martedì 21 agosto 2012

Recensione: Sanka Rea

SANKA REA
Titolo originale: Sanka Rea
Regia: Mamoru Hatakeyama
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Mitsuru Hattori)
Sceneggiatura: Noboru Takagi
Character Design: Kyuuta Sakai
Musiche: Yukari Hashimoto
Studio: Studio DEEN
Formato: serie televisiva di 12 episodi (durata ep. 23 min. circa)
Anno di trasmissione: 2012


Intenzionato a riportare in vita Babu, il suo adorato gattino investito da un'automobile, Chihiro Furuya, da sempre amante viscerale dei morti viventi, inizia a creare una pozione miracolosa, usando come riferimento un'antica pergamena custodita dal nonno. Nei suoi esperimenti conosce e coinvolge anche Rea, bellissima figlia reclusa della potente famiglia Sanka. Alla fine gli avvenimenti porteranno la ragazza a morire e a risorgere come zombi, iniziando una bizzarra convivenza col ragazzo...

Basato, come spesso accade, su un recente manga di successo in pieno corso di serializzazione, la versione animata di Sanka Rea ne porta su schermo il solito inutile antipasto, che, come spesso accade, si chiude sul più bello mandando all'aria tutti i personaggi e le potenzialità del racconto, sviluppi che ovviamente hanno il loro giusto peso nel prosieguo cartaceo. Una delle solite operazioni commerciali pressoché inguardabili per chi non vive in Giappone e non ha la disponibilità di rifarsi sull'originale, che per questo motivo non posso che sconsigliare caldamente.

Chi vuole ugualmente farsi un'idea del prodotto veda Sanka Rea come una delle più grottesche storie d'amore mai portate su schermo. Da un lato un protagonista il cui massimo sogno erotico è farsi una zombi, dall'altro un morto vivente femminile incredibilmente seducente che, in questo caso, sembra non essere affamato di carne umana. Il consueto spaccacoppie è rappresentato da Ranko, cugina dell'eroe, viva, che col suo corpo mozzafiato e il viso da angelo, fossimo nella realtà, non avrebbe alcun problema a eliminare la sua rivale. Too bad Ranko, come il resto dei comprimari che gravitano attorno a Chihiro e Rea (la famiglia e i compagni di scuola del ragazzo, la madre alcolizzata di lei), non ha alcun peso nell'intreccio, che tratta invece della convivenza tra i due eroi e i problemi di Rea con la sua famiglia. Il problema principale di Sanka Rea, a parte il non finale, è il non riuscire a decidersi sul suo genere d'appartenenza. Se da una parte trova umorismo nero, dato dalle passioni "necrofile" del ragazzo (esilarante il flashback sulla sua infanzia spesa in videoteca a noleggiare VHS di splatteroni zombeschi) e gli ovvi problemi di vivere insieme a una zombi (tra rigor mortis, difficoltà a trovare cibo adatto a lei etc.), dall'altro il dramma della ragazza nei riguardi della famiglia, col padre morbosamente attaccato a lei al limite della pedofilia incestuosa, traghettano l'opera in territori altamente disturbanti. Non sa se essere una commedia o una serie drammatica Sanka Rea, continuando a scivolare da una parte all'altra senza far ridere nè quantomeno disgustare, visto anche il registro comico/idiota dei dialoghi che manda in caciara le atmosfere anche nei momenti cosidetti cupi (basti vedere come si risolve quasi nel goliardico lo "scontro", a fine serie, tra Chihiro e il padre di Rea).


Lodevole l'aspetto grafico del titolo, caratterizzato da disegni sexy e colorazioni seducenti che esaltano il sex appeal di Rea e Ranko (creando discrete fantasie erotiche - a questo riguardo decisamente consigliata, quando sarà disponibile, il fansub basato sul blu ray che reintegra scene ecchi -), ma il chara design di Chihiro è tanto orribile, con quei capelli a forma di orecchie da gatto, tanto adorate dagli adepti del furry, che lo rendono immediatamente antipatico. Buone le animazioni quanto vomitevole la opening, cantata da quel nano.RIPE che come in Hanasaku Iroha - Blossoms for Tomorrow (2011) distrugge i timpani con la voce da gallina. Altro non c'è da dire su una delle tante, infinite sintesi di manga che vogliono solo pubblicizzare l'originale fregandosene di scrivere una conclusione eventualmente soddisfacente. Opere spesso mediocri, come in questo caso, che difficilmente troveranno altro spazio su questi lidi.

Voto: 5 su 10

PREQUEL
Sanka Rea: Fate is... Really... (2012; ova)

2 commenti:

Acalia Fenders ha detto...

Io ho letto i primi capitoli del manga (non tutti quelli usciti ma, probabilmente, oltre a dove arriva la serie) e, dopo un attimo iniziale di WTF nella pseudo storia d'amore tra i due protagonisti, ho cominciato a vedere i primi sintomi di quello che mi aspetto su una serie dedicata agli zombie.
Superata la fase iniziale (un po' infantile, anche tutta la storia del padre era forzata) cominciava ad intravvedersi qualcosa di genuinamente horror ^^

OMEGA_BAHAMUT ha detto...

Purtroppo il panorama degli anime è tristemente costellato di anime come questo (the world god only knows, claymore, HOTD e via dicendo), mero spot per la serie cartacea... tutta la critica potrebbe tranquillamente riassumersi in questo fondamentale punto, anche perchè se è vero che la storia dell'anime non risulta essere ne carne ne pesce, è anche altrettanto vero come le cose inizino a farsi interessanti solo qualche capitolo dopo la fine della suddetta serie.

Inutile sperare in un proseguimento, anche perchè il manga procede comunque lentamente ed il materiale per una seconda stagione arriverebbe solo tra mesi e mesi.

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