lunedì 6 giugno 2011

Recensione: Armored Trooper Votoms - Alone, again

ARMORED TROOPER VOTOMS: ALONE, AGAIN
Titolo originale: Sōkō Kihei Votoms - Koei Futatabi
Regia: Ryousuke Takahashi
Soggetto: Ryousuke Takahashi (basato sul suo romanzo originale)
Sceneggiatura: Masashi Ikeda
Character Design: Norio Shioyama
Mechanical Design: Kunio Okawara
Musiche: Hiroki Inui, Tetsuro Oda
Studio: Sunrise
Formato: OVA (durata 49 min. circa)
Anno di uscita: 2011


Astragius History, pochissimo tempo dopo The Heretic Saint. Nelle sue peregrinazioni Chirico giunge sul pianeta mercantile di Gluphae, territorio neutrale (nella guerra Balarant-Gilgamesh) amministrato dalla chiesa di Martiel. Qui il giovane dovrà affrontare i Lampi Neri, predoni del deserto alla guida di minacciosi AT che vessano la città, ma sopratutto sventare un intrigo orchestrato da padre Gaschelmann, intenzionato a creare i presupposti per una forte militarizzazione del luogo. Nell'arco dell'avventura Chirico avrà modo di rivedere, dopo trent'anni, i suoi amici Gotho, Vanilla e Coconna, questi ultimi due sposati e con abbondante prole, e anche reincontrare una recidiva Teitania...

Alone, again è il nuovo e, visti i risultati, speriamo ultimo, apporto di Ryousuke Takahashi alla sua saga più famosa, ormai logora e senza più idee come amesso da lui stesso. È la quarta produzione del revival del 2010, inteso da Sunrise come l'occasione di estendere il marchio, similarmente a Gundam, al grande pubblico che non ha vissuto negli anni 80 il periodo d'oro di Votoms, e dopo i due beceri Case; Irvine e Finder finalmente abbiamo modo di riassaporarne uno vero, seppur ben al di sotto delle aspettative. Alone, again prende spunto da un omonimo romanzo scritto dallo stesso Takahashi, sintetizzato in 49 minuti dallo sceneggiatore Masashi Ikeda, rivelandosi, un po' come Phantom Arc, una minestra riscaldata per l'ennesima volta, storia celebrativa assimilabile a un filler che non apporta nulla alla storyline, se non rimostrare Chirico distruggere plotoni di AT grazie ai suoi super poteri, pronto a ricominciare il suo viaggio senza meta.

Non mi è dato pronunciarmi sullo scritto di partenza, ma l'impressione che se ne ricava è che Ikeda lo ha striminzito davvero troppo, ed eliminando un sacco di materiale per farlo stare tutto in meno di un'ora lo ha reso sì lineare, ma così affrettato e minimamente approfondito da risultare superficiale. Ci sono un intrigo politico a cui sono legati i familiari dei protagonisti, una Teitania alla conclusione della propria vita che vuole lasciare una traccia di sé al mondo, un banda di sanguinari predoni del deserto e altre idee d'effetto che, ben sfruttate, porterebbero a un risultato anche dignitoso, ma sono annacquate da una progressione degli eventi povera in ogni aspetto, che traccia background politici appena accennati, personaggi senza personalità (Chirico, compagni e la stessa Teitania sembrano macchiette), villain da burla e piani criminosi che sembrano non avere neanche senso. Si avverte una forte carica di svogliatezza nell'opera, come se Takahashi fosse costretto a realizzarla contro la propria volontà.


Inghiottiti dalla spirale di tedio dell'OVA, che scorre apatico fino alla fine, non si trova neanche la forza di protestare per l'onnipresente CG che, da Pailsen Files in poi, ha stravolto l'aspetto grafico così come lo conosciavamo di Votoms: tutto perfettino e tirato a lucido, con il chara design di Norio Shioyama così ammodernato da essere irriconoscibile, e il senso di decadenza originale, dato da filtri di colore estremamente grigi e cupi nelle serie tv degli anni 80, mitigato da fondali, scenografie ed effetti ambientali inverosimili nella loro brillantezza. Rimane comunque la domanda sul perché ostinarsi ancora a realizzare i mecha interamente in CG, proprio quando un mese e mezzo prima, nel brutto Case; Irvine, almeno gli AT sono disegnati tradizionalmente, e il PC usato solo per la loro colorazione.

Nel finale, bisogna ammettere, Takahashi riesce ancora a graffiare: non si spiegherebbero sennò le emozioni evocate dall'intenso commiato tra Chirico e Teitania, pur avendo approfondito malissimo quest'ultima negli unici minuti iniziali in cui appare, ma più che un ruggito da leone questo sembra l'ultimo vagito di un artista che ormai, sulla sua creatura più famosa, non ha più nulla da dire. Magari il suo romanzo, pur raccontando le stesse cose, approfondisce così tanto scenario e personaggi (probabilmente la stessa Teitania) da avere un suo interesse specifico nella storyline, magari basato proprio su mai sviluppati cinque episodi conclusivi di Heretic Saint. Non lo sapremo mai, quello che ci rimane è una pessima sceneggiatura di un soggetto apparentemente inutile. Tutto questo mi porta a un'unica considerazione finale, sperando sia l'ultima che farò (a meno che Sunrise non perseveri con altre schifezzuole che, per dovere morale, dovrò per forza vedere e commentare): Votoms è artisticamente giunto al capolinea, e prima di rovinarlo con altri inutili orpelli sarebbe il caso, anche per rispetto verso la grandezza e importanza che ha rivestito nel genere, di staccare la spina.

Voto: 5 su 10

PREQUEL
Armored Trooper Votoms: Red Shoulder Document - Roots of Ambition (1988; ova)
Armored Trooper Votoms: Pailsen Files (2007-2008; ova)
Armored Trooper Votoms Pailsen Files: The Movie (2009; film)
Amor Hunter Mellowlink (1988-1989; ova)
Armored Trooper Votoms (1983-1984; tv)
Armored Trooper Votoms: The Last Red Shoulder (1985; ova)
Armored Trooper Votoms: Big Battle (1986; ova)
Armored Trooper Votoms: Case; Irvine (2010; ova)
Armored Trooper Votoms: The Heretic Saint (1994; ova)

SEQUEL
Armored Trooper Votoms: Phantom Arc (2010; ova)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E dire che avrebbe meritato una ben più degna sepoltura... Mi piange il cuore a vederla così.
Carciofo rosso

Jacopo Mistè ha detto...

Speriamo davvero sia una sepoltura, visti i piani di Sunrise temo arriveranno ancora e ancora Votoms :( E mi girano i coglioni a sapere che dovrò vederli tutti per commentarli, anche se mi faran schifo XD

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