lunedì 12 novembre 2012

Recensione: Lamù - Beautiful Dreamer

LAMU': BEAUTIFUL DREAMER
Titolo originale: Urusei Yatsura 2 - Beautiful Dreamer
Regia: Mamoru Oshii
Soggetto & sceneggiatura: Mamoru Oshii
Character Design: Akemi Takada
Musiche: Masaru Hoshi
Studio: Studio Pierrot
Formato: lungometraggio cinematografico (durata 95 min. circa)
Anno di uscita: 1984
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video


Qualcosa di misterioso sta iniziando ad accadere al liceo Tomobiki: senza alcuna spiegazione, la giornata della vigilia del festival studentesco inizia a ripetersi ciclicamente, all'infinito, accadono tutti i giorni sempre gli stessi avvenimenti. Grazie alle capacità spirituali di Sakura, presto Ataru, Lamù e amici iniziano a rendersene conto, ma le cose non cambiano: anzi, tutto degenera, e di punto in bianco il gruppo si ritrova, esso soltanto, prigioniero in una realtà alternativa del loro quartiere, completamente disabitata e isolata dal tempo e dallo spazio. Come faranno a tornare alla loro realtà?

Se il buongiorno si vede dal mattino, non c'è proprio da stupirsi se, dopo un film tanto bello e spiazzante come Beautiful Dreamer, il regista Mamoru Oshii lascia la saga animata di Lamù la ragazza dello spazio (1981) per incamminarsi su quel sentiero sperimentale e d'autore che gli porterà maggiormente fama e onore, scolpendo il suo nome nella Storia dell'animazione anche per ciò che riguarda critica e pubblico occidentali. Beautiful Dreamer non è solo il commiato di Oshii alla lunga serie che lo ha lanciato come regista titolare, ma è anche tassello imprescindibile per inquadrare la sua crescita artistica, quel capolavoro fondamentale da cui si origina la sua stessa poetica, tanto che non è difficile riuscire a vedere un po' tutti i suoi lavori successivi, o quasi, come una eterna  riproposizione dei temi di questo film in vesti diverse. Oshii è tra i pochissimi registi del suo tempo, forse l'unico, interessato a sfruttare il mezzo animato per esprimere riflessioni sociali e filosofiche, metafore, simbolismi (quindici anni prima de La rivoluzione di Utena) e avveniristiche soluzioni di regia che per la prima volta forniscono un'estetica d'autore all'animazione dagli occhi a mandorla. Il suo è uno sperimentalismo che evidenzia, come se servissero prove, le eterne difficoltà nel conciliare le aspirazioni artistiche con il mondo del marketing.

Se il primo film di Lamù, Only You (1983), comunque ottimo, significa per l'autore un progetto poco originale, dovuto più ai produttori che a se stesso (e da loro influenzato anche nella sceneggiatura), Beautiful Dreamer, da lui scritto interamente senza interferenze1, mostra al pubblico un modo di concepire non solo l'animazione, non solo la narrazione, ma addirittura anche l'estetica visiva come lontanissime da quanto diretto in precedenza, rivelando un talento che mai si era potuto esprimere liberamente fino a quel momento. Beautiful Dreamer è un anticipo di quella che sarà la famosa abitudine di Oshiii di sfruttare personaggi di brand di successo per raccontare vicende seriose e sperimentali che interessano in primis a sé, stravolgendo completamente lo spirito originale del franchise (è il caso di Lamù, ma anche di File 538, di Patlabor, di Ghost in the Shell) e portando la critica ad adorarlo e i fan delle opere originali - a ragione - a odiarlo. Nel caso di quest'opera magnifica, tutto ciò che rappresenta Lamù, la sua spensieratezza, comicità e freschezza, è quasi dissacrato. Nonostante il doveroso successo di critica e pubblico2 rimediati dalla pellicola, infatti, non saranno pochi gli appassionati della saga che andranno al cinema a vedersi il film e ne usciranno furibondi, subissando il produttore Kitty Film di lettere di protesta3 e addirittura minacciando di morte il regista4. Lo stress di avere a che fare con questi fan, le richieste della produzione di tornare su binari più "ortodossi" e la ferma condanna della pellicola da parte dell'autrice originale Rumiko Takahashi, che ha sentito il bisogno di prendere le distanze dalla storia dicendo che non aveva nulla a che fare con lei5 (nel DVD giapponese del film Oshii rincarerà la dose, dicendo che lei il suo lavoro lo ha addirittura odiato6) porteranno quindi alla rottura del sodalizio animato tra Kitty Films e Oshii, che abbandona dunque la serie televisiva venendo rimpiazzato da Kazuo Yamazaki a partire dall'episodio 107.


La nota favola giapponese di Urashima Taro e l'assunto, citato nella prima mezz'ora di film, che le nozioni di tempo e spazio siano prodotti della coscienza umana, rappresentano le chiavi per decifrare una storia onirica che è tutto fuorché celebrativa del brand Lamù. Una vicenda in cui la vena comica della saga passa in secondo piano (ridotta  a qualche sparuta gag) e il gruppo di personaggi è ristretto al minimo indispensabile (niente cast megalitico e celebrativo come in Only You) per favorire l'indagine sui misteri principali: cos'è e dove si trova il mondo in cui sono finiti gli eroi? Come faranno a tornare a casa? Vivono in una Tokyo alternativa in cui esistono solo loro, ma dove i bisogni primari per mangiare e dormire sono comunque soddisfatti perché i supermercati sono perennemente riforniti da non si sa chi. Un piccolo paradiso autarchico insomma, dove possono divertirsi per sempre senza alcuna responsabilità. Quella di Beautiful Dreamer è sì una storia dalle tinte fantastiche, ma è soprattutto un'allegoria di gran classe, dove l'interesse della visione risiede nel cercare le risposte ai quesiti e nel bearsi di sequenze registiche di gran classe, all'occorrenza anche visionarie e di puro nonsense, in linea con l'assurdità della situazione - l'esplorazione notturna del liceo Tomobiki, scuola che si tramuta in corridoi infiniti che formano una struttura geometrica impossibile che mette a soqquadro le leggi della fisica. Soprattutto, e questo è il vero punto di forza di Beautiful Dreamer (ma anche dei passati apporti registici di Oshii a Lamù), il film si configura come splendido, memorabile inno all'adolescenza e al suo spirito gioioso.

La spiegazione finale del mistero, razionale, è perfettamente coerente coi propositi della trama (configurandosi come una geniale rielaborazione dei personaggi, delle situazioni e del soggetto degli episodi televisivi n.21, 54 e 78, specialmente dell'ultimo), ma a suo modo, vista la raffinatezza della storia, rischia addirittura di diventare trascurabile e nociva visto che spiega l'ovvio, un monsieur Lapalisse che sarebbe stato più elegante evitare visto che agli stessi esiti si giunge, in modo più elegante e intellettuale, mediante lettura interpretativa. Beautiful Dreamer è il sogno di un'adolescenza senza termine, del mantenimento a tempo indeterminato di un microcosmo di amici, rapporti sociali e abitudini che non dovrebbero cambiare o invecchiare mai. Il fattore tempo, citato in apertura, può essere un fattore discriminante, che porta all'invecchiamento e al cambio di vita; ma anche una semplice convinzione sociale, perché nei limiti del possibile si può cercare di mantenere lo spirito indomito della giovinezza. A Oshii non importa fornire risposte, quanto stimolare riflessioni, senza comunque togliersi lo sfizio di criticare gli otaku ossessivamente presi dagli anime che, come i personaggi della storia, sono così attaccati al loro hobby da volersi illudere che il tempo si sia fermato per loro7. Su questa linea di demarcazione tra la realtà e la percezione di essa, inquadrata sia nell'ottica di sogno/realtà (piano materiale della storia) e reale/fittizio scorrere del tempo (piano interpretativo), il regista imbastisce il tratto fondamentale della sua poetica cinematografica. Dietro la simpatia dei personaggi e la dimensione fantastica della trama ne esce una ghiottoneria intellettuale insomma, e il film riesce anche a essere, nell'ottica dei prodotti animati dedicati a Lamù, il più romantico fra tutti nell'approfondire il rapporto tra i due protagonisti - per le ovvie implicazioni del fatto che il sogno è rappresentazione simbolica degli impulsi dell'inconscio. Il lascito di Oshii al franchise sarà anche egocentrico e per nulla rispettoso delle atmosfere e del mood tipici della saga, ma con una qualità simile gli si perdona facilmente tutto.


Un nuovo, ennesimo doppiaggio italiano mediocre per il quale ancora una volta sono scelte le peggiori voci possibili per i personaggi (terribile Paolo Torrisi su Ataru), accompagnato dalle pronunce sbagliate dei nomi, simboleggia una versione italiana migliorabile, ma che comunque nulla toglie alla bellezza di un lungometraggio cult che sicuramente, a ragione, ha scontentato migliaia di fan di Lamù, ma d'altro canto è una di quelle visioni davvero imprescindibili dell'animazione nipponica, quei dieci titoli che chiunque dovrebbe vedere per  farsi un'idea del grado di maturità raggiunto da questo mondo, ben prima dei kolossal Ghibli o delle produzioni dei Novanta di gente come Hideaki Anno e Kunihiko Ikuhara.

Voto: 9 su 10

PREQUEL
Lamù: Only You (1983; film)

SEQUEL
Lamù: Remember My Love (1985; film)
Lamù Special: Il Tea Party di Ryoko (1985; special TV)
Lamù: Lamù the Forever (1986; film)
Lamù Special: Memorial Album (1986; special TV)
Lamù Special: Cosa accadrà nel futuro di Lamù? (1987; special TV)
Lamù OVA: Gelati arrabbiati (1988; OVA)
Lamù OVA: Fidanzati sulla spiaggia (1988; OVA)
Lamù OVA: La guardia elettrica (1989; OVA)
Lamù OVA: Ululo alla luna (1989; OVA)
Lamù OVA: La capra e il formaggio (1989; OVA)
Lamù OVA: Prendimi il cuore (1989; OVA)
Lamù OVA: Il terrore degli occhioni (1991; OVA)
Lamù OVA: Appuntamento con un fantasma (1991; OVA)
Lamù: Sei sempre il mio tesoruccio (1991; film)
It's a Rumic World: The Obstacle Course Swim Meet (2008; film)
Lamù: Boy Meets Girl (1988; film)


FONTI
1 Davide Tarò, "Mamoru Oshii: Le affinità sotto il guscio", Morpheo, 2006, pag. 15
2 Guido Tavassi, "Storia dell'animazione giapponese", Tunuè, 2012, pag. 169
3 Brian Ruh, "Stray Dog of Anime: The Films of Mamoru Oshii, Palgrave Macmillan, 2004, pag. 44
4 Vedere punto 3, a pag. 38
5 Consulenza di Garion-Oh (Cristian Giorgi, traduttore GP Publishing/J-Pop/Magic Press e articolista Dynit)
6 Come sopra
7 Francesco Prandoni, "Anime al cinema", Yamato Video, 1999, pag. 103-104

23 commenti:

Maurizio ha detto...

non so quante volte l'abbia rivisto ed effettivamente l'unica pecca che tutte le volte mi fa storcere il naso è la scelta delle voci, come già scritto nella recensione da avere in ogni collezione che si rispetti

emilio ha detto...

Sei troppo comprensivo con i fan. Secondo se davvero questo film è stato accolto male è solo la prova che a volte i fan sanno essere dei perfetti rompiscatole. Il film è scritto e diretto in modo delizioso. Ha degli spunti d'autore ma è anche fruibilissimo e non direi che tradisca la serie, almeno per come la ricordo io. Diciamo che io NON ho visto tutti gli episodi: duecentoventi episodi sono una tortura che solo gli autori del blog possono sopportare stoicamente. L'anno scorso però l'ho intercettata su una TV del digitale terrestre (ora sparita) e ho visto una buona manciata di episodi sparsi. Non c'è dubbio che l'episodio medio fosse molto lontano dal film, diciamo nello stile poi replicato da Ranma 1/2. Ma c'erano degli episodi sperimentali (dovuti a Oshi?) che erano molto vicini. Ne ricordo uno sulla madre di Ataru che si ritrova in una allucinazione ciclica che comporta decenni di assenza, la Terza Guerra Mondiale e non so che altro. Con momenti genuinamente psichedelici.

Jacopo Mistè ha detto...

Sono comprensivo con i fan perché capisco bene il loro punto di vista. Oshii lo amo per quasi tutto quello che ho fatto, ma ad esempio non gli ho mai perdonato il modo in cui ha snaturato diversi franchise sviluppati da altri, ad esempio Patlabor con quel secondo film tanto bello quanto assolutamente inconciliabile, a livello di atmosfere, con lo spirito scanzonato della saga.
E Beautiful Dreamer ha ben pochi punti in comune con la serie tv per lo stesso motivo: i personaggi sono quelli, qualche gag c'è, ma non ha minimamente quella freschezza e genuinità della serie tv. Perciò sì, lo apprezzo molto per i suoi meriti artistici, ma riconosco che è stato anche ^giustamente^ detestato all'epoca.

Jacopo Mistè ha detto...

Comunque sarò sincero: la serie tv di Lamù è stata L'UNICA, tra tutte quelle che ho visto, che non ho guardato per intero. Sarei morto. Ho visto i primi 80 episodi e poi, con l'aiuto di un sito esterno (www.furinkan.com), tutti quelli considerati "migliori" dopo. Prima e unica volta che faccio così, ma non mi sento la coscienza sporca!

stefano ha detto...

per me un 8
è piaciuto molto anche a me, diciamo che è proprio la presenza di una storia a renderelo quasi meno interessante. fosse stato l'"incubo" che prometteva di essere dalla prima mezz'ora sarebbe stato da 10.
applausi per un paio di sequenze oniriche dirette da dio e soprattutto per l'atmosfera surreale e malinconica che il maestro riesce ad impremere a gran parte dell'opera. forse anch'io auspicavo un pizzico di umorismo in più...ma forse è stato meglio così!

Jacopo Mistè ha detto...

Guarda, sfondi una porta aperta con me XD
La penso uguale: se non fosse per quel finale che dà una spiegazione sensata a tutto, ossia se il film fosse rimasto fino alla fine un enorme simbolismo da interpretare, gli avrei dato 10 anch'io.

Antisistema ha detto...

Ho sempre ritenuto Lamù una scemenza galattica visto che quando ero piccino, non ridevo mai o quasi vedendolo.
Farò lo sforzo di vedere 20 puntate (le prime) e l'ultima.

Comunque questo beautiful Dreamer, mi ispira non poco, missà che Oshii ha fatto come Cristopher Nolan oltre 20 anni dopo con Batman, ovvero ha preso il personaggio e ha raccontato il cacchio che voleva lui, inserendolo all'interno della sua poetica. Insomma non è Batman XD, e la cosa a me è piaciuta molto e sinceramente i fan starnazzino quanto vogliono loro, ma se il prezzo è snaturare per un film la serie, e ne esce un capolavoro, per me va benissimo.

A quanto ho capito, Oshi ha fatto come Nolan, cioè questo è un film su Lamù e compagnia solo per i personaggi, per il resto poco e niente c'entra con la serie, e sinceramente per me ha fatto bene.
non vedo l'ora di vederlo, complimenti per la recensione, che mi ha messo un discreto hippy.

Jacopo Mistè ha detto...

Discordo completamente sul giudizio di anime/manga di Lamù, visto che li amo e li reputo grandiosi (sarà anche una storica comica senza nulla di impegnato ma ha personaggi spassosi che non si dimenticano). È vero che Beautiful Dreamer è un film che di tipicamente uraseyatsuriano ha ben poco, ma bisogna dire che non è certo la prima storia di Lamù "atipica", visto che anche nella serie tv ci sono puntate visionarie e autoriali, molto belle, su quell'andazzo (e guarda un po', sempre scritte/dirette da Oshii).

Concordo che il male della serie rimangono comunque i fan, che non hanno saputo cogliere la bellezza dell'opera contribuendo a far incazzare l'autrice originale e di riflesso Oshii, che poi se ne è andato.

Comunque Beautiful Dreamer è un capolavoro (per me è la miglior opera di Oshii in toto, per dire), ma anche il primo film, sempre suo e invece "tradizionale" (comico) è fantastico!

Antisistema ha detto...

Allora, la serie Tv di Lamù seppur l'abbia gradita in quelle 20-30 e passa puntate circa che ho visto, non mi ha fatto per niente impazzire, visto che le storie comiche a me non mi piacciono più di tanto.

Ragazzi questo film è un C-A-P-O-L-A-V-O-R-O, ma capolavoro non nel contesto di Lamù, ma capolavoro d'animazione, uno dei migliori film d'animazione della storia.

L'incipit della storia, è un pretesto per raccontare e trattare dei temi cari al regista. Da quel che ho compreso, Oshii ha una concezione del tempo circolare (dejavù) e non "come un fiume che scorre in una direzione", inoltre sulla scia del filosofo Bergson, ognuno di noi, ha una concezione relativa del tempo e non oggettiva Il tempo per Oshii è soggettivo. Inoltre altra tematica presente è il legame sogno-realtà. Il sogno è la realtà? Quello che stiamo vivendo, non è altro che un sogno fatto da qualcun altro o da noi stessi ?
Per Oshii ogni essere umano, ha dei desideri reconditi che vorrebbe realizzati, come fare? Semplice, il sogno ci permette ciò.
Ottimo il finale, che chiude a cerchio l'intero film, compreso lo spiegone finale che io adoro ed esplica a parole la poetica di Mamoru Oshii, non rendendola ermetica ed introvabile come fanno altri registi.

Le animazioni sono bellissime e curate nei minimi particolari nelle loro sequenze più oniriche (anche se Lupin II e il Castello di Cagliostro del 1979, è ancor imbattuto a livello grafico tra i film di quel periodo). La regia è a livelli altissimi, ed è perfetta per un film del genere, visto che aiuta a comprendere anche i temi dell'opera (il discorso tra Sakura e il professore con un movimento di camera a 360° uao). L'opera scorre lenta, ma senza mai annoiare nei suoi 100 minuti.
Oshii prende i personaggi della serie di Lamù e li sfrutta a suo piacimento, infatti le gag passano completamente in terzo piano ed eleva l'intero film a livelli più seri e filosofici. La atmosfere sono completamente stravolte, i personaggi sono affini a quelli della serie solo per il loro nome, ma sono quasi completamente diversi in tanti aspetti.

Oshii ha fatto questo film per raccontare un qualcosa che voleva comunicare al pubblico, ai soldi non ha pensato minimamente.
Sinceramente, uno come lui che prende i personaggi di Lamù, creati da un'altra persona e dà una personale lettura di tutta la serie (mi viene voglia di accostarlo a Nolan con i tre Batman) merita molta considerazione. Facile fare i registi con i soldi, molto difficile farlo senza, infatti Oshii per dover esprimere i suoi temi ha dovuto usare Lamù e Ataru...giudicate voi...
In sostanza, vi consiglio di guardare i film, che merita un sacco ed è uno dei migliori prodotti animati di sempre. Se anche non amate Lamù, va bene lo stesso, tanto di Lamù ha solo il nome questo film.

Voto 9,5

Jacopo Mistè ha detto...

Splendido post, davvero.
Non ho molto da aggiungere sinceramente, se non che concordo che BD è un capolavoro, lo ritengo il manifesto dell'intera "animegrafia" di Oshii e sopratutto che non vi riesco a trovare nessun punto debole. Forse giusto lo spiegone, che non è incivile come altri spiegoni ma, personalmente, se si fosse evitato di inserirlo avrei apprezzato meglio, del resto i temi della realtività e della percezione del tempo, riferiti alla giovinezza adolescenziale, sono ben inutibili anche senza spiegazioni su folletti che tengono in stato di "sogno assoluto" le persone.

Jacopo Mistè ha detto...

Però ammetto anche di capire bene come BD possa risultare "antipatico" ai fan di Lamù. Io lo sono e ho apprezzato lo stesso, ma effettivamente se penso che in quell'anno un mucchio di gente è andata al cinema pregustandosi una storia divertente dell'aliena dal bikini trigrato e poi si è ritrovata con questa storia intellettuale... Posso capire l'astio. Esempio inverso: il film Patlabor 2, sempre diretto da Oshii, è considerato unanimamente un capolavoro dell'animazione come BD, eppure a me sta in culo da morire visto che snatura COMPLETAMENTE il mood dellla saga di Patlabor. Su Lamù ho accettato, qui no. Questione di sensibilità, ma effettivamente più passa il tempo e più mi sento di "capire" i sentimenti molto controversi degli appassionati quando Oshii stravolge le atmosfere di una saga per adattarle alla sua storia personale, per quanto bella e avveniristica sia.

Antisistema ha detto...

Lamù come ho letto qua, ha ben sei film e una serie TV di oltre 200 puntate. Insomma, per vedere il vero Lamù, basta guardare altri, a me fa piacere che Oshii abbia dato una sua personale lettura della serie, totalmente diversa da quella di Rumiko Takahashi.

Il fan sinceramente non vedo il perchè debba lamentarsi, all'epoca aveva una serie TV e un ottimo film alle spalle, quindi...per carità ci sta che il film non piaccia e posso ben comprendere il flop all'epoca, da quando ho capito neanche Lupin III- Il Castello di Cagliostro andò bene al botteghino, quindi presumo che ai fan gli stravolgimenti dei personaggi o delle atmosfere non piacciano per niente, ma vabbè...il tempo ha dato ragione a Miyazaki ed Oshii.

Uno che mi riesce a fare filosofia con Lamù, che gli si può dire? Niente. E' riuscito in un'impresa impossibile, visto che per ma Lamù poteva dire qualcosa solo in ambito comico.

stefano ha detto...

No dai, il castello di cagliostro rimane un capolavoro solo dal punto di vista "tecnico". i stravolgimenti rispetto al primo lupin si sono rivelati più deleteri che altro.
anche con oshii: non è certo lo stravolgimento dei personaggi in sè ad essere positivo (infatti soffermandoci unicamente ai personaggi, la takahashi ha il coltello dalla parte del manico). il colpo di genio è stato quello di renderli meno caratteristici, più "umani", in modo tale da avere carta bianca per storia, tematiche, messaggi e atmosfere. senza forzature insomma.

Gundamaniaco ha detto...

Non sono un amante di Oshii. Personalmente trovo i suoi messaggi interessanti ma esplicati quasi sempre in modo lento e noioso. Non sempre coinvolgente. Stessa caratteristica che riconosco talvolta in Satoshi Kon.

Comunque, in merito al commento di Stefano, trovo sbagliato dire che Cagliostro abbia stravolto Lupin.
Cagliostro è diretto da Miyazaki esattamente come gran parte degli episodi della prima serie. E io non ci ho mai visto tutta questa differenza nella caratterizzazione dei personaggi, che alcuni fan di Lupin denunciano (ma lo ritengo un classico "luogo comune da animefan").

Se parlassimo della evidente differenza tra il Lupin di Miyazaki e quello della seconda serie, ok sono d'accordo. Perchè è evidente.
Ma il Lupin della prima serie secondo me è esattamente lo stesso che vediamo in Cagliostro.
"Stravolgimenti deleteri" poi mi pare davvero una espressione completamente esagerata...ma chestaddì?
Giuro che sarei proprio curioso di capire quali sono per te questi STAVOLGIMENTI DELETERI, se non fossimo completamente fuori argomento.
Comunque anche Oshii non stravolge affatto i personaggi di Lamu. Semmai li rende più profondi, e soprattutto non fa altro che usarli come mezzo per esprimere un messaggio.
"Stravolgere" significa CAMBIARE completamente carattere, peculiarità e incipit dei personaggi così come li abbiamo sempre conosciuti.
E questo non avviene nè in Beautiful Dreamer nè in Cagliostro.

Jacopo Mistè ha detto...

A essere stravolto in Beautiful Dreamer non sono i personaggi, è il mood della serie. Da commedia demenziale e spensierata diventa una storia puramente fantastica, seria, quasi intellettuale. Per questo all'epoca non piaque a nessuno, men che mai a Rumiko Takahashi. Vista poi la mega-carriera che s'è fatto Oshii per noi è facile dire che gli appassionati dell'epoca non capivano un cacchio, ma sinceramente non me la sento di dare loro completamente torto. Insomma, negli anni '80 un fan di Lamù pagava il biglietto per vedere al cinema un film comico, non un'allegoria intellettuale sul significato relativo del tempo.

Dico queste cose adorando sia Lamù TV che Beautiful Dreamer, ma ad esempio detestando cordialmente il secondo film di Patlabor, che ok, anche questo si può definire un capolavorone dell'animazione, ma io per primo mi rifiuto categoricamente di chiamarlo un film di Patlabor. Non lo è e basta. Patlabor è serie tv + serie OVA + primo film, ossia un poliziesco con fortissime cariche di umorismo e atmosfere spensierate. E un thriller durissimo e serissimo dove i personaggi tipici di Patlabor sono rilegati in secondo piano, per me non è un film di Patlabor. Con tutto il rispetto per Oshii e la qualità assoluta di tale lungometraggio.

Gundamaniaco ha detto...

Ok, in linea generale posso condividere la sensazione di tradimento dello spettatore, quando il contesto in cui si muovono i personaggi è differente da quello al quale si è comunemente abituati a vedere.
Ma nel caso di Lamu ci sono diversi episodi durante la serie diretti da Oshi, se non sbaglio. E comunque la serie tv stessa in alcuni episodi saltuari poneva i personaggi in situazioni quasi apocalittiche o horrorifiche, che rompevano un po' le righe del classico mood umoristico della serie.
Non vedo questo film come uno STRAVOLGIMENTO del mondo di Lamu in senso assoluto. Men che meno deleterio.

stefano ha detto...

@ gundammaniaco: nessun stravolgimento, hai ragione. l'ho usato per rimanere in tema con i toni di carmine.
di certo ricordo di aver visionato il castello di cagliostro in seguito ai primi 5 episodi del primo lupin.
ovvero miyazaki contro monkey punch. e mentre sto scrivendo ne intuisco il motivo...miyazaki arriva dal settimo episodio. scovata la provenienza del luogo comune, termino qui la divagazione.
escluso il malinteso "stravolgimento", concordiamo invece su lamù.

Antisistema ha detto...

I personaggi non sono stravolti, nel senso in cui intendete voi il termine, ma sono caratterizzati in modo diverso. Ataru non è il classico arrapato, ma Oshii lo delinea con più profondità e verso la fine della storia, si vede tutta la sua dolcezza nel voler proteggere il sogno di Lamù.
Quest'ultima non è più la scalmanata e irascibile aliena tsundere che ogni 10 secondi fulmina Ataru.
Fondamentalmente Oshii prende i personaggi di Lamù e li sfrutta a modo suo per veicolare i suoi messaggi. Essendo questo film, basato su una serie TV comica, Oshii ha potuto stravolgere a suo piacimento le atmosfere.

" Personalmente trovo i suoi messaggi interessanti ma esplicati quasi sempre in modo lento e noioso. Non sempre coinvolgente."

Concordo, ma un regista che dice, che fa film per se stesso...beh...non è minimamente tra le sue priorità intrattenere il pubblico. Il suo ritmo è ostico per le generazioni nuove come la mia che sono abituate ai film con un ritmo serrato e montaggi serrati e veloci.

@ Jacopo

" Vista poi la mega-carriera che s'è fatto Oshii per noi è facile dire che gli appassionati dell'epoca non capivano un cacchio, ma sinceramente non me la sento di dare loro completamente torto. Insomma, negli anni '80 un fan di Lamù pagava il biglietto per vedere al cinema un film comico, non un'allegoria intellettuale sul significato relativo del tempo."

Si ma se un regista sconosciuto all'epoca mi tira fuori un filmone del genere con protagonisti Ataru e Lamù, trattando della circolarità del tempo e del legame sogni-realtà...non puoi che toglierti il cappello. I fanboy aveva a disposizione la serie TV, il fumetto il primo film per assaporare la vera essenza di Lamù.

Jacopo Mistè ha detto...

Beh, regista sconosciuto... era il regista del Lamù televisivo, che è stato tra le più grandi hit degli anni '80! Sconosciuto non lo era di certo.

Evil DM ha detto...

un film portentoso c'è poco da dire, è naturale che i suoi fan lo hanno odiato. La serie tv ha come ingredienti la leggerezza, la superficialità e la spassosità, mentre in questo secondo film pone il tema dell'eterna giovinezza ad un pubblico che difficilmente riesce a capirlo perchè si sa che a quell'età tutti si sentono invincibili ed eterni. Beautiful Dreamer è qualcosa di grandioso a livello di animazione, la prima volta lo vidi primi anni '90 l'ultima stasera.


P.S.: ma alla fine il sogno è di Lamù o Ataru?

Francesco Granziera ha detto...

Oshii utilizza il mito dell'Urashima Tarou per parlare degli otaku e del loro stato di "congelamento" nell'adolescenza. Qualche anno dopo, Shinichiro Watanabe in Cowboy Bebop farà la stessa cosa, in modo diverso, meno esplicito, ma perfettamente in linea con i moniti autorali degli anni novanta.

Sam ha detto...

Secondo me Oshi ha mostrato le vere potenzialità di Lamù, che in mano alla Takahashi , era un fumetto leggero con qualche battuta, belle ragazze e mostriciattoli kawai.
Diciamo pure trascurabile.
Oshi invece ha saputo dare forma e sostanza a questo soggetto geniale, che nell' autrice originale rimane inespresso.
Basti pensare che personaggi come Megane, Chibi, Kakugari e compagni compaiono solo nei primi capitoli del manga e sarà Oshi a ripescarli e a sfruttarne le potenzialità.
Lamù è stata una grande serie animata perché potevi davvero aspettarti di tutto, dalla avventura goliardica e pecoreccia a l' episodio d 'avanguardia autoriale.
I fan giapponesi che hanno osteggiato stò film non hanno mai capito un cacchio di anime , della vita, e di un sacco di altre cose in generale.

Anonimo ha detto...

sono-l'anonimo-senza-nick

Jacopo Mistè ha detto...
> Oshii lo amo per quasi tutto quello che ho fatto, ma ad esempio non gli ho mai
> perdonato il modo in cui ha snaturato diversi franchise _sviluppati da altri_

Fino ad un certo punto. Patlabor e' stato una creazione degli Headgear e' Oshii era appartenente al gruppo.
Nella prima serie ova, lo storyboard della maggior parte degli episodi e' suo.
Nella serie tv, ha sceneggiato cinque episodi.
Nella seconda serie ova, lo storyboard di 4 (su 16) episodi e' suo.
Ha diretto anche la recente serie live.

Parlando di Urusei Yatsura, e' stato kantoku per 106 episodi ed enshutsu di 26.

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