giovedì 21 ottobre 2010

Recensione: Captain Tsubasa - The Great European Showdown (Holly & Benji - La grande sfida europea)

CAPTAIN TSUBASA: THE GREAT EUROPEAN SHOWDOWN
Titolo originale: Captain Tsubasa - Europe Daikessen
Regia: Tatsuya Okamoto
Soggetto & sceneggiatura: Yoshiyuki Suga
Character Design: Nobuhiro Okaseko
Musiche: Hiromoto Tobisawa
Studio: Tsuchida Pro
Formato: mediometraggio cinematografico (durata 41 min. circa)
Anno di uscita: 1985


Scontato, che nel 1985 il gran successo di Captain Tsubasa (1983) avrebbe trovato ulteriore sbocco nei classici film celebrativi proiettati al Toei Manga Matsuri; meno, che per l'occasione Toei Animation, produttore della serie, non avrebbe dato alla Tsuchida Pro un budget adatto all'occasione, probabilmente pensando di ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Escono così, nell'arco di appena due anni, ben quattro special cinematografici sugli eroi calcistici di Yoichi Takahashi, tutti complessivamente piacevoli da vedere ma al contempo tecnicamente altalenanti, adagiati sul solito medio/low budget televisivo: destino immeritato per opere che, nonostante le misere aspirazioni artistiche, dovevano esaltare la popolarità del loro franchise! La prima di esse, The Great European Showdown, trasmessa nel luglio '85, è tra le migliori. Ambientata ipoteticamente dopo la fine del torneo nazionale delle scuole elementari (prima che Genzo Wakabayashi e Taro Misaki si rechino a vivere all'estero), racconta di come i migliori giocatori del torneo di Yomiuri Land trovino posto in una rappresentativa nazionale giovanile di calcio. Il team nipponico è quindi invitato a volare a Parigi, ad affrontare in un'amichevole la fortissima rappresentativa giovanile dell'Europa.

Nonostante il ridicolo, ilare presupposto di un match di calcio tra un team nazionale e uno continentale (?!), non si può rinfacciare all'opera di mancare di ritmo. Tolti gli elementi di contorno, giustamente relegati ai soli dieci minuti di presentazione (dove gli immancabili gaijin razzisti giurano agli immacolati eroi di sommergerli di gol), l'intero film si compone unicamente della spettacolare partita. Lo spettatore può godere così di trenta minuti di azione totale in cui non viene mai a mancare la filosofia tsubasiana: parate impossibili, azioni improbabili, rovesciamenti di posizione, gol che si susseguono da una parte e dall'altra, attaccanti e portieri che sono i veri protagonisti del match (e difensori, centrocampisti e CT che è come se non esistessero), buonismo a piene mani  e, ovviamente, i classici, esaltanti motivetti musicali di Hiromoto Tobisawa, che si permettono addirittura due insert song. I tratti più tipici e amati della serie sono rispettati a sufficienza per divertirsi spensieratamente nella pur breve visione dell'opera (40 minuti totali, neanche l'equivalente di due episodi televisivi). Peccato per le animazioni, non troppo dissimili da quelle della serie animata, così come per la qualità analoga raggiunta dal chara design, nuovamente di una semplicità tale da sembrare troppo infantile: sono queste le considerazioni da fare nel rimpiangere la destinazione televisiva della storia.


Tutto sommato, però, il titolo vale davvero la pena di vederlo per gli appassionati, addirittura più per alcune sue curiosità e retroscena che per altro. Proiettato dopo che la serie TV ha appena concluso il primo arco narrativo e il manga è in pieno svolgimento del secondo (il terzo torneo nazionale delle scuole medie), The Great European Showdown svela in anteprima i futuri rivali che la nazionale giapponese affronterà nelle fasi avanzate del fumetto: la prova, palese, o dell'apporto nello staff televisivo dell'autore originale Yoichi Takahashi, che fornisce nomi e indicazioni sulle nuove caratterizzazioni, o del fatto che lui stesso sarà così convinto da quei personaggi inventati in animazione da usarli poi nel suo manga. Quale che sia la verità, nel film trovano i natali El Cid Pierre, capitano della nazionale giovanile francese (anche se qui chiamato solo Pierre e dai capelli castani invece che biondi), il "kaiser tedesco" Karl Heinz Schneider, capitano della Germania Ovest, una versione embrionale del portiere tedesco Deuter Muller (il capellone Hefner) e anche un inedito, possente attaccante inglese, Steve. Quattro star che, da come sono inizialmente presentate, sembrerebbero essere temibili rivali, ma a cui la breve durata del film dà troppo poco spazio per mostrare le proprie capacità, con la conseguenza  che è il solo kaiser tedesco a risaltare, mentre gli altri vengono lasciati a fare da tapezzeria.

Con queste premesse, com'è ovvio, The Great European Showdown si configura come storia del tutto avulsa dalla continuity ufficiale, visto che, come poi si apprenderà dalla trasposizione animata del terzo arco narrativo del manga (New Captain Tsubasa, 1989), non c'è mai stato alcuno scontro tra le due rappresentative, così come non esistono Steve, Hefman e neanche la manager Rika Osawa (embrione di Azumi Hayakawa). Allo stesso modo, sono palesemente out of character i comportamenti che vengono assunti in questo film da alcuni dei giocatori giapponesi, come i fratelli Tachibana che fanno gioco individuale creando problemi alla squadra, o Ken Wakashimazu che accetta tranquillamente l' "onta" di fare da riserva al Super Great Goal Keeper Genzo Wakayabashi - discrepanze ancora accettabili in quest'occasione, ma che aumentano in quantità funesta già nel successivo film,  The Nippon Jr. Selection is in Danger!. È almeno curioso e divertente constatare che, in questo universo alternativo, il CT della nazionale nipponica (Tadashi Shiroyama, in un avanzamento di carriera clamoroso visto che il suo incarico precedente era di allenatore di una squadretta di calcio delle scuole elementari) designa giustamente come secondo portiere riserva il grassissimo e abile Taichi Nakanishi invece dello scarso Yuzo Morisaki, ques'ultimo (Yuzo) sempre preferito, nel manga, per sole ragioni estetiche. The Great European Showdown rimane alla fine un piacevole passatempo per i fan, che hanno modo di divertirsi guardando una partita inedita, spettacolare e, proprio perché creata non dall'autore originale ma da esterni, stravagante nei nuovi personaggi e in curiose situazioni che non si sono mai viste nella storia originale.

Mi piacerebbe consigliare l'acquisto del DVD Box Yamato Video che raccoglie tutti e quattro i film di Captain Tsubasa, ma purtroppo, come spesso accade, alla casa distributrice milanese non è sembrato doveroso inserire sottotitoli fedeli che rendessero giustizia ai dialoghi originali, stuprati dal consueto adattamento nostrano che ha cambiato il nome di luoghi, persone e tiri e, non contento, ha inventato frasi e battute di sana pianta (non mancano impossibili riferimenti alla vittoria del torneo parigino da parte del Giappone, peccato che nel periodo di ambientazione del film questo avvenimento debba ancora accadere).


Curiosità: visto il (probabile) buon successo di questa pellicola, giusto un mese dopo viene inventato nella serie televisiva un riempitivo (il segmento di episodi n.98-104) che, di fatto, si pone come remake del film, ripresentando da capo i suoi personaggi e ipotizzando stavolta, in modo più realistico, che Pierre, Schneider e Steve siano stati conosciuti in un torneo tradizionale tra nazionali e non in un match tra Giappone ed Europa. Nonostante questo rifacimento più sensato, lo staff Tsuchida Pro non rinuncerà comunque, coi successivi mediometraggi, a fornire svariati seguiti alla "prima versione".

Voto: 7 su 10

RIFERIMENTO
Captain Tsubasa (1983-1986; TV)

SEQUEL
Captain Tsubasa: The Nippon Jr. Selection is in Danger! (1985; film)
Captain Tsubasa: Dash for Tomorrow! (1986; film)
Captain Tsubasa: World Battle! Jr. World Cup! (1986; film)

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