mercoledì 22 settembre 2010

Recensione: Punta al top 2! Diebuster

PUNTA AL TOP 2! DIEBUSTER
Titolo originale: Top Wo Nerae 2!
Regia: Kazuya Tsurumaki
Soggetto: GAINAX, Kazuya Tsurumaki
Sceneggiatura: Yoji Enokido
Character Design: Yoshiyuki Sadamoto
Mechanical Design: Shigeto Koyama, Junya Ishigaki, Takekichi Nadeara, Yoshitsune Izuna
Musiche: Kouhei Tanaka
Studio: GAINAX
Formato: serie OVA di 6 episodi (durata ep. 30 min. circa)
Anni di uscita: 2004 - 2006
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Dynit

 
Siamo sulla Terra, durante la secolare guerra che interpone i terrestri contro una razza di invasori alieni. Nono è una strana e impacciata ragazza dai lunghi capelli rosa, e il suo sogno di diventare parte dei Top Less, elite di super piloti al servizio dell'esercito terrestre capaci, con un incredibile potere, di evocare mentalmente le potentissime Buster Machine. Decide un giorno di lasciare la sua casa per realizzare la sua ambizione, e questo la porte all'incontro con Lal'C, la più potente dei Top Less: affezionatasi a lei e ribattezzatala amichevolmente "Signorina", Nono tenta in ogni modo di convincerla ad accettarla nel gruppo...

Quant'è sottile il confine tra capolavoro e ciofeca? Sebbene apparentemente senza senso, questo quesito ha un suo senso. Sono opere come Diebuster che spingono a porselo.

GunBuster, a suo modo, è leggendario. Realizzato a fine anni 80 rappresenta, da parte dello sceneggiatore Toshio Okada, una rielaborazione personale di tutti i clichè dell'animazione, robotica e non, in voga in quegli anni, riaggiornati in un'affascinante storia che mescola viaggi nel tempo e teoria della relatività. Diverse soluzioni registiche e visive d'impatto, il chara design sensuale e caldissimo di Haruhiko Mikimoto e uno splendido finale fanno il resto, consegnando alla storia GunBuster, per quanto imperfetto, come OVA imperdibile, emblema di quegli anni e cult assoluto dello studio GAINAX. E poi passano quindici anni. Cambiano le mode, i clichè sono rimpiazzati da altri, e le nuove frontiere dell'animazione scoprono la CG come accettabile e redditizia alternativa al disegno a mano. Per festeggiare i 20 anni dalla sua fondazione, GAINAX decide di regalare ai fan una nuova incursione nel commovente mondo di GunBuster. La regia è affidata a Kazuya Tsurumaki, già rimpiazzo di Hideaki Anno nell'incompiuto Le Situazioni di Lui e Lei, ma il problema che si pone è come collocare l'annunciato Diebuster nella storia precedente, dal finale decisamente perfetto e compiuto. Tsurumaki sceglie l'unica carta possibile: rinarrare la stessa vicenda dal punto di vista di altri personaggi, con sensibilità e atmosfere conformi alla sua moderna, personale concezione di divertimento. Nasce una side-story celebrativa, con protagonisti rappresentanti vere e proprie fotocopie di quelli di GunBuster a livello di personalità. Un famigerato capitolo 2 che verrà odiato visceralmente dalla stragrande maggioranza degli appassionati ma anche, curiosamente, amato in egual misura, al punto da essere considerato capolavoro, da una sparuta minoranza, senza alcuna via di mezzo. Ecco quindi una ritrovata Noriko, Nono, ancora una volta imbranata ai comandi delle Buster Machine e completamente dipendente dall'umore della sua adorata senpai Kazumi (questa avolta la bella Lal'C); ancora la guerra contro non meglio precisati mostri spaziali, e ancora tette ballonzolanti, più numerose che mai per rivangare una delle più famose "attrazioni" dell'originale. Quello che però difetta Diebuster rispetto a quest'ultimo è l'umiltà.

 
GunBuster, con intelligenza e senza strafare, trova interesse nella cura per omaggi, citazioni, rielaborazioni. Il concetto di divertimento di Diebuster e del suo regista, invece, non è il cosa mostrare, ma il come farlo: dando quasi per scontato un altro successone, cavalcano la strada dello stylish, con feste coloratissime di effetti speciali e sboronate visive per ricercare l'effetto cool. Rinunciano così a viaggi nel tempo ed elucubrazioni fisiche/einesteniane (troppo intellettuali per le nuove generazioni di spettatori?) per spingere il pedale sulle mazzate robotiche, trasformando quella che è una saga di fantascienza pura in un robotico colmo di combattimenti e distruzioni apocalittiche.

Se i lunghi e devastanti scontri, nel quale le Buster Machine pilotate dagli eroi abbattono pianeti addosso ai mostri (e le citazioni a Getter Robot e Ideon si sprecano nuovamente), sono realizzati in modo superbo, attraverso azzardate soluzioni visive e una CG eccellente (anticipando, per estetica e idee, le impressionanti battaglie di Gurren Lagann), decade però brutalmente la parte narrativa di contorno. Tantissimi dialoghi, ma sterili, interminabili, verbosissimi, così densi di terminologie tecniche da dare l'emicrania. E per colpa della pessima caratterizzazione di TUTTI i personaggi, dell'inadatto chara design di Yoshiyuki Sadamoto (perfetto in altre occasioni, ma il suo tratto semi-cartoonesco non ha senso in una storia cupa precedentemente illustrata dall'etereo tratto di Haruhiko Mikimoto) e del ritmo frenetico di questi 6 OVA, Diebuster è in più riprese indigesto, confusionario, spesso senza né capo né coda, e non riesce a coinvolgere praticamente mai nelle atmosfere tragiche che cerca di evocare. Il colpo di grazia è dato dall'assoluta mancanza di ispirazione delle scene umoristiche che compongono, similarmente a GunBuster, metà della serie: Nono è presentata in modo troppo cretino e le sue virtù comiche risiedono, secondo Tsurumaki, nelle faccine kawaii ostentate in ogni sequenza . Se ne è certo lui... Degni di menzione, in questi 6 lunghissimi episodi di noia, solo il già citato, impressionante aspetto tecnico; la figura desolante e simbolica dei Top Less (metafora delle Idol giapponesi, la cui carriera, come loro, è legata a quanto riescono a stare sulla breccia dell'onda), seppure mal analizzata; e lo stupendo epilogo finale, dalla durata di un minuto scarso, che allaccia perfettamente Diebuster col suo precursore rivelando chi è questa fantomatica Nonoriri a cui Nono fa sempre riferimento. Finale, questo, talmente ben fatto da aver convinto molti a promuovere la serie come riuscita.


Così tanta noia e pressapochismo non possono però essere così facilmente liquidati: se Diebuster è la rappresentazione delle tendenze e degli interessi delle generazioni di animefan odierne, allora è proprio vero che quella attuale sa badare solo all'apparenza. Visione che personalmente ritengo pesante e deleteria, pessima appendice a un GunBuster pregevole ma che ha esaurito tutto quello che aveva da dire già nell'89.

Voto: 4,5 su 10

PREQUEL
Punta al Top! GunBuster (1988-1989; ova)

SEQUEL 
Gunbuster VS Diebuster Aim For The Top! The GATTAI!!! Movie (2007; film)

22 commenti:

El Barto ha detto...

Sono un esponente di quella sparuta minoranza che lo reputa un ottimo lavoro :P

Secondo me invece è proprio la caratterizzazione dei personaggi il punto forte di Diebuster. E la figura dei topless è molto più fondamentale e centrale di quanto possa sembrare.

Non si tratta semplicemente di una (per quanto azzeccata) metafora del mondo delle idol, ma piuttosto di una metafora dell'adolescenza tutta e delle capacità caratteristiche di quel periodo che si perdono una volta invecchiati. Si ha una grande forza, non solo fisica ma anche e sopratutto mentale, risultando in un enorme potenziale immaginifico (difatti le Machines vengono guidate con la forza del pensiero) e si vive in una dimensione più spensierata (questo porta inevitabilmente da tradizione GAiNAX anche al richiamo agli otaku e alle loro fantasticherie, si veda anche il personaggio di Casio e quello che dice su Plutone).

Il problema è che una volta che ti accorgi che questo periodo non può durare per sempre, ti assalgono lo sconforto e la paura, e ciò è illustrato benissimo dalle inquietudini che affliggono Tycho, Nicolas e Lal'c.

Riguardo agli appunti che fai allo stile, semplicemente Tsurumaki non è Anno. Tsurumaki non è mai stato grande amante di quella sci-fi classica che invece piace tanto ad Anno, Higuchi, Okada e tutta la vecchia scuola GAiNAX, e non è quindi il tipo che la mette come fanservice. Tanto per dire, il titolo dell'ultimo episodio ("La storia della tua vita", che riprende il titolo un racconto di Ted Chiang pubblicato anche in Italia) è un'idea di Anno. La differenza fra i due si riflette anche, e questo è fondamentale, sul fatto che Tsurumaki sia meno diretto di Anno, pur non essendo certo uno che ad esempio risparmi i dialoghi (e questo lo si nota ancora di più in FLCL), non esplicita mai, a differenza del suo maestro, quello che è l'intento "comunicativo" delle proprie opere. Difatti IMHO è proprio per questo che FLCL viene quasi sempre visto solo come anime simil-demenziale e "cool" mentre Diebuster viene bollato come un infame sequel (ma anche di FLCL, si pensi alla Fraternity) che non aveva da essere fatto.

Su una nota più leggera, se è vero che il Sadamoto di Diebuster è forse il "peggiore" (si fa per dire però) rimane comunque diverse spanne sopra Mikimoto, che non ho mai retto, a parte guardacaso proprio in Gunbuster.

Comunque bella (doppia) recensione, non fosse altro che finalmente qualcuno ha levato l'aurea di intoccabilità che circonda Gunbuster e che è spesso stata la causa unica della bocciatura del suo sequel :)

Dovrebbe essere tutto XD

Jacopo Mistè ha detto...

Bel post, grazie ^^
Colgo, grazie al tuo esauriente commento, l'ampiezza della metafora di Diebuster, che avevo recepito minimalmente sia alla prima che alla seconda visione.
I dubbi, però, sulla qualità con cui viene espressa, rimangono.

Senza scomodare Gunbuster, senza mettere a confronto Anno e Tsurumaki, e prendendo Diebuster come opera a se stante... per me rimane terribilmente mediocre.

Se il primo episodio di presentazione rientra nei limiti dell'ordinario, tutta la sfilza di puntate successive sono un susseguirsi di vicende indecifrabili.
Terminologie tecniche in ogni dove e quando, ritmo narrativo frenetico e pieno di salti esagerati da una sequenza all'altra, personaggi insignificanti e per niente caratterizzati, che hanno un ruolo di rilievo solo nei momenti chiave della trama, una protagonista TREMENDA...

Ho sempre trovato Diebuster tremendamente confuso e sbrigativo, mi ha dato l'idea di tantissima carne al fuoco compressa in un numero ridottissimo di episodi (sullo stile di Wings of Rean, non so se l'hai visto), per questo incomprensibile e, quindi, noioso e pesante come una mattonata tu sai dove.

Sulla qualità dei disegni si entra nella soggettività (io adoro Mikimoto in tutto quello che ha fatto, e trovo un tradimento la sua esclusione da Diebuster XD), devo in compenso dire che mi ha stupito leggere la tua frase "Tsurumaki non è mai stato grande amante di quella sci-fi classica che invece piace tanto ad Anno, Higuchi, Okada e tutta la vecchia scuola GAiNAX, e non è quindi il tipo che la mette come fanservice".
Non ho ben capito... la fantascienza è fanservice? O.O

Sia Gun che Die sono esplosioni di fanservice del genere robotico, sia secondo i canoni degli anni 80 che di quelli del 2000.
Solo, il fanservice del secondo è la sboroneria ai livelli più tamarri e ridicoli, quello di ieri molto meno esagerato, più ragionato e "credibile" (se si può davvero parlare di realismo in Gunbuster XD ma penso tu abbia capito cosa intendo dire...).
E qui sì che non si può non accostare il sequel al capostipite, considerando che i due sono in continuity narrativa: per me differenziarsi COSI' TANTO, a livello di atmosfere, dal prequel, è assurdo. E in questo caso impossibile prenderle come due opere separate...

Tutto sempre imho, ovviamente ;)

Sulla rece di Gun, ammetto che ho un pò temuto che qualcuno mi scrivesse "non capisci un cazzo!" XD

Simone Corà ha detto...

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O che ti scrivesse "impara l'italiano", ché po' va con l'apostrofo anche nei commenti. XD
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Mi eclisso e vi lascio discutere, devo recuperare n mila lacune prima di poter dire la mia. :-p

El Barto ha detto...

Nono tremenda? Pensa che io invece non potevo sopportà Noriko :P

Riguardo al fanservice, intendevo dire che spesso Anno e soci nelle loro opere inserivano riferimenti molteplici alla narrativa sci-fi sia occidentale che nipponica, citazioni che quasi sempre non avevano alcun rilievo nell'economia della serie se non quello di puro fanservice per gli otaku di fantascienza, esattamente come le citazioni di Ideon, per dirne una. Si va dai titoli degli episodi (finali e non solo) di Gunbuster, Nadia, Eva, Diebuster, TTGL, alle uniformi della NERV, ai dichiarati rimandi a Verne di Nadia, e così via.

Top wo nerae 1 e 2 rappresentano forse l'unico caso in cui queste citazioni hanno anche un ruolo compiuto, specie nel primo, dove praticamente vengono scritte da zero nuove teorie di astrofisica. Ed è così anche, seppure in tono minore, nel finale del sequel, quando si cita la teoria della censura cosmica.

Tsurumaki però, come ho detto, non è un otaku di sci-fi (anzi, ritiene che cose come i titoli degli episodi finali che citano classici della sci-fi distraggano gli spettatori, che poi nei suoi obbiettivi sarebbero proprio gli otaku giapponesi) e perciò non ricorre praticamente mai a questa forma di fanservice.

Nell'ultimo paragrafo non vorrei dire ma ti contraddici. E' normale che il fanservice in Gun e Die sia così differenzaito, proprio perchè creati in due epoche differenti e di cui entrambi vogliono (e riescono a) rappresentarne appieno lo spirito. Un revival anni '80 non avrebbe avuto alcun senso. Inoltre, ancora più importante, è vero che sono in continuity, ma fra l'uno e l'altro passano 12.000 anni, è pacifico che in quel periodo "qualcosa" sia cambiato. E a mio avviso, il fatto che Noriko e Kazumi non vngano mostrate in Top 2 mantiene comunque una netta linea di separazione. ;)

Jacopo Mistè ha detto...

Ma sei sicuro che la sboroneria visiva e robotica di Diebuster sia veramente assimilabile a una celebrazione delle tendenze del periodo?
La domanda che mi pongo sull'effettiva intelligenza dei suoi "omaggi" sta qui.
Tanta enfasi sulle mazzate robotiche, sugli effetti speciali etc etc etc non mi pare di averla riscontrata in praticamente nessun robotico prodotto fino a quell'anno, unicamente su The Last Day (ma appunto... Diebuster non può essere un omaggio SOLO a quello...).

Quando parlo di confronti Gun vs Die, mi riferisco a livello di atmosfere.

Quelle di Gun sono assolutamente serie e rigorose, quelle di Die tendenti al cazzeggio e/o grottesco.
Infine, in Gun le strizzatine d'occhio sono accessorie alla trama portante, su Die prendono il sopravvento su qualsiasi cosa divenendo esse stesse protagoniste totali del racconto: penso sia questo concept completamente stravolto che ha portato, a mio parere meritatamente, tantissimi fan di Gun a odiare a morte Die XD

Alla fine, e me ne rendo conto solo ora, quello che davvero odio a morte su Die è il chara di Sadamoto, che kawaii com'è non riesce MAI a trasmettere la benchè minima emozione di dramma, a dispetto dei suoi tentativi di crearla. Penso Die abbia i disegni più inopportuni che abbia mai visto in un anime O.O

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente il suo punto di vista. In questo nulla in vi e 'una buona idea. Mi associo.
Condivido pienamente il suo punto di vista. Credo che sia una buona idea. Sono d'accordo con te.

marco c. ha detto...

"sboronate visive per ricercare l'effetto figo"...come in gurren lagann! amo FLCL, ma la nuova linea editoriale GAINAX ha rotto le pa**e a noi fans. solo sboronate e niente succo. gunbuster rimane la radice da cui verranno fuori tutte le tematiche di anno, da nadia fino a eva. questa seconda parte è solo (soldi) noia.

El Barto ha detto...

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Ma sei sicuro che la sboroneria visiva e robotica di Diebuster sia veramente assimilabile a una celebrazione delle tendenze del periodo?
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E' vero, gli anni'00 non sono stati caratterizzanti come gli eighties, diciamo allora "assimilabile all'idea di animazione contemporanea che aveva Tsurumaki all'epoca". Idea che poi nel suo caso riprende la strada tracciata da FLCL (che già ai tempi era stato presentato dalla GAiNAX come l'emblema delle nuove tendenze dell'animazione del 2000, la nuova "digital animeshon" -era una delle primissime serie ad esser non più lavorate su pellicola-, eccetera eccetera).

Non capisco quando dici che le strizzatine d'occhio, il fanservice in Die prenda il sopravvento sula trama. Se ti riferisci alle battaglie robotiche, non sono d'accordo, se parli delle tecnobubbles fantascientifiche, ancora meno XD (e anzi, in questo caso sarebbe proprio il contrario, era Gun IMO che metteva al centro fra le altre cose proprio l'applicazione di nuove regole della fisica riscritte da zero, ma questo non lo reputo certo un difetto perchè era strettamente funzionale alla trama).

Riguardo al concept stravolto: anche Tsurumaki sapeva che con quel modus operandi si starebbe attirato le ire dei fan, ma ha tutta la ragione del mondo quando dice, quasi mettendosi nei panni di Noriko, che ha concepito il mondo di Diebuster partendo dal presupposto che il mondo in cui uno ha creduto fino a quel momento cambi drasticamente (a maggior ragione dopo 12.000 anni!)

Non credo inoltre che vi sia mai stata intenzione da parte di Enokido e Tsurumaki di inserire parti "drammatiche" nella serie, almeno, non nell'accezione che intendo io (che per rimanere in casa GAiNAX avrebbe come riferimento ideale la seconda parte di NGE), percui non ritengo così inopportuno il chades di Sadamoto.

@ marco c: "solo sboronate e niente succo". Non è vero, non solo Diebuster ma anche Gurren Lagann e FLCL sono serie più profonde di quanto si creda, ma di questo parleremo un'altra volta XD

PS: ma sono io o il commento anonimo n*6 pare scritto da un bot? XDDD

Jacopo Mistè ha detto...

Ok, via di quote che non saranno visualizzati XD

[QUOTE]Non capisco quando dici che le strizzatine d'occhio, il fanservice in Die prenda il sopravvento sula trama. Se ti riferisci alle battaglie robotiche, non sono d'accordo,[/QUOTE]
A dire il vero mi riferisco proprio alle lunghe e gigantesche battaglia robotiche, che almeno come durata superano di più e più lunghezze quelle di Gunbuster divenendo praticamente il focus dell'intera trama. La concezione di divertimento di Tsurumaki in questo caso è quella che dici tu, ossia che le nuove generazioni vogliono le sboronerie totali, ma appunto per me il troppo stroppia, e battaglie così lunghe sono deleterie e alla lunga noiose. In questo caso, come ho scritto nella rece, queste mazzate robotiche gigantesche anticipano quel Gurren Lagann che per gli stessi motivi ho svalutato proprio nel finale, quando ce ne sono così tante che (ovviamente imho) rovinano la storia portante. Poi giustamente, dipende da sensibilità a sensibilità.

[quote](e anzi, in questo caso sarebbe proprio il contrario, era Gun IMO che metteva al centro fra le altre cose proprio l'applicazione di nuove regole della fisica riscritte da zero, ma questo non lo reputo certo un difetto perchè era strettamente funzionale alla trama)[/quote]
Questa è una curiosità mia: a quali regole della fisica scritte da zero ti riferisci?
Non sono un fisico e ammetto di non saperne niente, però la teoria della relatività di Einestein è vera, non è una bubbola (ha ispirato diversi film sull'argomento, il primo che mi viene in mente è Planet of the Apes), semmai sono solo le tecnologie dell'anime a essere talmente sviluppate da permettere di svilupparla appieno.
O ti riferisci a qualcos'altro?

[quote]Non credo inoltre che vi sia mai stata intenzione da parte di Enokido e Tsurumaki di inserire parti "drammatiche"[/quote]
Qui dovrei saltare un intero paragrafo come spoiler, ma non mi interessa proteggere Diebuster XD
Comunque per me parti drammatiche ce ne stanno eccome: il flashback dell'infanzia di Tycho, Nicola che tenta di violentare Nono, l'addio di quest'ultima a Lal'C nel finale. Se non sono tragiche, sono perlomeno scene molto seriose e cupe, e io questo chara coloratissimo e semplice proprio non riesco a digerirlo :P

Sul commento anonimo... visto cosa succede a chi guarda Diebuster?

Jacopo Mistè ha detto...

Alla fine ho scoperto che blogspot ha classificato il post perduto di El Barto come spam O.O
Cos'è, volevi pubblicizzare a tal punto Diebuster? XD

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

ci tengo a precisare per un'effettiva comprensione dell'opera e' necessario leggere i 6 booklet e guardare le interviste extra video dei DVD.

sono essenziali per capire e apprezzare il valore dell'opera.

no, non si tratta di "accessori" ma sono parte integrante dell'opera, dato che stiamo parlando di una serie OVA pubblicata originariamente INSIEME al suo completo apparato redazionale
(per fortuna dynit ce lo ha riproposto pari pari come nell'edizione giapponese)

per il resto, io credo che chi apprezza gunbuster e non apprezza diebuster, sia in cuor suo un nostalgico. se ne faccia una ragione ^^

Jacopo Mistè ha detto...

Pazienza, sarò un nostalgico.
Almeno non devo ridurmi a usare fonti esterne per riabilitare dei personaggi orribili. ^^

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

> Almeno non devo ridurmi a usare
> fonti esterne

frecciatina sulla questione dei booklet? ma e' cosi', sono parte integrante dell'opera. sono come le note che uno scrittore pubblica nei pie' di pagina del suo libro.

secondo il tuo ragionamento, allora, anche il libretto di un'opera lirica sarebbe una "fonte esterna"...

Jacopo Mistè ha detto...

Quindi, se in una determinata opera storia e personaggi fanno SCHIFO e sono approfonditi male, ma negli extra (cartacei come video, inclusi comunque nell'edizione) vengono risolti buchi di sceneggiatura e approfonditi gli attori, io devo basarmi ANCHE su quelli per esprimere la mia valutazione?

Ma per favore.

Jacopo Mistè ha detto...

PS Senza contare che un'opera sarà SEMPRE un fallimento se autonomamente fa schifo e solo contando su prodotti collaterali può sperare di venire riabilitata.

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

il tuo parere personale e' come tale soggettivo, quindi quello che "fa schifo" a te puo' piacere a molti altri. personalmente a me diebuster piace tanto quanto gunbuster (la penso piu' o meno come El Barto)

detto questo, continui ad essere in errore dato che quando si parla di un OVA, l'integrita' dell'opera e' costituita da TUTTO quanto pubblicato nella prima edizione originale home video.

quello che PER TE sono "extra" o "prodotti collaterali" sono in realta' parte integrante dell'opera. come i pie' di pagina che un autore mette nel suo libro o come il libretto per un'opera lirica. non sono "supporti" bensi' una parte dell'opera. un libro senza le note pie' di pagina volute dal suo autore non sta in piedi tanto quanto un'opera senza libretto

il contenuto di diebuster e' palese ma pare non sia stato nemmeno sfiorato da molti, accecati dalla "lesa maesta'" nei confronti di gunbuster. e' in linea col discorso di FLCL, ossia il disprezzo dei giovani per gli adulti (e il loro mondo) e il modo in cui questi ultimi sfruttino la giovinezza dei primi per i propri comodi. la sofferenza e il dramma di un personaggio come casio non puo' lasciare indifferenti.

nell'intervista di izubuchi a tsurumaki viene inoltre spiegata la differenza tra la generazione che ha prodotto gunbuster da quella che ha diebuster. detta brutalmente, okada e anno hanno partecipato all' expo 70 di osaka (il cui tema era "Il progresso e l'armonia per l'umanità"), che ha condizionato tutta la loro visione della scienza e del futuro. per la generazione che visitò l'expo di osaka la fantascienza era al centro di tutto. tsurumaki non partecipo' all'expo e non ha mai condiviso quel "positivismo scientifico". questo si riflette nella sua concezione delle opere.

queste sono le famose "note" che l'autore vuole che il pubblico conosca per comprendere la sua opera.

cmq hideaki anno ha partecipato anche a diebuster, dato che sono suoi gli storyboard degli episodi 4 e 6.

Jacopo Mistè ha detto...

Ovvio che a ME Diebuster fa schifo, così come PER TE è bello. Ognuno tira le sua conclusioni alla fine della visione.

Ma appunto, sapere che Tsurumaki aveva un'altra idea del concetto di "spettacolarità" rispetto ad Anno non cambia la sostanza che Diebuster la trovo un'opera scritta malissimo, i cui messaggi profondi (la metafora sugli idol) sono annegati in caratterizzazioni pessime e uno script confusionario che dispensa noia a piene mani. Ho provato fatica ad arrivare in fondo alla visione, e sì che sono partito con le migliori aspettative!

Non mi disgusta il fatto che sia diverso dal capostipite (e infatti sai bene che apprezzo svariati AU di Gundam non di Tomino), mi disgusta di per sè in quanto titolo realizzato a mio modo di vedere malissimo.

Poi non capisco, spali merda su tutti i Gundam non di Tomino e poi difendi un Gunbuster 2?

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

> Ovvio che a ME Diebuster fa
> schifo, così come PER TE è
> bello.

hai ipotizzato che "verrà odiato visceralmente dalla stragrande maggioranza degli appassionati" e "amato in egual misura, al punto da essere considerato capolavoro, da una sparuta minoranza". su quali basi lo affermi, non si sa.

diebuster ha uno stile di regia originale nato con flcl, un modo di esprimere diverso dai precedenti e col quale si possono raccontare molte storie.
lo stile di gurren lagann e' figlio dello stile di flcl e diebuster. forse anche al pubblico e' piaciuto, non credi?

> spali merda su
> tutti i Gundam non di Tomino e
> poi
> difendi un Gunbuster 2?

intanto non usa il nome "gunbuster"...

> sapere che Tsurumaki aveva
> un'altra idea del concetto di
> "spettacolarità" rispetto ad
> Anno

tsurumaki ha propriio un'altra concezione di scienza. per lui non e' un qualcosa di straordinario, lui la interpreta come fantasia. tu ti lamenti della mancanza di cazzabubbole scientifiche (roba da otaku!) ma lui e' il primo a dirti che non gli interessano. lui mica e' stato all'expo di osaka.

ha anche un'altra concezione di intrattenimento, dato che lui stesso dice di non condividere l'eccessiva drammaticita' di opere come evangelion. per lui l'animazione dev'essere divertente (non che deve "far ridere"! l'intento non e' comico. il suo concetto di divertimento E' l'animazione, non il senso di una scena in se', ma di come e' fatta.)
ma dopo le esagerazioni del primo episodio (in cui pero' gia' la sola sequenza della partenza iniziale di nono nella neve e' memorabile) adotta un altro registro. ma anche il primo episodio di gunbuster era pieno di assurdita', essendo tutta una parodia mecha di ace wo nerae con cavolate tipo la signorina e i suoi zoccoli di ferro. solo che che di gunbuster tutti ricordano gli ultimi tre episodi e i primi li hanno cancellati.

diebuster e' serio. ha uno stile narrativo diverso, ma la storia e' seria e drammatica. sono le relazioni dei personaggi ad essere chiave, del perche' fanno quello che fanno.

i contenuti ci sono eccome e tali da far riflettere. l'uomo che in quanto maschio di fronte alla propria impotenza e inutilita' cerca di avere ragione della donna con la sopraffazione fisica... la donna che cerca la condivisione e l'amicizia con un'altra donna....il crescere che comporta la perdita di tutti i "poteri fantastici" dell'infanzia.....

il tema e' il solito di gainax, ossia la crescita (anche gunbuster era cosi', con noriko che insegue le sue passioni IGNORANDO cos'avrebbe perso.)

cosa fare una volta persi i propri poteri? diventare otaku e continuare a rimpiangere il passato come fa casio? (che continua a lavorare nel settore, tipo quegli otaki che da adulti si mettono a fare anime perche' non riescono a pensare ad altro....)
oppure il rapporto con nono la cambiera'?

diebuster e' un ova e gli ova li comprano gli otaku100% e basta. tu ti ci riconosci, o cerchi almeno di capirli? se alla prima domanda rispondi no e alla seconda non te ne frega nulla, gia' ti tagli fuori. cosa lo guardi a fare?

il suo target sono gli otaku sopra la 20ina, cioe' l'anno della maggior eta' in giappone. l'anno in cui si perdono i poteri topless.

non e' tanto il non poter rimanere giovani bensi' che in pratica, la vita di un giapponese medio "finisce" con l'ingresso nella società del lavoro. gli verra' chiesto di omologarsi agli altri diventando un ingranaggio nel sistema: un annullamento della personalita'. chi rifugge da questa regola sono i creativi, gli scrittori, ecc. e chi fa animazione! per questo per un giapponese, gli anni dell'adolescenza hanno una valenza MOLTO piu' forte rispetto a quella che gli diamo noi. ignorando questo non si riesce a comprendere diebuster.

ho finito :)

Jacopo Mistè ha detto...

"hai ipotizzato che "verrà odiato visceralmente dalla stragrande maggioranza degli appassionati" e "amato in egual misura, al punto da essere considerato capolavoro, da una sparuta minoranza". su quali basi lo affermi, non si sa."

Da quello che ovviamente ho letto in giro.
Assunto condiviso anche da El Barto nel suo primo post, tralaltro.

"intanto non usa il nome "gunbuster"..."

Se questa è la tua unica argomentazione, puoi fare di meglio.

"diebuster e' un ova e gli ova li comprano gli otaku100% e basta. tu ti ci riconosci, o cerchi almeno di capirli? se alla prima domanda rispondi no e alla seconda non te ne frega nulla, gia' ti tagli fuori. cosa lo guardi a fare?"

Ok, allora toglierò le recensioni di Gundam 0083, Megazone 23, Gunbuster e God Bless Dancouga perché nelle loro edizioni italiane non ci sono libretti con interviste. A questo punto, neanche guarderò più fansub di OVA visto che non ho tutti i mezzi per poterli giudicare.

Buonanotte.

Per il resto, hai scritto i motivi per cui a te Diebuster piace. Bene. A me fa cagare, lo trovo scritto di merda e non saranno approfondimenti scritti nei booklet a riscattare la sua sceneggiatura (che è bella o brutta a prescindere dagli elementi di contorno).

Jacopo Mistè ha detto...

PS 2 su
"intanto non usa il nome "gunbuster"..."

Ma usa il nome "Punta al top".
E quindi?

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

> Ma usa il nome "Punta al top".
> E quindi?

gainax ha *sempre* citato le proprie vecchie opere. in questo caso, poi, e' un ova dichiaratamente celebrativo del ventennale gainax che volutamente riparte da un'altro ova fondamentale gainax il cui titolo volutamente riprendeva un altro manga/anime. un richiamo al passato, guardando al futuro.

e non insistere con questa storia del titolo. tanto, per dirla tutta, hideaki anno ha fatto gli storyboard per gli episodi 4 e 6 e quindi si', in diebuster c'e' anche un po' del regista di gunbuster.

per il resto, ho argomentato eccome.

> Da quello che ovviamente ho
> letto in giro.

ma sei serio? ^^ ti svelo un segreto: quello che pensano gli animefan italiani non conta NIENTE.

diebuster ha vinto come miglior ova al kobe animation del 2005 ed e' stato "notable entry" nella categoria ova al tokyo international anime fair 2005.

la storia ha gia' decretato la vittoria e il successo di diebuster, rassegnati :-)

anche l'apprezzato gurren lagann ne e' discendente diretto (imaishi ha fatto suo quello stile lavorando a flcl)

> A questo punto, neanche guarderò
> più

guarda che il discorso e' piu' generale. a parte il fatto che l'animazione giapponese non e' pensata *per noi*....

in giappone gli ova li comprano gli otaku100%, vero, ma l'animazione in generale la guardano *solo* gli otaku. per un giapponese guardare animazione da adulti e' *da malati*

anche chi fa animazione e' ben conscio ti cio'.

con questo o finito.

chi leggera', giudichera'

Jacopo Mistè ha detto...

"e non insistere con questa storia del titolo. tanto, per dirla tutta, hideaki anno ha fatto gli storyboard per gli episodi 4 e 6 e quindi si', in diebuster c'e' anche un po' del regista di gunbuster."

E in Z,ZZ, CCA, Victory e Crossbone a dirigere le intere serie (o a scriverle) vi è addirittura il creatore della prima serie di Gundam. Però Tomino non va bene, Anno sì.

Su Diebuster il discorso di chiude qui e come dici tu, ognuno tirerà da sè le proprie conclusioni. Posso tornare sulle mie posizioni riguardo all'eventuale successo o meno della serie, ma non certo che, a prescindere dai premi vinti, per me sarà sempre un'immensa cagata dal punto di vista della sceneggiatura e della qualità. Non esiste oggettività nel gradimento di un'opera.

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