martedì 26 ottobre 2010

Recensione: Captain Tsubasa - World Battle! Jr. World Cup!

CAPTAIN TSUBASA: WORLD BATTLE! JR. WORLD CUP!
Titolo originale: Captain Tsubasa - Seikai Daikessen!! Jr. World Cup!
Regia: Tatsuya Okamoto
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yoichi Takahashi)
Sceneggiatura: Yoshiyuki Suga
Character Design: Nobuhiro Okaseko
Musiche: Hiromoto Tobisawa
Studio: Tsuchida Pro
Formato: mediometraggio cinematografico (durata 57 min. circa)
Anno di uscita: 1986

 

Cogliendo tutti di sorpresa, la FIFA abolisce il terzo confronto amichevole Giappone-Europa, rimpiazzandolo con un vero e proprio torneo mondiale juniores dove far confrontare, oltre a Giappone ed Europa, anche la rappresentativa continentale del Sud America e la nazionale statunitense che ospita l'evento. Battuti gli americani capitanati dal forte Sylvester Luke, Tsubasa e compagni trovano ovviamente in finale il potentissimo Sud America, forte del portiere Gonzales, della triade di attaccanti Diaz-Victorino-Santana, e dell'allenatore Roberto Hongo...

Siamo nel 1986, il Captain Tsubasa cartaceo di Yoichi Takahashi è appena giunto al volume 21, e devono ancora delinarsi i futuri sviluppi "internazionali" della saga, tra tornei parigini e Mondiali di calcio under-20. Per il quarto special cinematografico lo studio Tsuchida Pro si rimangia l'idea del terzo incontro Giappone-Europa pronosticato nel precedente (e dimenticabile, vista la sua natura di recap) Dash for Tomorrow!, e crea nuove, improbabili amichevoli nippo-centriche dove la nazionale giapponese deve affrontare inedite rappresentative continentali. È l'occasione per lo storico "battesimo" di alcuni dei più significanti rivali calcistici di Tsubasa, che appaiono la prima volta nel film ispirando poi lo stesso autore originale a usarli anche nel manga. È in Junior World Cup! che si fanno conoscere il regista argentino Juan Diaz, il velocissimo attaccante uruguayano Ramon Victorino e sopratutto il bomber brasiliano Carlos Santana, allenato personalmente da Roberto Hongo. Giocatori fortissimi che nel fumetto saranno a capo delle loro nazionali rappresentando nemici temibili, mentre nello special giusto abozzati, non avendo ovviamente tutto l'approfondimento e lo spazio che gli riserverà il mangaka. Ma nonostante questo, pur a fronte di un torneo improbabile tra continenti dal raro senso di ridicolo, il quarto e conclusivo film celebrativo si rivela il migliore della saga, rappresentando il degno epitaffio dello studio che dichiara bancarotta giusto tre giorni prima1.

Nell'arco di poco meno di un'ora il regista Tatsuya Okamoto racconta tre partite piacevoli e interessanti, nonostante un minutaggio non certo eclatante che impedisce di dilungarsi troppo e rende un po' troppo sintetico uno dei match-clou, quello tra Europa e Sud America (con tutte le star in campo ci vorrebbe come minimo mezz'ora in più per dare loro gli giusti spazi). Gli incontri Giappone-USA e sopratutto Giappone-Sud America in compenso sono ben raccontati, coinvolgenti, combattutissimi e dalla lunghezza più che sufficiente per permetter loro di svilupparsi con la dovuta spettacolarità. Qualche giocatore meriterebbe molto più spazio (incredibilmente assurde e al limite della macchietta le figure di Jun Misugi e Kojiro Hyuga, di solito importantissime ma in questo caso evanescenti), ma pretendere risultati eccellenti da un film della durata di un'oretta scarsa forse è effettivamente esagerato.


Non era invece utopistico sperare in un profilo tecnico migliore (animazioni spesso statiche o riciclate, anche se non agli scadenti livelli del secondo film) e in una maggior coerenza nei riguardi delle caratterizzazioni originali dei personaggi, qui, come in passato, al limite dello snaturamento (Genzo Wakabayashi chiede di essere sostituito per aver subito un gol?!). Tirando le somme, però, ci si sa comunque divertire, e, al di fuori delle considerazioni personali sulla folle idea di un torneo mezzo continentale e mezzo nazionale, e sulle solite licenze narrative idiote prese dallo sceneggiatore Yoshiyuki Suga, il quarto film dedicato a Tsubasa è l'unico che valga realmente la pena vedere.

Come nel caso dei primi due film, è impossibile consigliare l'acquisto del dvd box italiano a cura di Yamato Video per vedere Jr. World Cup!. Tale edizione non contempla i sottotitoli fedeli al giapponese, lasciando lo spettatore col solo adattamento italiano mediaset inventato da zero, con nomi cambiati e numerose frasi inventate che cercano inutilmente di collegare l'opera alla continuity televisiva.

Voto: 7,5 su 10

PREQUEL
Captain Tsubasa: The Great European Showdown (1985; film)
Captain Tsubasa: Dash for Tomorrow! (1986; film)


FONTI
1 Francesco Prandoni, "Anime al cinema", Yamato Video, 1999, pag.130

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