venerdì 18 marzo 2011

Recensione: FLCL

FLCL
Titolo originale: Furi Kuri
Regia: Kazuya Tsurumaki
Soggetto: Kazuya Tsurumaki
Sceneggiatura: Yoji Enokido
Character Design: Yoshiyuki Sadamoto
Mechanical Design: Yoshiyuki Sadamoto, Yoshitsune Izuna
Musiche: Shinkichi Mitsumune, The Pillows
Studio: GAINAX, Production I.G
Formato: serie OVA di 6 episodi (durata ep. 30 min. circa)
Anni di uscita: 2000 - 2001
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Dynit


Timido e taciturno, il giovane Naota abita in una strana città, sovrastata da una gigantesco edificio a forma di ferro da stiro che rilascia impressionanti nubi di vapore. Abita con il padre, folle otaku, e passa tutto il tempo con Manimi, la ragazza di suo fratello, che compensa la lontananza del fidanzato, partito per l’America per giocare a baseball, provocandolo continuamente. Come se non bastasse, un giorno Naota viene investito da Haruto, una pazza scriteriata che guida una vespa e suona il basso. Lei tuttavia non lo soccorre, bensì torna indietro e lo colpisce in testa con il manico dello strumento musicale. Sulla fronte di Naota, contro ogni logica naturale, cresce un bernoccolo smisurato, tanto che, una sera, ne fuoriesce addirittura un robot, Canti…

Forse l’opera più rappresentativa, o quantomeno la più singolare, dello studio GAINAX, per ambizioni, mire, successo, FLCL (2000) incarna una filosofia demenziale totalmente priva di limiti. Ostico descrivere l’incontenibile squilibrio che sprigiona questa mini-serie di 6 episodi, e alquanto difficile anche solo approcciarsi a tanta pazzia. Viene infatti immediato accostare una certa demenzialità a qualcosa di paradossale, che garantisca facili risate, spensierate, magari anche stupide, di pancia (pensiamo per esempio, senza andare tanto lontano, ad Abenobashi - Il quartiere commerciale di magia, 2002). Ma con FLCL è necessaria una visione attenta e dettagliata, la follia narrativa e registica è talmente stralunata che senza un giusto approccio il rischio di disprezzare l’opera, svilendone lo spirito, è piuttosto alto. D’altro canto, il ricorso a un non-sense urlato e delirante è un aspetto delicato e pericoloso che potrebbe rivelarsi controproducente, se mal gestito o mal sopportato.

Ma FLCL non si fa alcun problema, butta nel calderone qualsiasi cosa, dalle citazioni più impensabili (persino un richiamo a South Park) alle trovate visive più impossibili (due lunghe sequenze sotto forma di manga, rappresentate però a velocità rapidissime tanto da far attorcigliare gli occhi), imbastisce una storia sci-fi/robotica che vede cospirazioni aliene per la conquista della Terra attraverso una stimolazione neurale che cancella il cervello per aprire varchi in dimensioni parallele (!!!), e sommerge il tutto con un umorismo spesso illogico, privo di fondamenta, ma non per questo meno divertente, così esagerato da rimanere storditi (sfido chiunque a trattenere un’espressione sbalordita quando il bernoccolo di Naota diventa grande come una moto e partorisce un robot di due metri).


La comicità non è sempre a fuoco, capita sovente di smarrirsi e chiedersi chi-abbia-fatto-cosa, e l’esasperazione caricaturale a volte annichilisce, obbligando a seguire interi passaggi immotivati, che paiono crearsi dal nulla. La trama principale affiora e si inabissa, splende e scompare, sembra prima componente fondamentale e poi soltanto un pretesto e viceversa, vive insomma di alti e bassi impossibili da attribuire a precise scelte narrative o buchi di sceneggiatura. E se presenta un’invidiabile, enorme mole di stuzzicanti elementi sci-fi, trovate geniali che lasciano di stucco e sviluppi assolutamente febbricitanti, ne tira poi assurdamente i fili senza perdere troppo tempo a dare spiegazioni adeguate privilegiando, sempre, la componente comica e fracassona e spesso insensata (esemplare l’episodio in cui Naota sconfigge un potente nemico colpendolo con un basso quando avrebbe potuto usare qualsiasi tipo di arma). Complicato quindi poterne parlare francamente: si tratta di strategie narrative e demenziali che, più di qualsiasi altro anime, vanno provate in prima persona. Potranno piacere o meno, ma di certo non lasciano indifferenti.

Due sono però le caratteristiche che rendono FLCL un’opera di cui si consiglia caldamente la visione: i personaggi e la colonna sonora. I primi vengono infatti tratteggiati in maniera strabiliante, e pur non scostandosi molto dalle classiche psicologie del genere (il ragazzetto un po’ timido a cui succede di tutto e la pazza urlatrice, giusto per citare i due principali), nella loro contestuale assurdità sono talmente veri e profondi da provare, sin da subito, un grande affetto verso di loro (su tutti, Manimi e il suo anomalo attaccamento a Naota). La colonna sonora, invece, interamente costituita da trascinanti brani rock scritti ed eseguiti dai The Pillows, funge da magnifico, magnifico amalgama, incollandosi, ora malinconica e triste, ora agguerrita e roboante, alle disavventure di Naota e compari. Splendido infine il comparto tecnico, con il caratteristico e colorato chara di Sadamoto, impreziosito dal furbo, visionario tocco erotico di Kazuya Tsurumaki alla regia (qui al suo primo vero esordio da "titolare", dopo Le situazioni di Lui e Lei, 1998), che vive attraverso sfavillanti animazioni.


Squinternato e incoerente, eppure esilarante e intelligente, FLCL è una scheggia anomala dell’animazione nipponica, un’opera che potreste lodare, schifare o che potrebbe semplicemente lasciarvi perplessi. Mai è stato così arduo dare un giudizio, il voto là sotto è puramente indicativo, l’unico equilibrio possibile tra i mille pregi, o difetti, o entrambe le cose di questa schizofrenia visiva.

Voto: 6 su 10

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Inquadrare FLCL mi è sempre stato difficile, molto difficile; e ancora più arduo sarebbe cercare di dare un ordine alla follia dinamitarda del dannato TUTTO che ti spara in testa. Si, perchè FLCL te le manda dritto nel cervello senza bussare. Uno sta là a chiedersi perchè e in un attimo ti violenta e ti scarica in 6 episodi: in una parola... Beh a dire il vero ci stanno un pò tutte, comprese buona parte di quelle che inventerete nelle vostre vuote e miserabili vite.
Un saluto al recensore e BUONA VISIONE...

IL CARCIOFO ROSSO

Simone Corà ha detto...

Inquadrare FLCL penso sia semplicemente impossibile. :)

Maurizio ha detto...

Appena visto con tante (troppe???) aspettative positive (me lo hanno prestato e decantato)....da dove comincio? Innanzitutto sono solo 6 ep ma ho fatto una fatica ha vederli tutti che mi sembravano 60, una storia comica e di non/sense che non mi ha fatto nemmeno sorridere (neanche una volta) e una trama che è solo un pretesto per far sfoggio però di una elevata animazione e una sublime colonna sonora. Per me come prodotto finale abbastanza scadente ma la
“confezione“ è fantastica

Anonimo ha detto...

sono l'anonimo-senza-nick

noto come nessuno abbia colto forse il cuore dell'opera. ossia il disprezzo dei bambini per gli adulti (e il loro mondo) e il modo in cui questi ultimi sfruttino la giovinezza dei primi per i propri comodi.

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