venerdì 13 luglio 2012

Recensione: Ninja Scroll

NINJA SCROLL
Titolo originale: Jubei Ninpucho
Regia: Yoshiaki Kawajiri
Soggetto & sceneggiatura: Yoshiaki Kawajiri
Character Design: Yoshiaki Kawajiri (originale), Yutaka Minowa
Musiche: Kaoru Wada
Studio: Mad House
Formato: film cinematografico (durata 94 min. circa)
Anno di uscita: 1993
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Yamato Video


Nel 1993 a Yoshiaki Kawajiri basta davvero poco per realizzare l'opera della carriera, l'unica a spiccare in termini notevolmente qualitativi in mezzo a un'imbarazzante accozzaglia di prodotti di serie C dietro la cui perizia registica nascondono il nulla: un'ambientazione attraente (l'era feudale Togukawa), personaggi carismatici, spunto di partenza basico e tanta, tantissima azione. Opera geniale Ninja Scroll, che in quegli anni di scoperta internazionale del cinema d'animazione nipponico figura sempre tra i titoli più noti e acclamati insieme ad Akira e Ghost in the Shell, pur a fronte di un devastante flop commerciale in madrepatria1. Un succulento arrosto di kawajirianità privo, una volta tanto, del solito dosaggio eccessivo di ingredienti. In un un'ora e mezza il regista scrive un soggetto che potrebbe idealmente prestarsi a traccia per sviluppare una lunga serie tv: il prode spadaccino Jubei Kibagami (ispirato al leggendario samurai Yagyū Jūbei Mitsuyoshi) e Kagero, kunoichi incontrata per strada, affrontano gli otto Demoni di Kimon, guerrieri fortissimi e stravaganti che intendono conquistare il Giappone con una rivolta che sottometta il clan Toyotomi che governa il Paese. Nel loro viaggio affrontano uno a uno i nemici, li sconfiggono in combattimenti pieni di fantasia e infine arrivano al boss finale. Spunto di una banalità disarmante, eppure ce ne è voluto di tempo prima che Kawajiri capisse che il pubblico non cerca puerili intermezzi sentimentali/erotici, ma solo quello che gli riesce meglio e in dosi industriali: combattimenti dalle folli coreografie, dai virtuosismi assoluti.

Per una volta tanto, quindi, niente trame pretestuose e dialoghi inutili, si va quasi subito al nocciolo della questione, all'azione che diventa principale motore dell'intreccio. Jubei e Kagero non fanno altro che abbattere i Demoni, ciascuno magnificamente caratterizzato da poteri impossibili e per questo fantastici: ninja/ombra, ammaestratori di api, colossi in grado di trasformare il corpo in roccia... Non manca nulla della visionarietà del regista, sempre in bilico tra genio e trash (uno dei villain è immortale, vive anche senza testa o tagliato in due. Come fa? Non viene mica spiegato e non ci deve interessare), e che si diverte un mondo a filmare combattimenti mozzafiato dati da imparreggiabili animazioni, effetti speciali e fantasia perversa, con sangue che spruzza a fiumi e le onnipresenti tinte colorate, caldissime o gelide, che caratterizzano l'ambiente. Idee che si prestano a una storia di cappa e spada appassionante e senza pause, dove dialoghi mirati caratterizzano gli eroi e strizzatine erotiche il loro ambiguo rapporto sentimentale.


Proprio l'erotismo, che Kawajiri ama così tanto da riproporcelo sempre, è questa volta proposto in una dimensione più sobria del solito ma ugualmente "hot", che seduce attraverso sguardi maliziosi, vestiario eccitante e silhouette provocanti pur mostrando pochissima nudità, trovando nel tenebroso e sexy chara di Yutaka Minowa - a sua volta basato sugli schizzi dello stesso Kawajiri - l'ideale specchio per provocare il corto circuito ormonale a uno spettatore già di suo compiaciuto dall'azione. Insomma visione avvolgente e carismatica, anche per merito di atmosfere cupe risaltate dalla tesa colonna sonora di Kaoru Wada e dall'ultra-violenza data da ogni genere di squartamenti. Animazioni decisamente degne di un film, forse un po' statiche nei momenti di stanca ma sinuose e fluidissime nelle elaborate coreografie degli scontri. Altro non si può nè dire nè chiedere a un film d'azione essenzialmente perfetto nella sua realizzazione, che sfrutta al 100% le capacità funamboliche del suo regista. In anni successivi verrà girata una serie televisiva che funge da seguito, ma senza un apporto concreto da parte di Kawajiri rimane un'occasione mancata.

Voto: 8,5 su 10

SEQUEL
Ninja Scroll: Il capitolo del Gioiello del Drago (2003; tv)


FONTI
1 Francesco Prandoni, "Anime al cinema", Yamato Video, 1999, pag.151-152

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