lunedì 9 luglio 2012

Recensione: Cyber City Oedo 808

CYBER CITY OEDO 808
Titolo originale: Cyber City Oedo 808
Regia: Yoshiaki Kawajiri
Soggetto: Juzo Kusa
Sceneggiatura: Akinori Endo
Character Design: Yoshiaki Kawajiri, Hirozo Hanasaki, Masami Kozune
Mechanical Design: Ken Koike
Musiche: Kazz Toyama
Studio: Mad House
Formato: serie OVA di 3 episodi (durata ep.40 min. circa)
Anno di uscita: 2000
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Dynit


Sengoku, Gogol e Benten sono tre delinquenti abilissimi nel corpo a corpo e con ottime capacità di hacking, condannati, in un lontano futuro, a oltre 300 anni di carcere. Presto è però data loro una speranza: quella ridurre la pena entrando a far parte del Corpo di Polizia Cibernetico che vigila nella megalopoli di Oedo....

Eroi sopra le righe, alto livello di violenza, azione, design stiloso delle scenografie, storie insipide: è difficile scovare in Cyber City Oedo 808 elementi di novità rispetto alle precedenti opere di Yoshiaki Kawajiri, qui a replicare per l'ennesima volta gli ingredienti base delle sue storie che iniziano seriamente a mostrare la corda. Ultima storiaccia, fortunatamente, prima di Ninja Scroll, Cyber City è la banale storia action che ci si aspetta: tre episodi, ciascuno dedicato a un protagonista in particolare, dove l'ambaradan si riconduce a consueti stereotipi del thriller futuristico (tra immancabili macchinazioni politiche, esperimenti militari e criminosi delitti da parte di allegri privati), trash kawajiriano (non manca neppure un vampiro tra i villain!) e generico scenario sci-fi con qualche contaminazione cyberpunk. Pochissimo per interessare anche il più sfegatato fan della fantascienza, col risultato, prevedibile anche solo guardando l'orribile locandina, che i tre OVA scorrono via nella noia senza aggiungere nulla al genere. Se narrativamente, quindi, il "solito" Kawajiri da serie C, comprensivo di dialoghi pessimi, come prevedibile l'opera trova interesse ancora una volta nella realizzazione estetica.

Se fortunatamente i protagonisti tamarri riescono già da soli, grazie al loro carismatico chara design e alla caratterizzazione psicopatica, a svegliare dal torpore (banalissimo il punk/hacker Gogol, ma lo scazzato Sengoku e sopratutto l'androgino e inquietante Benten hanno un loro senso), sono sopratutto gli immancabili, affascinanti fondali bluastri a donare quel tocco autoriale che inganna lo spettatore dietro falso compiacimento visivo. Le scene d'azione, d'altro canto, sono realizzate così bene, con grande senso di spettacolarità, violenza e lirismo (il duello tra Benten e la sua vecchia "collega" nell'ultimo episodio) da tenere incollati alla visione. È abbastanza noioso continuare, recensione dopo recensione, a "salvare" le opere di Kawajiri per le sole virtù registiche e grafiche su cui ha fondato il suo nome, eppure sarà sempre da fare così: talentuoso regista di immondizia, è una di quelle personalità che, come Masami Obari e altri, hanno un senso anche se dietro la realizzazione di opere pessime o dimenticabili. Fortuna che Ninja Scroll, il suo masterpiece, pur riproponendo le solite cose avrà dalla sua quella personalità mancante in quasi tutti i lavori precedenti.

 
Nota: l'edizione in dvd di Dynit presenta come musiche e doppiaggio il riversamento di quelle delle vecchie VHS Polygram, basate sull'adattamento americano e infarcite di volgarità tanto per far figo e di una OST hard rock. Per questo è indispensabile, per godersi l'opera, la combo audio giapponese e sottotitoli.

Voto: 5,5 su 10

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