panni, stavolta, degli zeoniani, quegli antagonisti indipendentisti e carichi di ideali anch'essi graditissimi a legioni di appassionati dagli occhi a mandorla (e per la prima volta "riabilitati" proprio da Imanishi in Gundam 0083, viene da pensare che forse non è un caso che proprio lui figuri tra i produttori della miniserie). Eroe delle prime due serie è Oliver May, tecnico ufficiale della 603esima Unità di Valutazione Tecnica del Principato. Compito di Oliver e compagni è di provare sui campi di battaglia, a bordo del vascello stellare Jotunheim, i nuovi prototipi bellici da loro sviluppati per la propria patria, per convincere i capi a sfruttarli poi in guerra (ricordiamo che Zeon aveva inizialmente una superiorità schiacciante sulla Federazione proprio per le sue avanzatissime e rivoluzionarie tecnologie belliche, specie gli avveniristici Zaku), e questo li porterà a rischiare la vita in azione durante alcune delle più famose battaglie della Guerra Di Un Anno.


The Serpent that Vanished at Loum, primo episodio di The Hidden One-Year War, è probabilmente il peggiore, nonostante sia ben lungi dall'essere mediocre. Ambientato durante il primo mese di guerra (gennaio 0079), introduce i personaggi principali e dà un primo assaggio di quelle che saranno le caratteristiche fondanti delle avventure successive: un approccio tragico e solenne alle vicende, in linea con le atmosfere estremamente drammatiche che assume ripetutamente la trama, che orgogliosamente rifiuta qualsiasi facile pretesa di epicità e spettacolarità. MS IGLOO vuole focalizzarsi unicamente sul lato umano del conflitto, e per questo rifiuta virili confronti tra piloti avversari, i Newtype, l'epica della battaglia etc. Vuole rendere tangibili i sentimenti di angoscia, paura e malinconia dei suoi personaggi, mostrando come essi, pieni di ottimismo nelle fasi iniziali del conflitto, inizieranno sempre più a detestarlo, dopo aver sperimentato la perdita di compagni (morti spesso legate al collaudo della nuova arma zeoniana di turno), macchinazioni di superiori senza scrupoli e di compagnie rivali di costruzione di Mobile Suit, e, in generale, trovando un pessimo rapporto coi grandi capi che non hanno fiducia in loro (e questo pregiudicherà i loro pur positivi risultati). In questa prima puntata, il patriottismo di Oliver sarà per la prima volta messo a dura prova dopo che il tecnico assisterà all'operazione British (l'azione militare zeoniana che culmina con la prima colonia spaziale mandata a schiantarsi sulla Terra, uccidendo decine e decine di milioni di persone) e soprattutto vedendo fallire, nella battaglia spaziale di Loum, il collaudo del potente cannone anti-vascello QCX-76A Jormungand, super arma che, per effetto di disguidi e sfortune varie, non verrà mai più utilizzata in battaglia. L'intensa sigla pianistica di apertura Sora no Tamoto e le militaristiche, malinconiche e soffuse tracce musicali di Megumi Ohashi  preparano al mood intenso e tragico della storia, che purtroppo, complice una narrazione molto fredda, un eccessivo numero di tecnicismi e paroloni fantascientifici e un cast di elementi secondari non propriamente caratterizzati (impossibilitati, quindi, a commuovere con la loro dipartita), è un po' limitato dagli elementi di contorno. Si apprezza comunque l'approccio estremamente realistico e "documentaristico" nell'asciutta resa della Battaglia Di Loum, e i fan potranno esaltarsi con una breve apparizione della Cometa Rossa in azione, che come ben sappiamo ha iniziato a farsi la sua fama nei ranghi zeoniani proprio in quell'occasione (niente resa del personaggio in CG però, si vede solo lo Zaku rosso).

È già molto più efficace e riuscito il secondo capitolo, Howls Stained in Dusk. L'arma da collaudare è il rivoluzionario Mobile Tank YMT-05 Hildolfr, un carro armato velocissimo e dotato di un raggio d'azione lungo decine di km, e l'esperimento avverrà in Arizona, sulla Terra, nel maggio 0079, contro alcuni federali che, catturati degli Zaku, li usano per spacciarsi per zeoniani e abbattere così con facilità i loro nemici. A guidare l'Hildolfr è il comandante Sommen Demeziere, che cerca di cancellare i fantasmi di un passato pieno di fallimenti nella carriera militare. Qui troviamo tutto lo "spirito" di MS IGLOO, da rintracciare nella crescita di Oliver: la sua sicurezza, il suo self control, il suo forte idealismo e il suo amore per i macchinari subiscono nuovi colpi in questa dolorosa vicenda di riscatto umano, focalizzata sulla triste figura dell'antieroe Sommen e la sua ultima, epica battaglia contro i federali. Più che in Mobile Suit Gundam: The 08TH MS Team (1996), è in questa miniserie che  viene analizzato bene il punto di vista di sodati semplici che lottano quotidianamente nei campi di battaglia per non morire. Si apprezza il totale rovesciamento di prospettive, dato dalla forte umanizzazione dei zeoniani (persone normalissime, che lottano perché costrette o perché effettivamente credono al sogno di indipendenza della patria) e dall' "imbastardimento" dei federali, ridotti a mostri sanguinari che se la ridono sadicamente dopo aver distrutto basi zeoniane con i loro Zaku trafugati: forse quest'approccio sarà "di parte", ma è un notevole contraltare alle serie storiche schierate dalla parte dei federali, e simbolicamente e poeticamente il tutto si può definire un "punto di vista opposto di come entrambe le parti vedono le altre". Il lungo, "tecnico" (per le strategie di battaglia) ed evocativo scontro tra Hildolfr e gli Zaku, ambientato in pieno deserto, è la ciliegina sulla torta.


Si chiude in bellezza con Dance of the Orbital Ghosts, il migliore del trio. Nel novembre 0079 la conclusione della Battaglia Di Odessa (narrata in Mobile Suit Gundam) vede la Federazione Terrestre appropriarsi delle basi minerarie euroasiatiche e lanciare una grossa offensiva generale, costringendo i zeoniani a ritirarsi dalla Terra. Sarà compito della Jotunheim di Oliver cercare di raccogliere il maggior numero di soldati di Zeon in fuga per riportarli a casa. Dovranno però affrontare in battaglia, nello spazio, quattro fortissimi GM della Federazione appena sviluppati, che stanno facendo strage di compagni: sarà l'occasione per mandare in battaglia l'EMS-10 Zudah, evoluzione dello Zaku, venuto costruito però volutamente male a causa di una cospirazione di Zeonic e Zimmad, compagnie rivali di sviluppo di Mobile Suit. A guidarlo sarà Jean Luc Duvall, ufficiale zeoniano di grande popolarità in patria, a sua volta però vittima delle macchinazioni delle due aziende. I temi sono gli stessi delle puntate precedenti, ma sviluppati ancora meglio: abbiamo un cast sempre più approfondito e in evoluzione, un tasso di dramma in costante crescendo e un'ottima carica emozionale data dall'incisiva colonna sonora e dal tragico, riuscito personaggio di Jean Luc. In quest'occasione si affinano anche sempre più le storiche, volute similitudini tra il Principato di Zeon e il Terzo Reich (già fatte abbondantemente risaltate all'epoca nelle prime due serie OVA gundamiche), sia nel vestiario sempre più somigliante (in uniforme Jean Luc sembra davvero una SS), sia nella trovata, riuscitissima e grottesca, di creare, come strumento di ulteriore carica scioccante, immaginari filmati di propaganda zeoniana che rassicurano gli abitanti di Side 3 dell'ottimo andamento della guerra e disgustano Oliver, che pure lui credeva veritieri. Con la commovente conclusione, che fa splendere di fierezza il sacrificio di un uomo disposto al più estremo gesto pur di far apparire almeno una volta lo Zudah nei campi di battaglia e, di riflesso, nei libri di Storia (e il dubbio che ciò sarà comunque inutile colpisce a fondo), La Guerra Di Un Anno Nascosta si congeda dal pubblico colpendo a fondo in tutti i suoi obiettivi.

Voto: 7,5 su 10

PREQUEL
Mobile Suit Gundam: The Origin (2015-2016; serie OVA)
Mobile Suit Gundam (1979-1980; TV)
Mobile Suit Gundam The Movie I (1981; film)
Mobile Suit Gundam The Movie II: Soldati del dolore (1981; film)
Mobile Suit Gundam The Movie III: Incontro nello spazio (1982; film)
Mobile Suit Gundam MS IGLOO 2: The Gravity Front (2008-2009; serie OVA)

SEQUEL
Gundam Evolve../ 01 RX-78-2 Gundam (2001; OVA)
Mobile Suit Gundam Thunderbolt (2015-2016; serie ONA)
Mobile Suit Gundam Thunderbolt: December Sky (2016; film)
Mobile Suit Gundam: The 08TH MS Team (1996-1999; serie OVA)
Gundam Evolve../ 11 RB-79 Ball (2005; OVA)
Mobile Suit Z Gundam (1985-1986; TV)
Gundam Neo Experience 0087: Green Divers (2001; corto)
Mobile Suit Gundam ZZ (1986-1987; TV)
Mobile Suit Gundam Unicorn (2010-2014; serie OVA)
Mobile Suit Gundam Unicorn RE:0096 (2016; TV)
Mobile Suit Gundam Unicorn: One of Seventy Two (2013; corto)
Mobile Suit Gundam F91 (1991; film)
∀ Gundam II: Moonlight Butterfly (2002; film)
Gundam: Reconguista in G (2014-2015; TV)
Gundam: Reconguista in G - From the Past to the Future (2016; corto)


FONTI
1 Guido Tavassi, "Storia dell'animazione giapponese", Tunuè, 2012, pag. 410
2 Come sopra
3 Come sopra

Nessun commento:

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità e pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 7 marzo 2001 n. 62. Molte delle immagini presenti sono reperite da internet, ma tutti i relativi diritti rimangono dei rispettivi autori. Se l’uso di queste immagini avesse involontariamente violato le norme in materia di diritto d’autore, avvisateci e noi le disintegreremo all’istante.