giovedì 21 gennaio 2010

Recensione: Le Situazioni di Lui e Lei (Karekano)

LE SITUAZIONI DI LUI E LEI
Titolo originale: Kareshi Kanojo no Jijō
Regia: Hideaki Anno (ep.1-18), Kazuya Tsurumaki (ep.19-26)
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Masami Tsuda)
Sceneggiatura: Hideaki Anno
Character Design: Tadashi Hiramatsu
Musiche: Shiro Sagisu
Studio: GAINAX, J.C. Staff
Formato: serie televisiva di 26 episodi (durata ep. 25 min. circa)
Anno di trasmissione: 1998 - 1999
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Dynit


Yukino Miyazawa è bella, posata, eccellente nello studio e nello sport, adorata da tutti. In verità la sua facciata è una totale montatura, essendo in verità una ragazza energica e scatenata, senza peli sulla lingua, che ama farsi elogiare e vive nel suo egocentrismo. La sua vita cambia quando conosce Soichiro Arima, ragazzo ancora più bravo di lei a scuola e ancor più idolatrato. Iniziato come un turbolento conflitto misto a rivalità, il rapporto tra i due si evolverà sempre più ed entrambi scopriranno di indossare delle maschere ben distanti dal loro vero Io.

Per la sua prima trasposizione manga e la nona opera animata, nel 1998 l'ormai blasonata GAINAX decide di donare colore e animazioni all'omonimo shoujo manga di Masami Tsuda (attualmente rieditato in Italia da Dynit in 11 maxi-volumi). E Hideaki Anno, già consacrato nell'Olimpo per GunBuster, Nadia ed Evangelion, si sbizzarrisce nuovamente in uno stile registico all'avanguardia, scrivendo nuove pagine della Storia dell'animazione. Le situazioni di Lui è Lei (o Karekano com'è conosciuto più facilmente all'estero) è un suo energico concentrato di creatività, un susseguirsi di invenzioni visive assenti nel fumetto, che nell'alternarsi di fisionomie reali e super deformed, colori tradizionali e a pastello, onomatopee e baloon che disegnano su schermo i pensieri e voci, silhouette degli attori disegnate su fogli di carta, fotografie vere e inserti live, metafore animalesche, sagome definite e sfumate e ogni genere di idee grafiche, illustra una storia briosa e dirompente fedelissima al bel manga d'origine.

La vicenda portante, divertente e pirandelliano gioco delle maschere rivitalizzato nel contesto di una commedia sentimentale vissuta da due azzeccati protagonisti, è tratteggiata in modo appassionante da loro e dalla splendida regia. Karekano infatti, lungi dal definirsi una banale storiella romantica che parla di due ragazzi che si mettono insieme, esattamente come il fumetto esplora il loro rapporto dopo il fidanzamento parlando delle difficoltà del rapporto, delle prime esperienze sessuali, dell'iniziare a scoprirsi e capirsi. Soprattutto, inizialmente giocato sull'evolversi del loro rapporto amoroso, inizia poi a focalizzarsi anche sulle vicissitudini similari dei loro amici e/o conoscenti. Leggerezze e ingenuità, visto il target del manga originale, non possono ovviamente mancare, concretizzandosi nell'irritante, continuo ribadirsi di pensierini rosa da parte dell'eroina sul quanto è bello essere baciati, abbracciati, tenuti per mano, etc (la classica idealizzazione dei sentimenti da shoujo manga). Vista l'assoluta freschezza con cui viene raccontata una storia divertente e spesso, e in più punti, addirittura esilarante, si può tuttavia lasciar correre: la protagonista Yukino nella perfida vitalità del suo Real Self è davvero adorabile, prestandosi a gag fulminanti, fracassoni e demenziali che strappano più di una risata. Riusciti sono anche i vari comprimari che ruotano attorno a lei e Arima, caratterizzazioni parossistiche con propri tormentoni e vizi puntualmente esaltati dalle invenzioni registiche di Hideaki Anno.


Il primo, grosso limite de Le situazioni di Lui e Lei è la pessima distribuzione del suo budget, fonte di una fortissima discrepanza tra la prima metà della serie, animata magistralmente, e la seconda, martoriata da recap ed episodi realizzati con soluzioni visive tendenti all'ultra-risparmio più o meno insopportabili (replicando il risultato dei due famosi episodi finali di Evangelion). Altro problema è l'abbandono di Anno alla regia dall' episodio 18, dovuto a litigi con l'autrice del manga originale insoddisfatta dei suoi sperimentalismi, con conseguente rimpiazzo al suo posto di Kazuya Tsurumaki, altro pregevole regista GAINAX privo però dell'inventiva del predecessore, che torna a uno stile di direzione ortodosso e senz'arte nè parte (nonostante questo la sceneggiatura rimane fino alla fine quella originale di Anno, che a questo punto può vantare l'intero script della serie). Problemi su cui si potrebbe correre sopra volentieri se il gioco valesse la candela, e per buona parte della visione in effetti in effetti avviene questo visto il divertimento evocato (merito anche, qui in Italia, di un doppiaggio grandioso e un adattamento maniacale, comprensivo di trascrizione in italiano di tutte le numerosissime scritte giapponesi nelle invenzioni grafiche). Purtroppo il finale, o meglio non finale rovina veramente tutto quel che c'è di buono, troncando la carica dirompente della storia con una conclusione barbara che lascia mille domande ad aspettare inutilmente una risposta, a meno che non si abbia letto il manga (di cui copre neanche 1/4 della durata).

E così alla fine, pur con molti pregi, Karekano si ricorda solo come una probabila gran bella serie uccisa da bassi budget e ascolti che lo portano a una chiusura amputata, tra le più indecenti di umana memoria. Visione piacevolissima e divertente, per carità, ma solo finchè dura, ossia poco, pochissimo. Imperativo recuperare e leggersi il manga originale di Masami Tsuda per scoprire la vera facciata di Karekano, quella cupa e introspettiva che purtroppo viene appena accennata in tv.

Voto: 5 su 10

16 commenti:

Lisa ha detto...

Non pensavo che seguendo questo blog avrei realmente trovato un post su uno degli anime che ho visto o dei manga che ho letto.. :) .. ma eccolo qui!
A parte la sigla molto divertente, questo anime è stato il soggetto di molti sketch di imitazione improvvisati con le mie amiche :D Un anime davvero divertente che però, come hai scritto nella recensione, termina in modo cosi brusco da lasciare tante domande. Ho scoperto poi che sì, il manga continua, ma se non erro prosegue concentrandosi su un'altra coppia, giusto?

Sara ha detto...

In realtà il manga continua a parlare di tutti i personaggi, andando nello specifico di tutti gli amici dei due protagonisti e dulcis in fundo, si vede anche la rappresentazione della sceneggiatura scritta da Aya. Tornando a noi, è vero che termina in modo killer, ma non ho mai riso tanto come quando ho visto questo anime la prima volta. Alla puntata "Tutto ha inizio adesso" credevo di morire. Peccato che poi la qualità diventi scadente e con rattoppi indecenti (perchè sul volto di Fukada hanno appiccicato il volto di un giapponese occhialuto e con i denti storti?!). Per fortuna hanno pensato bene di ripubblicare il manga così, finalmente, vedrò un finale decente di questa storia.

Unknown ha detto...

mmmh bisognerà che mi procuri il manga...

Simone Corà ha detto...

Anch'io, mi sa.

Jacopo Mistè ha detto...

Tanto manco lo completeresti, basta prendere per il culo!

Anonimo ha detto...

Perche non:)

marco c. ha detto...

"soluzioni visive insopportabili e tendenti all'ultra-risparmio (tipo l'ausilio di immagini reali, inserti live, etc)."
Ma questo è uno dei tratti salienti di Anno! E' presente anche in una super produzione come The End of EVA.
Cmq dopo un po' mi è venuto a noia tanto che non più nemmeno avuto la voglia di vederlo...mai saputo come è finito.

"Tsurumaki che dirigerà l'anime sì in modo più ortodosso e fedele, ma anche con molta meno inventiva." Le idee migliori le ha tenute tutte per FLCL.

Jacopo Mistè ha detto...

A dire il vero le immagini reali e gli inserti live a cui faccio riferimento non sono di Anno. Appartengono proprio alla parte finale dell'anime, ultra-economica per far fronte del budget prossimo alla fine, diretta da Tsurumaki...

marco c. ha detto...

Pensavo ti riferissi a quelle immagini virate in rosso della fabbrica dismessa che si vedono ogni tanto (ed altre: tipo semafori, etc)
Cmq adesso le cerco sul tubo.
Un saluto e complimenti per la recensione

Jacopo Mistè ha detto...

Grazie a te per leggere :)

Anonimo ha detto...

l'abbandono di anno non mi pare di ricordare fosse dovuto a litigi con l'autrice ma più a divergenze con tv tokyo.
in ogni caso lo "screenplay" dell'episodio 26 della serie è firmato hideaki anno ;-)

e l'episodio 1 di flcl è, per dichiarazione di tsurumaki, quello con più elementi di kare kano

peccato che nessuno abbia rimarcato la delicatezza e il tatto della regia e delle musiche.
l'episodio 16 rimane pura poesia.

kare kano va goduto facendosi intrattenere dalla visione, senza fari prendere dal "voglio sapere come finisce"

(da notare le sigle di coda in versione originale, davvero geniali. ma anche i recap sono a volte davvero ben fatti)

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

per quanto riguarda il presunto allontanamento di hideaki anno dalla regia generale dell'opera, si puo' scoprire qualcosa di interessante guardando i credits della sigla di coda in versione originale.

Anno compare come sceneggiatore unico di tutti gli episodi,
tranne del 19 (totalmente senza animazioni), del 24 (il rissunto coi capitoli di cielo, terra e uomini, di Shouji Saeki), del 25 (quello monografico su Kano, di Tatsuo Sato) e dell'ultimo, di cui è sceneggiatore insieme a Ken Ando.

dell'episodio conclusivo e' autore con Ando anche dello storyboard.

sempre nelle sigle di testa e coda, si nota che dall'episodio 19 come regista accreditato abbiamo il nome di Hiroki Sato, uno dei produttori, sotto il quale c'è pero' il nome di Anno in katakana.

tsurumaki compare solo nei credits degli episodi 4, 6 e 12, come autore dello storyboard.

tutte queste cose sono forse indizi che portano a pensare che l'allontanamento di anno sia stato piu' che altro "formale". di fatto gli storyboard erano gia' stati tutti completati, per cui lo staff ha continuato a utilizzarli come se nulla fosse. quindi dall'episodio 19 non e' cambiato realmente nulla.

karekano e' tutto opera di anno. sarebbe stato strano che fosse diversamente, dato che in
Giappone la copertina dell'ultima vhs della serie non presenta in
copertina una illustrazione dell'anime ma una foto di Hideaki
Anno. idem per la copertina dell'ultimo laser disc.

Jacopo Mistè ha detto...

Ok, nell'angolo di Diebuster è guerra aperta, qui pace :D
Ti ringrazio per la preziosa info, vedo di aggiornare la scheda!

ron70 ha detto...

Scusa se porto un pò di guerra in quest'oasi ma raramente mi era capitato di dissociarmi in modo così totale da una recensione.Se dovessi convincere un detrattore degli anime a convertirsi comincierei sicuramente da questo:ogni sequenza una trovata grafica,un'invenzione,un lampo di genio.Ogni episodio è una miniera inesauribile di fantasia registica mai fine a sè stessa.Non un solo personaggio è stereotipato o convenzionale. Un settore come gli shojo mi è lontano intere galassie ma un genio come Anno è riusciuto a farmi adorare una banale storia di adolescenti e renderla l'anime più originale, forse, di tutti i tempi.Il fatto che sia rimasto incompleto non mi sembra un problema dato che raccontava la vita di alcuni ragazzi e difficilmente ci poteva stare una conclusione se non raccontare le loro vite fino alla morte!E comunque quello che ha detto fino al momento dell'interruzione mi sembra più che sufficente.Soprattutto gli episodi dal 4 al 15 non credo mi stancherò mai di rivederli.

Jacopo Mistè ha detto...

Figurati non c'è problema a far scoppiare guerre, basta che argomenti. ;)

Registro la tua critica in vista, forse, di un'eventuale modifica del voto, ma certo che tutte le finezze registiche di Anno ci sono solo fino a un certo punto. Poi, dall'arrivo di Tsurumaki alla regia, Karekano diventa, per usare le tue stesse parole, una "banale storie di adolescenti" filmata in modo anonimo, comprensiva di non finale.

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

> le finezze registiche di Anno ci
> sono solo fino a un certo punto.
> Poi, dall'arrivo di Tsurumaki
> alla regia

che praticamente e' stato solo nominale, dato che anno fu rimosso solo nominalmente, come ho argomentato nel post sopra, dati alla mano. karekano e' tutta farina del sacco di anno.

dal mio punto di vista, con l'episodio 18, Evoluzione (Shinka) si chiude un percorso. dal 19 l'idea di raccontare il tutto come una marcia di avvicinamento al festival della cultura con la suddivisione in giorni è stata davvero brillante, considerando che la serie si e' conclusa nel marzo 1999 e a quella data del manga erano usciti solo 7 volumi

per finire, in karekano cio' che si dice non e' importante tanto quanto il come lo si dice. non c'e' niente da capire ma solo da assistere. ed essendo una serie da vedere con gli occhi, sono regia, montaggio e fotografia le cose che narrano, più della storia stessa.

inoltre in quest'opera anno e' praticamente arrivano a negare i disegni. proprio lui, nato come animatore! in pratica ha percorso l'intera evoluzione dell'animazione fino quasi alla sua negazione. fare gli episodi 25 e 25 gli dev'essere davvero piaciuto.
(come il giovane tomino che scopriva che il tempo passa comunque e che la storia si narra comunque)

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