giovedì 22 marzo 2012

Recensione: Harlock Saga - L'Anello dei Nibelunghi, l'Oro del Reno

HARLOCK SAGA: L'ANELLO DEI NIBELUNGHI, L'ORO DEL RENO
Titolo originale: Harlock Saga - Nibelung no Yubiwa
Regia: Yoshio Takeuchi
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Leiji Matsumoto)
Sceneggiatura: Megumi Hiyoshi
Character Design: Hideyuki Motohashi
Mechanical Design: Katsumi Itabashi (originale), Toshiyuki Horii
Musiche: Richard Wagner (originali), Kaoru Wada
Studio: Song Sun Planning, Studio Lighthouse, Studio March, Studio Z5
Formato: serie OVA di 6 episodi (durata ep. 26 min. circa)
Anno di uscita: 1999
Disponibilità: edizione italiana in dvd a cura di Dynit


È terribile il potere custodito dall'Oro del pianeta Reno: quello di sconfiggere re Wotan, sovrano del Valhalla, e permettere così al suo utilizzatore di succedergli come nuovo regnante nell'universo. A recuperare il metallo è il crudele Alberich, ultimo discendente della tribù dei Nibelunghi, che mettendo insieme un imponente esercito attacca il re degli dei. Harlock e l'equipaggio dell'Arcadia tenteranno di impedirglielo...

"Per più di quarant'anni ho continuato a desiderare di trasporre L'Anello del Nibelungo a fumetti [...]. Se iniziassi a raccontare i numerosi ricordi e i tentativi a tentoni che ho messo in atto prima di arrivare a questo punto, non la finirei più1."

Con queste commosse parole, Leiji Matsumoto rivela la grandissima influenza che ha avuto su di lui l'immortale opera di Wagner, di cui trovò fortuitamente, in giovane età e per terra in strada, un LP contenente La marcia di Sigfrido che rappresentò la sua scoperta del compositore2. Un capolavoro musicale, lunghissimo (16 ore!) ed epico, basato sulla leggende nordiche del mitico Sigfrido, che cambia per sempre la vita del futuro creatore di Capitan Harlock, Galaxy Express 999 e Queen Emeraldas, al punto da fargli assurgere ad ambizione della vita una sua personale trasposizione a fumetti. Sogno che può finalmente coronare, dopo una carriera di fumettista carica di soddisfazioni e riconoscimenti, nel 1991, quando a 53 anni ne pubblica il primo episodio su rivista. Peculiarità dell'adattamento l'uso, nella trama, degli eroi delle sue serie più famose, in una storia che li porta a collaborare insieme per distruggere i piani di Alberich. E così la versione a fumetti di Der Ring des Nibelungen, forte del nugolo di carismatici matsumoto heroes e della bellezza della storia originale, pur senza esagerare, convince nell'originale rivistazione, sempre improntata in quelle atmosfere liriche e decadenti, ragazze affusolate e tempi narrativi dilatati che rappresentano il marchio del mangaka. Addirittura, nel suo prosieguo via web (per la chiusura della rivista su cui è originariamente serializzato) e fino alla recente (purtroppo) interruzione, l'opera si ritaglia  anche un importante ruolo chiave nella continuity del Leijiverse, concedendosi un lunghissimo flashback sull'infanzia comune di Harlock, Tochiro, Maetel ed Emeraldas. Facile immaginare come l'amore dell'autore per l'animazione e l'esaltazione dell'opera della sua vita finiscono presto col convergere: produce e supervisiona, sette anni dopo l'inizio del manga, un adattamento home-video del prologo, L'Oro del Reno.


Sulle prime, l'apparente assurdità di trasporre solo il primo atto della storia non sembra avere ripercussioni sul gradimento: Harlock Saga segue fedelmente il manga ed è avvincente nella sua storia piena di richiami ai miti nordici, pur sospeso, come sempre, tra infiniti dialoghi e pochissima azione. Le animazioni sono di buon livello, il riarrangiamento delle sinfonie di Wagner a opera di Wada e dell'Orchestra Filarmonica di Mosca un capolavoro solenne (vi lascio immaginare il piacere di assistere a battaglie spaziali con in sottofondo La cavalcata delle valchirie), e il chara, sospeso tra vintage e tratti maggiormente modernizzati, attualizza i celebri look matsumotiani senza tradirne lo spirito. Non convince, altresì, lo spazio marginale riservato ai protagonisti: esclusi Harlock e Tochiro, eroi principali, i comprimari, ossia le star di Galaxy Express 999 e Queen Emeraldas, si ritrovano prigionieri in un ruolo fortemente irrilevante, semplicemente insoddisfacente rapportato alla loro nomea. Se a discolpa dell'autore si può dire che negli sviluppi successivi del fumetto troveranno importanza maggiore, qui la loro presenza, nella trasposizione del solo primo tankobon e mezzo su 8, assume i connotati del cameo irrilevante, al punto che si poteva proprio evitarli piuttosto che dare l'impressione di VIP usati per banale autocelebrazione. Nonostante questo, le atmosfere e il gioco reggono bene.

I problemi nascono nella seconda parte, due episodi dal ritmo notevolmente appiattito e tendente al noioso per la mole esagerata di dialoghi. La puntata finale, poi, è un'assoluta delusione capace di rovinare tutto: la scelta di interrompere quasi subito la trasposizione porta la sceneggiatrice Megumi Hiyoshi a inventarsi una conclusione addirittura definitiva alla vicenda (alla faccia del prologo!), con un accavallarsi di avvenimenti sbrigativi e senza pathos culminanti in un anticlimax che fa storcere terribilmente il naso, anche per il fatto che sottolinea ancora una volta l'assoluta inutilità di buona parte dei componenti "leggendari" del cast. Che senso ha allora il tutto?


Alla luce di questo Harlock Saga dimostra ambizioni minimamente sfruttate: è riduttivo oltreché inutile incaponirsi nel trasporre in animazione, anche se bene, un semplice prologo a una storia ben più lunga. Chiuderla in quel modo, poi, alquanto incivile verso il Wagner stesso che si vorrebbe celebrare. Se non si conosce nulla del capolavoro musicale la visione potrebbe essere addirittura apprezzata, nell'affascinante rielaborazione fantascientifica di nibelunghi e Valhalla vari, ma chi si aspetta qualcosa di più, e degno della fama che precede l'immortale composizione, farebbe bene semplicemente ad acquistarsi il boxset coi 14 cd e ad armarsi, ovviamente, dello spirito di abnegazione con cui ascoltarlo.

Voto: 6 su 10


FONTI
1 Volume 2 de "L'Anello del nibelungo", "L'incontro con Wagner", Hazard, 2006, pag.190
2 Volume 2 de "L'Anello del nibelungo", "L'incontro con Wagner", Hazard, 2006, pag.193

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