mercoledì 4 maggio 2011

Recensione: Ghost in the Shell - Stand Alone Complex

GHOST IN THE SHELL: STAND ALONE COMPLEX
Titolo originale: Kōkaku Kidotai - Stand Alone Complex
Regia: Kenji Kamiyama
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Masamune Shirow)
Sceneggiatura: Kenji Kamiyama
Character Design: Makoto Shimomura
Mechanical Design: Kenji Teraoka, Shinobu Tsuneki
Musiche: Yoko Kanno
Studio: Production I.G
Formato: serie televisiva di 26 episodi (durata ep. 24 min. circa)
Anni di trasmissione: 2002 - 2003
Disponibilità: edizione italiana in dvd & blu-ray a cura di Dynit

 

Nel ventunesimo secolo la tecnologia raggiunge ormai livelli incredibili: comprare corpi meccanici per vivere a lungo è quasi la prassi per ogni essere umano, e con questi innesti chiunque può viaggiare nella grande rete informatica attraverso cyber-cervelli o comunicare telepaticamente attraverso la propria anima (o Ghost.) In questo futuro avanzatissimo assistiamo alle vicende della Sezione 9, corpo di polizia adibito a crimini informatici guidato dalla grintosa Motoko Kusanagi e dal riflessivo commissario Aramaki. Questa volta i nostri devono indagare sulla morte di un collega, assegnato al vecchio caso del terrorista/hacker chiamato L'Uomo che ride...

Impossibile liquidare in poche parole un anime complesso e intrigante come Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, da più di qualcuno definito come una delle più intriganti, se non la definitiva incursione a memoria d'uomo nel cyberpunk di matrice nipponica. Lo spunto di partenza, ovviamente, lo fornisce sempre quel manga di Masamune Shirow già noto per il famosissimo adattamento filmico di Mamoru Oshii, ma questa volta, tolto l'utilizzo dei protagonisti, delle ambientazioni e della lieve supervisione di fondo dell'autore nel soggetto, niente deriva dal fumetto. Quella di Stand Alone Complex è un'ambiziosa storia scritta quasi da zero da Kenji Kamiyama, il ragazzo d'oro di Production I.G, che con il suo lavoro scolpisce una volta per tutte, finalmente, il suo nome nell'empireo dei migliori sceneggiatori moderni dell'animazione. La complessità narrativa dell'opera è proporzionale solo all'esaltazione data dalla meticolosità della sua sceneggiatura.

Non abbandonando per un solo istante i temi prediletti da Shirow (riflessioni sui pro e contro di abbandonare il corpo umano per diventare cyborg, la straordinaria evoluzione della tecnologia in ogni aspetto sociale, uno scenario geo-politico di prim'ordine) Kamiyama scrive e dirige un thriller granitico dalle mille sfacettature. La storia di un hacker potentissimo in grado di ridicolizzare le forze dell'ordine, di intrighi da parte di multinazionali farmaceutiche e di ministeri politici in combutta con loro, ma anche la summa di più sottotrame, come il raggiungimento di un ego da parte dell'AI degli adorabili Tachikoma (veicoli dalle sembianze aracnidi che lavorano nella Sezione 9), il rapporto in evoluzione tra Motoko e il fedele Batou, le avventure e le investigazioni solitarie del loro collega Togusa. Ma sopratutto, in Stand Alone Complex colpisce la fantasia sfrenata del regista nello sfruttare l'ipertecnologico futuro di Ghost in the Shell per inventarsi ogni nuovo scenario narrativo, nel maggiore dei casi a fornire spunto per nuove riflessioni sull'affascinante filosofia della Nuova Carne, tra cervelli elettronici interscambiabili tra individui, Ghost in grado di venire duplicati assurgendo così a mero software, la paura che memoria e sensi di una persona possano essere semplici manipolazioni di un hacker... In Stand Alone Complex Kamiyama realizza uno dei suoi capolavori, una serie televisiva piacevolmente complessa e intricata (anche solo nell'accettare le dinamiche del mondo super-avanzato) e dalle varie stratificazioni, intelligente nello snocciolare vari spunti di riflessione su quanto possa essere morale o meno, in un lontano futuro, allungare o meno la vita sostituendo il proprio corpo con uno elettronico, al costo di rinunciare ad esserne il solo e unico padrone.


Stand Alone Complex, comunque, non è solo l'Uomo che ride. Rappresenta un continuo frammentarsi tra questo caso (i 12 cosidetti episodi Complex) e le diverse indagini o avventure della Sezione 9 alle prese quotidiane con delinquenza e criminalità (i 14 Stand-Alone). Ventisei episodi splendidamente scritti, confezionati dall'ormai risaputa eccellenza Production I.G nell'utilizzo di animazioni di straordinario livello e una CG che si sposa perfettamente con i disegni, degno coronamento di un faronico budget di 30 milioni di yen a puntata. Senza contare un cast che, pur già conosciuto nei vari manga e i film di Oshii (la sexy e grintosa Motoko Kusanagi, il brillante commissario Aramaki, il carismatico ma incompreso Togusa - qui in un'alternativa versione cyborg, mentre canonicamente è l'unico membro del team a possedere ancora un corpo umano -, lo scherzoso e atletico Batou), è maggiormente approfondito e stupisce per simpatia e caratterizzazione, resi da credibili dialoghi degni di persone che lavorano fianco a fianco tutti i giorni. Da menzionare anche la cura registica nelle scene d'azione: frenetiche e virtuose, per merito di verosimili effetti sonori (spari, esplosioni, distruzioni) e del realismo estremo delle movenze dei corpi in azione emanano grande fisicità e realismo, al punto tale da tenere avvinghiati alla visione grazie alla loro spettacolarità.

Impossibile poi non citare il grande accompagnamento sonoro, giostrato sulle memorabili tracce musicali di una ritrovata Yoko Kanno che scimmiotta, e divinamente, Harry Gregson-Williams, con questo sound in perenne alternarsi tra sinfonico ed elettronico che ben si adatta a rendere le atmosfere di intrighi politici e cospirazioni, prestando anche la propria musica all'evocativa opening Inner Universe, capolavoro di tensione e misticismo degno dei suoi migliori lavori (peccato però per la curiosamente scarsa CG utilizzata proprio nelle immagini). Il contributo della compositrice è di primissimo piano alla riuscita della cupezza di Stand Alone Complex, su cui è davvero difficile trovare punti deboli in generale: cast caratterizzato e carismatico, storia di primissimo piano, musiche eccellenti, confezione da favola... Cosa si può chiedere di più? Consigliatissimo sia a chi ha apprezzato le incarnazioni di Oshii che agli spettatori occasionali, Stand Alone Complex è una gemma che brilla inaspettata in mezzo alla marmaglia di produzioni mediocri basate sulle opere di Shirow, rapprestando sicuramente, insieme alla sua seconda stagione, il miglior Ghost in the Shell animato, anche per la bravura di scrivere un soggetto inedito di grandissima qualità. Visione sicuramente ostica e complicata, ma avvincente e piena di ricompense per chi riuscirà a seguire il tutto con attenzione. Se non si è capito, must see meritevole di riscoperta e acquisto, anche perché l'edizione in dvd a cura di Dynit è ottima, con adattamento perfetto e un signor doppiaggio.


Due anni dopo esce The Laughing Man, OVA che riassume l'intero caso dell'Uomo che ride dall'alto di un elevato minutaggio di ben 140 minuti. Se i punti chiavi dell'investigazione sono ben rispettati, spariscono invece del tutto le fasi di intermezzo, così come i momenti leggeri che servivano originariamente a far "tirare il fiato". Il risultato è un lavoro che definire pesante è un eufemismo, talmente denso e corposo che seguirlo per la sua intera durata è solo causa di mal di testa, senza contare i personaggi che sono semplici bambolotti privi dell'approfondimento televisivo. In questo caso di gran lunga meglio l'originale.

Voto: 8,5 su 10

SEQUEL
Ghost in the Shell Stand Alone Complex: The Laughing Man (2005; ova)
Ghost in the Shell S.A.C. 2nd GIG (2004-2005; tv)
Ghost in the Shell S.A.C. 2nd GIG: Individual Eleven (2006; ova)
Ghost in the Shell Stand Alone Complex: Solid State Society (2006; special tv)

10 commenti:

www.animefan.it ha detto...

E dagli 10 dai!

Jacopo Mistè ha detto...

Il 9 semmai alla seconda stagione :)

El Barto ha detto...

È senza dubbio una di quelle serie che andrebbe presa a modello dagli sceneggiatori di tutto il mondo (non solo nel campo dell'animazione) quando viene richiesto da una produzione ad altissimo budget (all'epoca risultò, se non erro, l'anime televisivo più costoso mai prodotto) l'adattamento di un Grande Classico™ :) E per quanto le tre incarnazioni di GitS siano molto differenti, devo dire che quella di Kamiyama è la mia preferita, proprio perchè come avete detto voi è quella a più ampio respiro.

Va detto che però questa prima stagione a mio avviso non è perfetta, i primi episodi sono molto deboli, a tal punto che mi fecero quasi temere il peggio, e la risoluzione della faccenda dell'Uomo che Ride (trall'altro, un ulteriore plauso va fatto a Kamiyama per aver tirato fuori qualcosa di valido da quella sòla enorme che è Catcher in the Rye XD) è raccontata nel peggiore dei modi possibili. E ora che ci penso, ci sarebbe anche il nono episodio, uno dei più particolari, quello ambientato in una chat anonima, che ho come l'impressione che a rivederlo oggi, con tutte le evoluzioni che ci sono state nel frattempo, lo troverei invecchiato malissimo, ma di questo non si può certo dar colpa allo staff.

@Jacopo: quotone, il 9 la seconda stagione se lo merita alla stragrande! :)

E i Tachikoma sono la cosa più kawaiiii mai vista in un anime! ^__^

PS: Non conoscevo Harry Gregson-Williams, ma sopratutto non credevo che la compositrice fosse parente di Hideaki & Moyoco :D (scusate, non ho potuto desistere)

PPS: Perdonate l'invadenza, posso dire che oltre alla buova impaginazione della tab superiore, non mi piace neanche come è stato scelto di inserire l'anteprima delle recensioni? Magari nell'antreprima potreste far comparire le prime righe della trama, o ancora meglio, della recensione ? ;)

Jacopo Mistè ha detto...

Harry Gregson-Williams è il compositore di Metal Gear Solid 2 e di un gran numero di film hollywoodiani sullo stesso tema, se ti senti qualcosa di lui riconosci immediatamente le sue influenze in Gits SAC (solo prima serie, già la seconda per sonorità è completamente diversa) :)

Cos'è che non ti piace della nuova impaginazione? :( Ok, ho schiaffato tutti i nomi celebri e gli studios in sole due pagine, ma era l'unico modo per farci stare dentro anche il post sui link (eliminati dalla home per velocizzare la navigazione) senza spaginare il layout... Tengo troppo alla forma e all'ordine XD

Riguardo all'anteprima delle recensioni, sarò sincero, è stata una trovata per aumentare il numero di click dei visitatori in questo periodo di magra XD (e la cosa ha funzionato, quindi non penso torneremo a com'era prima). Capisco e condivido invece le tue perplessità sul fatto che esteticamente queste anteprime sono bruttine, e anche noi vorremmo che si potessero almeno visualizzare le prime righe di ogni recensione, però nisba :( O meglio, già non siamo delle gran cime con template, HTML etc, se a questo aggiungiamo che probabilmente non si può comunque fare ciò che dici perchè questa funzionalità era nata per wordpress e non è totalmente compatibile con blogspot... :( Se si può fare qualcosa accettiamo volentieri qualsiasi forma di aiuto ;_;

El Barto ha detto...

E allora passate a Wordpress XD

No, mi dispiace, non saprei proprio come esservi d'aiuto in maniera concreta, al massimo ho qualche suggerimento per il layout, del tipo, non so, riservare una delle due attuali cartelle "nomi celebri" solo ai peronaggi famosi (inserendoci poi magari la divisone prima per ruoli e poi alfabetica) e l'altra agli studi d'animazione, altro non saprei che dire, perdonate l'immensa niubbaggine ;_;

Comunque non credo che s'era capito, ma c'era un piccolo slato nella recensione: Yoko Anno (si, lo so, sembro un professorino).

Jacopo Mistè ha detto...

Figurati, fai benissimo a segnalare i refusi, è la testa di un altro quella che rotolerà, di un certo editor che vive a Nanto.

Raccolgo i tuoi suggerimenti sul layout, non garantisco niente ma vedo in questi giorni se è possibile fare qualcosa senza spaginare :)

Piuttosto abbi pazienza per Skull Man, Rahxephon e Utena, sicuramente li vedrò e sono pure nella mia lista in attesa su MAL, ma il tempo è quello che è, se qualcuno mi pagasse li vedrei tutti anche nell'arco di un giorno XD

Attendo futuri commenti, settimana prox, sui successivi capitoli di Gits SAC. Il secondo mi sembra di aver capito che la pensi come me, sarei curioso di sapere invece se sono l'unico che ha fatto fatica a rimanere sveglio con Solid State Society (quello però tra due settimane, perchè ho recensito pure i due film XD).

El Barto ha detto...

Ovviamente sulla roba ancora da vedere scherzavo eh, prenditi pure tutto il tempo che voui :D

Solid State Society ancora non l'ho visto, sapevo che era in generale considerato inferiore a entrambe le serie, ma addirittura soporifero... °_°

No, dai pure gli OAV riassuntivi te sei sparato XD Fammi indovinare: te li sei visti solo per pura voglia di completezza, vè? XD

Jacopo Mistè ha detto...

No no, anzi XD
Le due serie di Gits SAC me le ero viste ancora due anni fa circa: mi erano piaciute molto, ma all'epoca ancora non scrivevo rece e, arrivati ad oggi, ricordavo troppo poco per poterle analizzare. È stato uno dei rarissimi casi in cui ho benedetto i recap movie, guardandomeli entrambi nell'arco di due settimane e sfruttandoli per recensire le serie tv (integrando con riassunti degli episodi singoli rimediati in giro nella rete)! Poi, visto che c'ero, ho anche analizzato i due oav :)
Durano entrambi circa 3 ore, è stato terribile XDD vabbè, se vorrai discuterne attendi venerdì prossimo XD

Solid State Society ha un ottimo soggetto, ma meritava di essere sviluppato in una serie tv, non in un film di due ore talmente corposo da risultare pesantissimo, per certi versi autopunitivo >_>

Simone Corà ha detto...

Ma il Mistè è un caso clinico, certi film riassuntivi li ha visti solo lui. XD

Io ho visto solo questa prima serie, e dovrei recuperare la seconda prossimamente: mi è piaciuto molto l'intreccio forte e complesso legato all'uomo che ride, ma ho trovato un po' sfocati i vari episodi autoconclusivi, non sempre brillanti.

Sul blog, eh, stiamo un po' sperimentando varie soluzioni vediamo se riusciamo a cavarne fuori qualcosa di buono... :)

Jacopo Mistè ha detto...

Sul "certi film riassuntivi li ha visti solo lui" sono fiero (?) di concordare dicendo che, oltre ai quelli di Dougram e Pailsen Files, proprio in questi giorni ho finalmente completato i due di Turn A Gundam (argh).

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